venerdì 5 febbraio 2021

MARIA RIZZI LEGGE: "OPERA OMNIA" DI ANDREA CATTANIA


Andrea Cattania

OPERA OMNIA 

Recensione di Maria Rizzi

 

Mi sono avvicinata all’Opera Omnia di Andrea Cattania con la dovuta soggezione, in quanto si tratta di un testo che raccoglie liriche tratte dalle varie Sillogi dell’Autore scelte partendo dalle pubblicazioni più recenti, viaggiando a ritroso nel tempo fino alle prime, seguendo i principi della semiotica, che studia i fenomeni di significazione, secondo la quale ogni relazione riporta a qualcos’altro per consentire al lettore di arrivare a una visione totale della produzione partendo dalla sua essenza, dal nucleo. La prefatrice, Rossella Cerniglia, cara a tutti gli ospiti del blog di Leucade, attua una disamina dell’opera magistrale, mettendo a fuoco il carattere di Poeta - Scienziato del dottor Cattania, che rivela le doti di pensatore, di studioso appassionato di ogni branca del sapere in ogni Raccolta di poesie. I versi che ci introducono in questo viaggio sono la dimostrazione della tensione dell’Autore verso la ricerca, attraverso l’analisi delle speculazioni filosofiche, ovvero attraverso il pensiero che indaga sui problemi senza utilizzare dati empirici. Egli, infatti, nella lirica, tratta dall’ultima Silloge, intitolata “La natura delle cose” fa riferimento alla visione dei greci, come Talete, della terra intesa come disco circolare piatto, circondata dalle acque e limitata superiormente dalla cupola del firmamento, sulla quale sono appese le stelle, ma precisa, con cifra stilistica, incredibilmente musicale e pura, che non potranno essere gli antichi, ma solo la scienza a dare risposte sul moto delle cose.

 

“Difficile il mio compito,

ricostruire in lingua povera

questa materia scoperta dai Greci.

 

Questo solo vorrei, illuminare

di chiara luce la tua mente, porgerti

la verità, aiutarti a comprendere

che a dissipare questa oscurità

non sarà il sole né i raggi del giorno,

ma la pura visione della scienza.”

(Versi tratti da “La natura delle cose”)

 

Dana Mackenzie asseriva che “le equazioni sono i preziosi pennelli che i matematici e gli altri scienziati maneggiano nell’esercizio della loro arte” e il Nostro sembra desideroso di offrire le risposte che furono della scuola presocratica, di Platone, di Pitagora, ricorrendo a una sola formula che racchiuda il segreto per descrivere gli elementi esistenti in natura, ma finisce per rivolgersi con accorata ammirazione ad Albert Einstein, alla sua teoria della relatività elaborata sullo studio della geometria differenziale, grazie alla linea aperta da studiosi come Riemann. I toni della lirica dedicata al Premio Nobel della Fisica sono così accorati, che rapiscono l’anima. Trascendono le verità trattate dal Poeta - studioso, divengono i sogni dell’uomo ‘comune’, che dimostrano quanto l’intelligenza con la quale si nasce sia soltanto una dotazione di munizioni. Per raggiungere qualunque obiettivo sono importanti l’ambizione, il talento della conoscenza e le opportunità.

 

“Scoprire primo che energia e materia

Sono una sola cosa

 

Elevare lo spirito

a vette mai raggiunte,

dono sublime per l’umanità”

(versi tratti da “Ad Albert Einstein”)

 

Può apparire incredibile trovare in una Silloge l’ideale di “lasciarti trascinare in questo viaggio / dal treno azzurro della matematica”- tratti da Treno azzurro”, ma anche una profana in materia, come la sottoscritta, è rimasta totalmente affascinata da una semantica di lirismo visivo, ardente, applicato a concetti scientifici. Non si tratta di un ossimoro, ma della capacità dell’Autore di coniugare le due visioni interiori. Egli sa che la matematica è musica e che ogni disciplina può divenire terreno fertile per seminare versi, per renderli caldi e vibranti. Lo stesso Einstein compose la sublime ‘Lettera alla figlia’ nella quale asseriva che “Quando gli scienziati erano alla ricerca di una teoria unificata dell’universo, dimenticarono la più invisibile e potente delle forze, ovvero l’Amore che è luce, visto che illumina chi lo dà e chi lo riceve. L’amore che è gravità, perché fa in modo che alcune persone si sentano attratte da altre. L’amore che è potenza, perché moltiplica…”. Cattania ha trovato la chiave per entrare nelle porte delle varie dottrine tramite la Poesia, senza operare sottrazioni, anzi aumentando il valore della stessa. Viaggiando a ritroso nelle sue Opere, troviamo “I colori delle parole” del 2019, dalla quale sono state estrapolate liriche di incandescente ispirazione:

 

“Verde l’oceano caldo della vita

mi culla e mi schiaffeggia

sull’onda del pensiero

alla ricerca dell’ultima chiave”

(La lirica “Verde l’oceano”)

 

La tendenza introspettiva del Poeta - Scienziato è un cantico che affratella e consente di “assaporare la gioia sublime / di appartenere al ciclo della vita”- Da “Il futuro non sarà nero”. La strada che guida alla dote intellettuale, morale e spirituale, intesa come sapienza, è identificata con ‘la vecchia casa dei sogni’. I versi del Poeta toccano vertici commoventi nella lirica che mi piace definire dei desideri:

 

“Non chiedo molto alla vita

che scorre in attesa dell’urna.

 

Un letto, due gatti, la gioia

tranquilla di un’ora notturna,

l’amore di Lila che vive

sul filo dell’immaginario.

 

L’ebbrezza di mettere in versi

la vita al di là del sipario”.

(La lirica “Il filo immaginario”)

 

Lila, la donna del Poeta, continua a esistere nelle immagini prodotte dalla mente, d’altronde ogni giorno che passa tesse il filo invisibile dei ricordi e ha il potere di ricrearli… la morte comincia davvero quando nessuno può più sognare un amore perduto. Il Poeta affresca un quadro di aspirazioni candide, semplici, nonostante la potenza dei versi, che sublimano la sobrietà del dire tramite un cifra stilistica di rara forza espressiva, che attinge al metro classico con l’adozione di novenari sciolti e si srotola quale onda di assoluta melodia. Il sipario che chiude la lirica simboleggia, forse, quel palcoscenico sul quale recitiamo di continuo, anche senza copione, perché come disse Vittorio Gassman ‘diventeremmo pazzi non recitando’. E lasciando che le tematiche scientifiche vadano a braccetto con l’arte Cattania descrive la tempesta molecolare come ‘una danza senza fine’. Per i biologi che si occupano di nanotecnologie, una grande fonte di ispirazione è la natura, che nel suo processo evolutivo dà origine, auto assemblando atomi e molecole, a sistemi complessi con proprietà incredibili. Non è difficile per il Poeta concludere quindi che “La vita è solo la danza di un’ape”- da “Dal caos alla vita”. Non solo di fisica, biologia, astronomia tradotte in versi canta il Poeta. Dedica liriche superbe a personaggi come Gabriel Celaya, poeta spagnolo, che sosteneva la poesia per le masse e Mario Fonseca, nato a Santiago e costretto all’esilio, in quanto anti - colonialista.

 

“La tua terra è la conchiglia dell’ostrica,

 la musica del mare, un nome che

ti impedisce di morire. Un numero

dieci coltelli nel tuo cuore, il luogo

dove ti immergi in un caldo colore”

(Lirica “Mario Fonseca”)

 

Nell’Opera Omnia del Poeta troviamo versi che volano, echeggiano i grandi della letteratura, insegnano quanto non occorra ricorrere a figure retoriche, alla sovrabbondanza, allo sperimentalismo per toccare l’anima, per essere anima.

 

“Piove nel primo giorno dell’estate

sul lago verde e un po’ mosso. Un luccio

affiora e sembra chiedersi perché

un poeta seduto sulla riva

con lo sguardo nel nulla

mostra un’aria incerta e un po’ incantata”.

(La lirica “Estate”)

 

Le liriche tratte dalla Silloge “Il canto dei petali di pesco” del 2014 hanno tutte sapore di miracoli della natura, di saudade raffinata e dolcissima, del delirio di onnipotenza dei giorni in fiore nei quali si era certi che la morte abitasse altrove, “di diventare un giorno / campione di pallone / un asso in bicicletta. / Senza mai una nube, / senza conoscere mai la tristezza” - da “Ricordi d’infanzia”. Nella Raccolta antecedente, dello stesso anno, “Tra natura, memoria e infinito” mi ha stordita una poesia che rammenta il bellissimo libro di Ernest HemingwayIl vecchio e il mare”: si intitola “Il gabbiano e il vecchio” ed è fabula in poesia.

 

“Prima dell’alba il gabbiano si posa

 sulla barca del vecchio.

 Nasce tra i due un dialogo muto

 e intenso, ritmato dai silenzi

 e dal canto periodico delle onde”.

 

Devo riconoscere di essere stata affascinata da questo Artista poliedrico, che parla alle masse, giganteggia in ogni campo, sogna come un bambino, ricorda con malinconia e trasporto, recita l’amore come pochi: “quando la vita tornerà a fiorire / mi sarà grave il non averti accanto: / tu spensierata e lieve come sempre, / io consunto dalla solitudine”. Lila è la colonna sonora della sua esistenza, e il Poeta è consapevole che muoversi nel territorio della memoria è come ritrovasi in un utero denso di suoni e di odori.

