venerdì 8 febbraio 2019

5 RACCONTI DI BESILLA (PSEUDONIMO): "RACCONTI DEL NONSENSO"


Questi 5 racconti del “nonsenso” contengono spunti di riflessione molto singolari per l'ironia del dubbio che si incardina nelle trame. Dal difficile e complicato orientamento direzionale argutamente argomentato con  richiami oggettivamente incontrovertibili alla riscoperta delle preferenze personalizzate (v. Televisione); dall'alimentazione le (aringhe) all'elogio della parsimonia per chiudere con la saga dei “perché”...
E' un ricamo narrativo serio e faceto che “dialoga” con sé stesso, svolgendo un complesso di incerte consapevolezze, sempre fondate su basi culturali impreviste profonde e motivate, con un linguaggio molto efficace e sintetizzato in periodi auto-cognitivi e corrispondenti alle tematiche trattate. Questi “racconti dialogati” meritano dunque attenzione e considerazione e possono configurarsi a mio avviso come nuova partecipazione al blog.


Marco dei Ferrari 


Racconti brevi, incisivi, folti, zeppi di quesiti che ci dobbiamo porre per capire o mettere in dubbio tutto quello che giornalmente viviamo. La scrittrice con grande abilità analitica va a fondo del discorso, toglie lo strato superiore, la velina che lo copre, per mostrarci ogni input ed ogni motivo di riflessione e di approfondimento su quesiti che tali racconti ci propongono, lasciando al lettore spazio per eventuali soluzioni.  Una maniera nuova di raccontare, di scrivere: giovanile, spigliato, problematico, e apodittico. Leggere attentamente questi racconti significa porci in maniera più responsabile e più cosciente dinanzi ad una trasmissione televisiva -Non mi distrarre…ora uccide a colpi di remo il suo amico… -E’ una minaccia?-Forse

Dinanzi ad un piatto da consumare:

-Niente, da oggi solo roba della terra…E dimmi, cos’hai contro le patate? - Non pensi alle talpe che si nutrono di tuberi? Non meritano rispetto le talpe forse? -Ma vai a spigare….

Dinanzi ad un credo

-Fede? Credere in Dio intendi?
-In Dio, nella Natura, nel Grande Spirito, Manitù, Allah....chiamalo come vuoi, credere che oltre quell'ultimo respiro ci sia qualcosa e non c'è bisogno di spiegazione, perchè se c'è un Dio - o come lo vuoi chiamare - la spiegazione ce l'ha lui e basta...ti puoi solo adattare...e avere pazienza, tanto prima o poi muori anche tu e magari allora, solo allora, capirai qualcosa in più...allora, vieni dentro?
-.....Che dici, un bicchiere di Brandy?

Leggete attentamente e dite la vostra...

