domenica 3 febbraio 2019

FRANCO CAMPEGIANI: "NEVE", POESIA








NEVE

Franco Campegiani,
collaboratore di Lèucade








Scende così tranquilla questa neve
mentre nel cielo infuria la bufera.
S’inseguono i tuoni, ma lei candida
e lieve, lei imperturbabile, plana.
Vien certo dalla solitaria stella,
dalla meteora quella più lontana,
dallo scoglio più alto dello spazio,
in quel mare, là, placido e neutrale,
al di sopra delle guerre stellari.

Franco Campegiani


7 commenti:

  1. Questo incantevole testo, lieve e potente al tempo stesso, è la dimostrazione che solo la poesia riesce a tradurre a parole ciò che si può solamente “sentire”. È questa la forza del linguaggio poetico e di questa poesia.
    La filosofia, l’abilità razionale che tanto possono argomentare sulle questioni dell’essere, non arrivano a spiegare in poche righe ciò che l’anima coglie: il planare tranquillo della neve sotto ogni inquietudine, ogni “guerra stellare”.
    E comunque torna a imperare - immancabile – anche in Campegiani poeta l’armonia d’opposti su cui si fonda il suo pensiero.
    Con ammirazione

    Annalisa Rodeghiero

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  2. Poesia di contemplazione e riflessione, ma così viva e icastica che non fatica a trasportare il lettore al centro del quadro, della scena rappresentata. Dove peraltro già si trova il poeta, se consideriamo come spia linguistico-logica l'aggettivo "questa" del primo verso; e dove, insieme con la neve, sembrano "planare" il travaglio della vita ("infuria la bufera ... s’inseguono i tuoni ... guerre stellari”) e un desiderio di pace e di serenità (“ tranquilla ... candida e lieve ... imperturbabile ... mare placido e neutrale”). Travaglio e pace, male e bene, negatività e positività, estremi (confinanti) della vita, dei quali è demandato all’uomo il tentativo di composizione o, se si vuole, di armonizzazione.
    Complimenti a Franco.
    Pasquale Balestriere

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  3. La poesia di Franco Campegiani non risponde solitamente a questi 'criteri' (credo di poterlo asserire essendomene più volte occupato). Ciò nonostante - anzi proprio per questo - si evince da questi versi che la sua è una poetica libera, che si fonda soltanto sull'informazione ispiratrice.
    Giocato sui contrari (tranquilla cade la neve mentre nel cielo infuria la bufera - il mare placido che circonda lo scoglio più alto dello spazio al di sopra delle guerre stellari), il testo infonde serenità e sicurezza nell'animo.
    Da lassù, da dove viene certamente la neve, quel silenzio scende sulla pagina della terra per placare la tempesta e, dunque - per traslato - il sentirsi in balia degli eventi naturali da parte dell'uomo, che torna così ad esserne parte.

    Sandro Angelucci

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  4. Ben tornato alla poesia caro Franco!, da un po’ di tempo mancava nelle tue dotte comunicazioni. “Questa NEVE” è un piccolo gioiello: e viene da lontano, dalla sapienza poetica dei nostri classici.
    Sa contrapporre dialetticamente il qui e il nunc del questa (neve) al quella della solitaria stella da cui proviene, quel mare placido e neutrale a questa imperturbabilità che dolce plana. Contemplazione estetica che diventa filosofica.

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  5. Annalisa Rodeghiero, Pasquale Balestriere, Sandro Angelucci, Maria Grazia Ferraris: non mi aspettavo un coro così alto di consensi per questa mia semplice, ma certyamente ispirata, poesia. Ne sono davvero lusingato, oltreché fortemente incoraggiato a proseguire sulla strada della poesia. Ringrazio tutti dal profondo dell'animo, ponendo al primo posto nella scala dei ringraziamenti, l'insostituibile Nazario Pardini.
    Franco Campegiani

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  6. Leggo ora la lirica di Franco e ne resto rapita. Sono completamente d'accordo con Sandro Angelucci: questi versi giocano sui contrasti e quindi, anche in essi l'armonia dei contrari trova il suo ampio spazio. E' comunque lirica di ampio respiro, spazia dalla terra al cielo con levità disarmante e il nostro Amico con rara capacità immaginifica, ci consente di essere parte di ogni fenomeno della natura e di sederci su quel meraviglioso 'scoglio più alto dello spazio' per ammirare la placida bufera che imperversa sulla terra. Quante allegorie in nove versi? Il Poeta vero sa concentrare e in questa lirica l'Autore si dimostra un mago dell'attitudine a dire tanto, in musica tonante,senza scivolare nella lunghezza. Incantata abbraccio il mio Franco e il mio generosissimo Nazario.
    Maria Rizzi

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  7. Un pensiero grato anche per te, Maria. Soprattutto per quella "musica tonante" di cui generosamente parli, su cui mi piacerebbe concentrare il mio futuro impegno poetico. Staremo a vedere.
    Franco

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