 

“Sul pavimento di color del mare

 tante coppie che ballano la sera.

Al tavolo nell’angolo

un uomo solo che ti vede e ama

e medita dei versi”.

(La lirica “Le coppie”, da “Verde quest’ora tra le foglie”, 2013)

 

Le liriche estratte dalla Silloge appena citata rappresentano una collana di perle dedicate alla donna amata, e una volta impresse nei versi le immagini non cambiano, resistono al tempo, diventano gomene in mezzo alla tempesta: “Ti stringerei con la forza dell’uomo / che a te ritorna dopo lunga assenza / e ti fa sua per sempre” - da Mia per sempre. Questo magnifico Poeta dimostra che i sogni possono concedersi il lusso di non invecchiare e, soprattutto, di non morire…

Viaggiando a ritroso fino al 2012, alla Raccolta “L’ape ben sa” Lila continua a ergersi sovrana nelle liriche, nel paese incantato dei lunghi anni condivisi, e il sentimento ha infinite sfaccettature: è dolce, disarmante, vivido, vorace. Un desiderio virtuale, un collage di momenti trascorsi insieme, una passione simile a una città in fiamme. Andrea Cattania ricorre al concetto di palingenesi nella poesia omonima, ovvero di rinascita, di rigenerazione: “…Rinasce / e prende forma e colore l’immagine / del viso di una donna che mi ha dato / trent’anni di felicità e di amore”.

Le liriche dell’ultima Raccolta del 2011 “Lila è tornata” viaggiano ancora sul treno del desiderio e dei ricordi: la nascita di Alice, che è un dipinto affrescato con i cinque sensi, la saggezza del pensatore, che s’insinua tra le pieghe dell’anima dell’Autore, affiancando il poeta: “Dalla tenebra nacque il desiderio / e il germe del pensiero / e dal non essere i saggi trovarono / il legame dell’essere” - da “I saggi e i poeti” e Lila scivola tra le fronde dell’esistenza, si riverbera sui giorni, scintilla… Mi sembra doveroso chiudere questa umile lettura di un’Opera che travolge come la marea estiva, con i versi del Poeta - Scienziato dedicati alla bussola della sua vita:

 

“Lila è tornata. Nello sguardo diafano

c’è la bellezza astrale della nuova

sua dimensione, pura come il suono

della sua voce che riecheggia un mondo

di raggi tesi, di luce soffusa.

Forse le mie parole

non può cogliere, è l’ombra di un sorriso

a dirmi quanto immenso è il nostro amore”

(La lirica “Lila è tornata”)


Maria Rizzi

 

Andrea Cattania, OPERA OMNIA, pref. di Rossella Cerniglia, Guido Miano Editore, Milano 2020, pp. 180; isbn 978-88-31497-25-1; mianoposta@gmail.com.

 

4 commenti:

  1. Ringrazio il mio Nazario per ogni parola che mi dedica e ringrazio quest'Autore di altissima statura culturale e morale, che mi ha coinvolta emotivamente nel suo testo. Abbraccio forte il Condottiero e porgo cari saluti al dottor Cattania.

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  2. Ciao Andrea, lo leggerò di sicuro.
    Buona giornata
    Tullio

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  3. Davvero poderosa la recensione di Maria Rizzi sull"Opera omnia" di Andrea Cattania, una silloge di poesie che spazia dal mondo della filosofia a quello della fisica, dai temi della matematica a quelli dell'Amore, certo l' equazione più riuscita della Creazione. Lila , la donna del Poeta, è la colonna portante dell'Amore che è luce, forza di gravità, "Potenza perché moltiplica"." Non chiedo molto alla vita/ che scorre in attesa/ dell' urna/ un letto, due gatti/ la gioia/ tranquilla di un' ora notturna/ l' a more di Lila che vive/ sul filo dell' immaginario".
    Congratulazioni a Maria per questo affresco di emozioni, all'Autore Andrea Cattania e un ringraziamento di cuore al nostro Nume tutelare che protegge l'Isola felice di Leucade.

    Loredana D'Alfonso

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    1. Grazie Loredana mia. Il testo è un vero gioiello. Immergersi in questo Autore poliedrico fa bene al cuore! Tu sei sempre presente e rendi l'Isola ancora più incantevole. Ti voglio bene. Ne approfitto per ringraziare anche il signor Tullio, che è pronto per leggere le pagine dell'amico. Un abbraccio circolare!

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