Nazario



RACCONTI DEL NONSENSO


UNO

Quindi si va
  
- Quindi si va
 - Ma dove?
 - Che importa. Si va e basta…vedrai che la strada la troviamo
 - Ma se non sappiamo dove stiamo andando, quale strada pensi troveremo?
 - Una strada si trova sempre, si comincia a camminare e poi…eccola, te la trovi davanti!
 - Ma, una direzione la dobbiamo prendere…o no?
 - Direzione, ma quale direzione…si muove il primo passo nel verso in cui abbiamo la faccia….è così difficile?
 - Io veramente stavo voltato a destra e tu a sinistra…quindi ognuno per sé?
 - Dipende da chi parte prima, viene spontaneo seguire chi parte prima…poi va da sé, si comincia a chiacchierare di quello che abbiamo dentro, poi di quello che si vede fuori e intanto i piedi vanno
 - …ma se si parte insieme? Nello stesso momento?
 - Hai mai visto due cose, persone, animali, che si muovono nello stesso istante? Giusto i ballerini, ma se c’è il coreografo…e la vita il coreografo non ce l’ha…guarda, lancia due cose, che so, due sassi, uno con la destra e uno con la sinistra…ti pare che partano veramente nello stesso momento?
 - Questo non è un esempio valido…le braccia sono due, ma attaccate allo stesso corpo, e non lanciano insieme, mai. E se anche lanciano insieme, magari una è più forte e lancia più lontano, l’altra pende da un lato e lancia in un’altra direzione, magari anche di poco…
 - Appunto, visto? Lo dici tu stesso…persino le braccia di uno stesso corpo non sono in sincrono…eppure il cervello è uno e l’impulso lo invia nello stesso momento…
 - Vedi, vedi? Qualcosa insieme parte, lo stimolo alle due braccia…
 - Ah , va beh….vuoi spezzare il capello in quattro…e allora ti dico: il cervello è uno, l’impulso uno lo stesso, ma ugualmente non riesce a fare lanciare il sasso nello stesso identico istante. Perché anche il cervello non è mai in sincrono con se stesso, una cosa pensa, un’altra cosa fa…mentre manda l’impulso a lanciare i sassi, magari è distratto da un altro stimolo qualsiasi…che ne so, la fame
 - E gli gnu?
 - Gli gnu? Cosa, gli gnu?
 - Partono tutti insieme gli gnu…
 - Falso! Uno si muove per primo, rispondendo a chissà quale istinto. E gli altri gli vanno dietro. E’ il principio del gregge…vale anche per gli uomini...e comunque,  ti sei accorto che intanto che blateri di impulsi e di cervello e di gnu,  io mi sono mosso e tu mi sei venuto dietro?
 - Mhh…
 - Oh, c’è poco da mugugnare, siamo partiti e basta, il viaggio è iniziato…non sei contento? Guarda, come ti dicevo prima, abbiamo iniziato guardandoci dentro – i tuoi bla bla su ciò che si muove all’unisono – e ora, vedi? Alberi e prato e pietre sul selciato e cielo lassù…e là una bicicletta e guarda un gatto, una vecchietta…c’è un mondo da guardare mentre si cerca la strada…
 - Già…vero….quindi, dove hai detto che si va?
 - Ah, va beh, allora…..
 E tacque.


DUE

Televisione

                                              
-Cosa c’è in televisione?
-Non so, sto girando…
-Sempre le solite cose, la stessa fiera delle vanità di tutte le sere
-Aspetta aspetta…un film qui, Il Talento di Mr Ripley….
-Ma lo abbiamo già visto un mucchio di volte!
-Però è bello, almeno…
-Ho capito, ma lo abbiamo già visto, non c’è niente da scoprire, nessuna sorpresa…e poi è crudele
-Sarà anche crudele, ma è un gran bel film…
-Tu guardi sempre i film che hai già visto…prendi Shining, me lo riproponi ogni volta…e poi tutti film di tensione!
-Mi scaricano i nervi, i thriller hanno su di me un effetto catartico…
-Ma se sai già come finisce, mi spieghi dove è la tensione? E la catarsi? Conosci i dialoghi a memoria, le sequenze, ogni dettaglio…
-Sapere come finisce un thriller non mi impedisce di stare in tensione…e il fatto che conosco già la storia, almeno mi toglie la sensazione di panico che mi creano le sorprese
-Allora potresti benissimo guardare filmetti più leggeri, che non hai mai visto, dove non ci sono sorprese, fin dall’inizio si sa che finiscono bene, non ti pare?
-Mi innervosiscono i film commedia, dove mi si propone un mondo patinato, dove per ogni torto subìto riceverai alla fine un compenso doppio…la vita vera non è così..
-Va bene, ma la vita vera non è nemmeno Ripley…e neppure ti trovi alla porta uno con l’accetta, normalmente…
-Sarà, ma io preferisco il senso di paura, sapere che le cose andranno male, sapere anche in che modo andranno male…tanto nella realtà le cose finiscono sempre male…
-Siamo sempre lì, vedi tutto a modo tuo, tutto nero, non riesci mai a cambiare prospettiva…dovresti cambiare punto di vista, pensare che le cose vanno come vanno, a volte bene, a volte male, ma comunque non dipende da te, non è che l’universo ce l’ha con te
-Ah, no? Invece mi pareva il contrario…e poi del cambiare punto di vista abbiamo già parlato…sai come la penso
-Guarda che sei tu che ti fai andare male le cose, secondo te ogni cosa che ti accade intorno è funzionale a te, come se il resto del mondo non esistesse che per farti torto…non va bene, ti rendi conto
-Non mi distrarre…ora uccide a colpi di remo il suo amico…
-E’ una minaccia?
-Forse…

                                
 TRE

Che si mangia oggi?


