venerdì 1 febbraio 2019

NAZARIO P. LEGGE: "ALESSIA E MIRTA" DI R. PIAZZA



RAFFAELE PIAZZA
ALESSIA E MIRTA. IBISKOS-ULIVIERI. Empoli. 2019
poesie

Cliccare per ingrandire

Un canzoniere d’amore che si distende su una versificazione morbida, aderente, tutta volta a reificare passione, concretezza, genuinità, stati d’animo che danno nutrimento e sostanza alla ecfrastica rappresentazione di un eros policromo, plurale, proteiforme. Tutto è reale, vissuto con abbrivi emotivi tenuti sotto  controllo da un verbalismo che fa da argine allo straripamento dei sentimenti. Nonostante questo, non mancano poesie di vero lirismo, di abbandono ad anime femminili che sanno volare verso ambiti di netta azzurrità. Alessia e Mirta  il titolo della plaquette: due figure femminili che occupano ed hanno occupato la storia sentimentale di Piazza. 40 pièces, in tutto. 34 dedicate ad Alessia, appena 6 a Mirta. Credo non sia improprio tirare in ballo il realismo lirico di Capasso per dare l’idea della ontologica ricerca dell’autore. C’è la vita, con tutti i suoi risvolti, c’è una parte di ognuno di noi  fra i versi, e non è difficile ritrovarcisi coi nostri travagli interiori o con le nostre vicende amorose, esistenziali. Il poeta ne ritrae gli aspetti più concreti, più veri; anche l’amore è ora carnale, materiale, ora spirituale, traslato in mondi aerei,  contornati da tocchi panici che ne ravvivano le cromie.  Il linguismo è nuovo, autentico, libero, siringato, ricco di invenzioni lessico-foniche di effettiva visività. Ci vengono incontro unità sintagmatiche e accorgimenti stilistici improvvisi, inaspettati; creazioni di un uomo-poeta che allunga il tiro oltre la canonica morfosintassi per scoprire aree inesplorate, e da lì attingere colori adusi a dipingere emozioni o realtà oggettive. In aiuto vengono anche avverbi di luogo, di tempo, o di cinestesica intrusione, per dare maggior concretezza al flusso del tempo. D’altronde siamo mortali, e si nota questo senso di precarietà, di futilità, di passaggio di un’ora che credevamo eterna nel tempo degli amplessi. E tutto ciò contribuisce a rendere ancora più umano,  più aderente, più consistente il fatto di esistere con tutte le pieghe che comporta. È inevitabile misurarci col tutto, ed è faticoso accettare la nostra miopia di fronte alle estensioni che superano il potere umano. Quindi silloge plurale, erotica sì, ma non solo; partendo dal fatto amoroso, dalla polivalenza che questo fatto comporta, si amplia verso mete che toccano ogni ambito del vivere, anche la morte, che non è altro che l’altra faccia della medaglia; il traguardo che ci aspetta col correre dei giorni:

Ora passano i giorni
senza te e non si ricompone
l’affresco del tempo che nelle
nostre risate si fermava
nella gioia.
Grazie per avermi dettato
questa poesia.

Nazario Pardini

DAL TESTO:

Alessia sfoglia la margherita rosa

Sera di plenilunio d’estasi
nel controllo del tempo
di ragazza Alessia e della
temperatura nella casa
del mare. Si irida la stella.
Alessia pervasa da inaudita
felicità ride nella vita nuova.
Tutto accade ai blocchi
di partenza del campo
animato che è l’esistere,
in arcobaleni di bei sogni,
con affilate mani nei diari
trascritti. pari a verdi
coltivati con pazienza
di esotiche piante oltre la mente.
Sfoglia la margherita
rosa Alessia
(il numero dei petali è dispari).

Alessia in barca

Onda a lambirla di fianco
e di traverso di Alessia la
barca verde. Si apre il cielo
stella notturna nel guidarla,
la bussola indica ovest
nel panneggiare della vela.
Si apre il mattino poi in
quel punto del mare dove
era già stata senza male
a giocare con l’aria fresca
dell’aurora si ritrova Alessia
a respirarla nel tratto
della vita più profondo
dove è stata generata.
Entra nel mare Alessia,
acqua a pervaderle le membra
affilate di ragazza e sorride
come una donna
per del viaggio la prosecuzione.

Alessia nel jet

Scia bianca campita
nell’azzurro del cielo
storia infinita (nell’anima
l’abetaia e gli albereti).
S’inalvea un pensiero
di gioia multiforme
(sono viva e non mi lascia).
I segnali nella mappa
albare. Velocità della
mente a regolare il cielo
e di Alessia ragazza il ciclo.
A poco a poco dall’oblo
nuvole a sorvolarle,
un vuoto d’aria, ridono
Alessia e i passeggeri.
L’aereo punta New York.
Le torri sono già cadute.
Tutti buoni nell’aereo.
L’atterraggio è il più
dolce in dell’aeroporto
l’immensità,
scrive Alessia prima di scendere
sul finestrino
ti amo!!!

Alessia e l’azzurrità

Secondo tempo della vita
di ragazza Alessia,
l’adolescenza tintadifragola
sedici anni contati come
semi nel fertile terreno
a dare verdi piante
(il ficus, il salice e il filodendro).
Di sangue il ciclo
a natura ad avvicinrla.
Alessia entra leggera nella
stanza, si spoglia e fa l’amore
con Giovanni secondo natura,
spera che il preservativo
non si rompa, nello scorgere
da finestravisore l’azzurrità
tanto forte da turbarla.
Poi ha l’orgasmo e dice:
non lasciarmi!!!


Nota biografica 

Raffaele Piazza- Napoli 22/12/1963- Ha pubblicato Luoghi visibili (1993) - La sete della favola (1996,) Sul bordo della rosa (1998), Del sognato (2009) e Alessia, 2014.  Ha riportato numerosi premi, per l’edito e l’inedito, in concorsi di poesia (tra i quali la finale al Lerici Golfo dei poeti, opera prima, 1993, il terzo posto al Premio Mazza,1996 e la finale al Gozzano, 1998)   È redattore di Vico Acitillo 124 Poetry Wave. Ha scritto sui Blog Poetry Dream, Rossoveneziano, Bibbia d’asfalto e La Recerche.   È collaboratore esterno de Il Mattino di Napoli alla cultura. Ha vinto nel 2014 il primo premio al Premio Michele Sovente per l’inedito e nel 2016 il Premio Tulliola con la raccolta Alessia. Ha curato per Fermenti Editrice le antologie Parole in circuito (2010) e Inquiete indolenze (2017). Ha pubblicato poesie, saggi e recensioni su varie riviste tra le quali Anterem, Gradiva, Silarus e Fermenti.



Nessun commento:

Posta un commento