sabato 27 febbraio 2021

PIETRO RAINERO: "DEBITO PUBBLICO"

DEBITO PUBBLICO                                                                

 

Pietro Rainero,
collaboratore di Lèucade

“Numerosi libri sono stati dedicati alla ricerca della vita intelligente nel Cosmo; uno di questi, uscito se ricordo bene pochi anni fa, si intitolava Se l'Universo brulica di alieni ... dove sono tutti quanti?”

Chi pronuncia questa frase ai microfoni di alcune delle più importanti emittenti televisive italiane, e con l'aria di chi è cosciente che le sue parole passeranno alla Storia, è niente di meno che Giuseppe Trevalli, ministro delle Finanze del Governo Tenzi.

Se pensate che la frase sia più consona ad un suo collega, magari però della ricerca scientifica, è solo perché non avete ancora sentito il resto del discorso.

“A parere degli esobiologi” continua infatti Trevalli “è possibile che svariate civiltà tecnologicamente avanzate siano presenti nella nostra galassia, ma è sicuramente molto probabile che la più vicina si collochi a decine e decine di anni-luce da noi. E, comunque, grazie alle sonde automatiche che hanno esplorato in lungo e in largo il nostro sistema, è assodato che la vita, come la conosciamo noi, è assente dal Sistema Solare, ovviamente ad esclusione della Terra”

“Ma, ministro, mi scusi...” chiede Carlo Morandi, cronista delle pagine economiche del “Sole 24 ore”, che, nonostante il nome riportato nella testata, non si interessa generalmente di quel che capita tutti i dì, nell'arco della giornata, al Sole e ai suoi pianeti “L'intervista che Lei ci concede non dovrebbe essere dedicata all'annoso problema del nostro debito pubblico?”

“Ed è appunto di questo che sto parlando!”

“Non mi pare proprio, sembra di sentire il discorso di un astronomo o di un filosofo”

“Giovanotto, se mi lascia finire l'importantissimo discorso che ho appena incominciato a delineare, vedrà dove voglio andare a parare”

“E va bene, ministro, sono tutto orecchi”

“Dunque, come sapete e come ha ricordato testé il vostro collega, questa riunione è stata indetta per un importante comunicato del Consiglio dei Ministri, e mio in particolare quale responsabile del dicastero dell'Economia e delle Finanze, riguardante il debito pubblico italiano e le polemiche che su tale argomento si sono susseguite nelle ultime settimane sulla scena politica nazionale. Bene, il quadro dei conti pubblici è presto fatto: per l'anno in corso stimiamo che il prodotto interno lordo cresca dell'uno virgola uno per cento, che il deficit di bilancio sia  del meno due virgola tre per cento del PIL e che il debito pubblico si attesti al 132,7 per cento del PIL. Per i prossimi anni le previsioni sono più rosee, ad esempio, per il debito pubblico, pensiamo che fra tre anni sarà intorno al 127,2 per cento, con un calo dunque del 5 per cento. Ma in ogni caso....”

“Diciamo la verità, ministro, neanche voi del Governo credete a queste proiezioni, vero? In passato le previsioni positive dei vari esecutivi sono sempre state smentite dai fatti, e non può negarlo”

“Beh, non è proprio così, comunque.... comunque, anche se lei avesse ragione, non avrebbe nessuna importanza”

“Come, non avrebbe importanza!?  E tutte le raccomandazioni della Commissione Europea di non sforare i parametri comunitari stabiliti? Non dirà sul serio!!”

“Ecco, proprio qui si inserisce la parte iniziale della mia argomentazione, parte che ho dovuto interrompere per le domande di voi cronisti. Posso proseguire, ora?”

“Certo”

“Bene, stavo dicendo che la vita extraterrestre è assente nel Sistema Solare. Potete trarne voi le conseguenze, non credete?”

I giornalisti si guardano increduli, non riescono proprio a capire a quale conclusione il politico voglia condurli.

“E questo cosa centra con il debito pubblico dell'Italia?” chiede poco dopo l'inviato de “Il secolo XIX”.

“L'Italia fa parte del consesso mondiale, ovvio. E la luna è di tutti, non è proprietà di una singola nazione, giusto? In futuro spedizioni internazionali colonizzeranno le parti più esterne del Sistema del Sole, che è proprietà di tutta l'umanità: è casa nostra, non ci sono altre civiltà. I nostri discendenti atterreranno su comete, asteroidi e pianetini pieni zeppi di miniere di metalli preziosi e materiali rari.

Questi piccoli corpi celesti sono come delle cassette di sicurezza dentro a banche cosmiche, dove noi umani custodiamo gli averi: sono le nostre casseforti! A cui attingere in futuro. Noi in realtà siamo ricchi, ricchissimi. Considerate uno solo, per esempio, di questi mondi, che si trova nella caotica fascia degli asteroidi tra Marte e Giove. Si chiama 16 Psyche ed è fatto di ferro e nickel, oltre ad un mix unico di metalli rari, fra cui oro e platino. E' il più grande tesoro di sempre: un primo calcolo attribuisce a questo macigno cosmico un valore di circa 10 mila quadrilioni di euro, quando tutto il PIL della Terra è stimato intorno a 70 mila miliardi di euro.

Facendo la proporzione fra gli abitanti, ad ogni essere umano spettano più di un miliardo e trecento milioni di euro. Siamo tutti ricchi come sceicchi arabi o magnati russi. Proprio da questo forziere, come da un caveau che contenga riserve d'oro, derivano le garanzie che in futuro il debito pubblico potrà essere ripagato! Ecco il perché dunque delle importanti, storiche, decisioni prese ieri dal Governo. Nei prossimi mesi saranno emessi titoli di Stato per svariati miliardi di euro, ad un tasso di interesse del 10 per cento, certamente molto appetibile visti i tempi. Inoltre si è deciso di abolire totalmente l'IVA e che per almeno cinquanta anni i cittadini italiani non dovranno pagare le tasse sui loro guadagni. Ci sarà una crescita esponenziale dell'economia, un'esplosione di enormi risorse per il commercio, i mutui, la ricerca, le grandi opere, lo sviluppo di nuove tecnologie. Ci indebiteremo, alla faccia della Commissione Europea, ci indebiteremo per ottenere un progresso straordinario delle condizioni di vita dei nostri connazionali. Questo debito sarà pagato poi, in un futuro più o meno lontano, da 16 Psyche!!”

A questo punto i giornalisti presenti, ancora a bocca aperta per lo stupore, febbrilmente cercano di riportare  fedelmente sui taccuini l'ultima parte del discorso, ringraziando il cielo di essere stati, proprio loro, scelti dai rispettivi quotidiani per partecipare all'intervista, quell'intervista così stupefacente da essere ricordata sicuramente per sempre e grati anche, logicamente di tutto cuore, a 16 Psyche, chi avrebbe cioè colmato, a tempo debito, tutti i debiti loro e dei loro figli e nipoti.

Riconoscendo anche, dopo aver ruminato nella mente le parole di Trevalli, che le sue argomentazioni non fanno una grinza, non una che è una!

E finalmente, a questo punto, il cronista inviato dal “Corriere della sera” chiede:

“A chi dobbiamo questa folgorante e geniale pensata, che cambia le consuete, canoniche vecchie credenze economiche e che frutterà di certo al suo genitore un Nobel per l'economia?”

 “Al sottoscritto,  e ne vado molto orgoglioso. Ad un italiano, ovviamente!”

“Già, perché noi italiani siamo fantasiosi, creativi, inventivi, vero?”

“Esatto! E' una indubbia prerogativa del nostro popolo, no?”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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