-Che si mangia oggi?
-Pasta con l’aringa…
-Ancora?!
-Ieri erano fagioli con l’aringa…non è la stessa cosa
-Certo, e ieri l’altro aringa e patate…e prima ancora aringa con le verdure selvatiche…insomma, sempre aringa!
-Che problema hai? Proteine, omega 3, tutto sano…
-Ho capito, ma mi pare di vivere in Scandinavia e tu cosa ti senti, un pescatore del mar Baltico?
-Cosa vorresti?
-Non saprei, una carbonara, pollo arrosto, carne…una bella fiorentina, ecco
-Te lo puoi scordare, pancetta, carne rossa…io non ne mangio di carne, carne rossa meno che mai…quelle povere bestie, ammassate in allevamenti intensivi…no, non posso
-Perché, le vacche hanno un’anima?
-Che ne so, anche
-E le aringhe invece l’anima non ce l’hanno? Cosa hai contro le aringhe, povere bestie?
-Non ci sono gli allevamenti di aringhe, le aringhe le peschi, se hai culo, hanno una possibilità
-Già, una vera lotta alla pari! Ma che dici?
-Insomma, potrebbero sempre scansarla la rete…
Si, certo, come no, si scrivono libri sull’astuzia delle aringhe “L’aringa o dell’arte di evitare le reti”, altro che Lorenz, un nuovo trattato di etologia!
-Idiota…
--Eh, già, io idiota…
-Preparo le patate bollite…
-Ah, bene, torniamo alla terra…
-Si, il tuo discorso in difesa delle aringhe mi ha fatto pensare
-Niente di meglio? Non si può fare un’altra cosa un po’ più corposa?
-Niente, da oggi solo roba della terra…E dimmi, cos’hai contro le patate?
- Non pensi alle talpe che si nutrono di tuberi? Non meritano rispetto le talpe forse?
-Ma vai a spigare….


QUATTRO

Parsimonia

-Cosa stai facendo coi fondi del caffè? Leggi il futuro?
-Li sto mettendo ad asciugare vicino al fuoco…
-Per fare?
-Per usarli, ovvio
-Ma come concime per le piante andavano bene com’erano..
-Non mi servono per le piante…
-E per cosa?
-Li riuso…per il caffè di domattina
-Scherzi....!
-No, non sto scherzando, si chiama riciclo
-A casa mia si chiama miseria
-E’ parsimonia…
-Oppure taccagneria…sai come si dice “non mangia per non cagare”
-Pessima  osservazione...li asciugo, vicino al fuoco, così perdono l'umido,
tornano ad essere polvere fine e domani ci faccio il caffè…
-Ah, certo, sarà buonissimo! Memento quia pulvis es et in pulvere reverteris…
-Stupido! E di cattivo gusto pure, ricorda, Dio ti ascolta…
-Sì, come no, e a te ti vede, e gli verrà una gran tristezza…
-Invece penserà che faccio bene, sarei da imitare, contro il consumismo sfrenato che avvelena questo povero mondo
-Dio non avrà di meglio da fare che stare a guardare te che ricicli il caffè….e prenderti a esempio…certo, la famosa parabola del risparmiatore di caffè…come no, domenica vedrai che dopo l’omelia il prete ci illuminerà tutti, dall’altare, con questo insegnamento!
-Con cosa credi che abbia fatto il caffè stamani? E non l’hai bevuto lo stesso?
-Già, m’era sembrato un po’ sciacquato…
-Però ti sei guardato bene dal dirmelo…te lo inventi adesso
-Hai un umore pessimo in questi giorni, figurati se potevo farti un’osservazione del genere, m’avresti mangiato!
-E i biscotti? Con cosa credi che abbia fatto i biscotti? Con l’avanzo del panettone, mischiato col pane secco, un uovo, e via…buonissimi o no?
-Io domani vado a fare colazione al bar…


CINQUE

Perché
  
-Ti ho cercato dappertutto, cosa fai di nuovo sul terrazzo...è freddo!
-Sto qui..
-Vieni dentro, è quasi buio
-No sto qui
-Perché?
-Voglio capire
-Cosa vuoi capire? Ma in fretta, sto gelando
-Non importa, vai dentro
-No, dimmelo forza
-Voglio capire il perché delle cose
-Di quali cose, in particolare? Gli eventi atmosferici?
-Voglio capire perché si muore, questo diventare freddi, questo non essere più, così, da un momento all'altro, senza avviso
-Perché si diventa freddi te lo spiego io, fa freddo, io sto diventando freddo, e se continui a star qui diventi freddo anche tu e muori...ti è chiaro? Sufficiente?
-Non capisci...io intendo quando si muore, senza bisogno di morire assiderati. Quando si muore, che si smette di respirare, che il cuore non batte più, che gli occhi si chiudono, non vedono più niente, che la bocca non parla, che il cervello si è spento
-...Come pensi di capirlo stando sul terrazzo? I tuoi neuroni si stanno già rallentando, te ne accorgi? Vieni dentro, ne parliamo davanti a qualcosa di caldo, magari anche davanti a un bicchierino...che ti fa bene
-Stando sul terrazzo, così, mentre diventa buio, la mia testa ha modo di viaggiare in solitudine, senza luce, senza rumore...
-Ma se passa lo stradone a pochi metri...quale silenzio? C'è un via vai di macchine...e siamo sulla, anzi sotto la rotta di decollo degli aerei...dai vieni dentro
-...io non so da dove ricominciare, mi sono arenato su questo pensiero
-Reagisci...la morte è un fatto naturale, sai com'è...si nasce, si cresce, qualche volta si diventa adulti davvero e si fanno cose buone, altre volte si rimane bambini e si fanno cose grandi...qualche volta si cresce e basta, e si fanno cose di poco conto, o cose cattive...ma alla fine tutti si muore...è ineluttabile, inutile starsi a scervellare, questo è un mistero, oppure un fatto naturale...se hai fede, questo aiuta.
-Fede? Credere in Dio intendi?
-In Dio, nella Natura, nel Grande Spirito, Manitù, Allah....chiamalo come vuoi, credere che oltre quell'ultimo respiro ci sia qualcosa e non c'è bisogno di spiegazione, perchè se c'è un Dio - o come lo vuoi chiamare - la spiegazione ce l'ha lui e basta...ti puoi solo adattare...e avere pazienza, tanto prima o poi muori anche tu e magari allora, solo allora, capirai qualcosa in più...allora, vieni dentro?
-.....Che dici, un bicchiere di Brandy?

5 racconti di Besilla (pseudonimo) 

2 commenti:

  1. Ringrazio il prof Pardini di avermi dato spazio all'interno del Suo blog e il critico Marco dei Ferrari per avermi così generosamente presentato
    Besilla

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  2. Besilla ci propone 5 racconti sotto forma di dialogo: cavalca il paradosso come nel primo caso, il non sense dubitoso come nel caso di Televisione, l’ironia irridente come nel dialogo sulla dieta con l’aringa…., ma arriva, quasi senza che ce ne rendiamo conto, presi dalla velocità del dialogo, ai problemi morali-sociali che sfidano il nominalismo dietro il quale la società ciecamente si nasconde o tenta di darsi spiegazioni: riciclo, parsimonia, miseria… e al problema di fondo, il problema di tutti i problemi: il freddo, la morte, lo svanire.., la fede. Il filo conduttore è il dubbio che si innesta nelle nostre modeste pseudocertezze, apparentemente fiduciose, in realtà serie, come le nostre inevitabili benché provvisorie scelte esistenziali. Un genere interessante, certo da coltivare.

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