Ninnj Di Stefano Busà collaboratrice di Lèucade |
NNNJ
DI STEFANO AL MICROSCOPIO DALL'ESAME ESEGETICO DI ANTONIO COPPOLA
L'esame
diacronico di un autore vivente è quasi sempre parziale, anche se le buone
intenzioni dell'estensore sono puntate al meglio.Maggiormente se l'autore/ce (è
il ns. caso), ha un corpus di opere fitte che se valutate insieme raggiungono o
superano duemila pp: tra scritti, recensioni, saggi, interviste, aforismi,
articoli, note di svariata natura. Già vuol dire tanto che l'autrice ha già al
suo attivo altre tre monografie precedenti. Fin qui è stato rischiarato il suo
ricco repertorio, ma solo sfiorato il versante saggistico-critico, assai vasto
e mobile per essere esaminato in questa sede. Vogliamo dire che il giro a 360°
non è stato possibile intorno al pianeta Di Stefano Busà, perché tali e tante
sono le forme poliedriche del suo fare cultura. Perciò inevitabilmente il
compito è demandato al futuro. Noi fin qui ne abbiamo attraversato un piccolo
territorio, ma sono troppe le strade che conducono a lei: la produzione appare
ingente e non può essere esplorata tout court per ragioni di spazio e
competenze. Necessiterà di più euristica indagine. Chi la conosce, anche solo
un po', sa che da quest'autrice ci si può aspettare tanto, e a sorpresa. Di lei
la visuale dedotta è solo una bussola orientativa, perché visionarlo al
completo spetta al futuro, tanto è vasto. Fin qui non sono stati esaminati di
lei pareri su testi di Filosofia estetica il cui apparato è troppo esteso e
specifico per questo studio esegetico. La Di Stefano affonda le sue tesi e argomentazioni
su aspetti e teoretiche d'ampio raggio. Siamo costretti ad eludere ad es: le
numerose interviste rilasciate negli anni, le cui argomentazioni meriterebbero
un discorso a parte. Certamente, si dedurrà, che si tratta di un'autrice che
lascia interdetti; chi l'ha conosciuta ha potuto apprezzarne la dotta
preparazione "specifica" della materia linguistico/leteraria, la
conoscenza di molte discipline, soprattutto il suo volontariato culturale
<in primis>. Ella riesce a dare agli altri sempre il dono di sé, la
concreta certezza che chi fa poesia va premiato, non castigato, né rilegato ai
margini: consapevole come ella è, di quanto l'estetica del Bello definisca la
vera umanità di chi la possiede. Io mi sono nutrito finora del suo linguaggio
polisemico che mi si è offerto come rifugio.
Estrapolato
da uno dei cap. che compongono la monografia del critico/giornalista Direttore
de: I fiori del male, Antonio Coppola sulla scrittrice Ninnj Di Stefano, della
cui opera esegetica si è parlato poco.
Bella nota che la dice lunga in appendice all'excursus di una donna eccezionale, una poeta inimitabile che ha saputo fare della sua storia un crogiolo di interessi e di competenze specifiche che variano nelle diversificate discipline: saggistica, critica letteraria, narrativa, giornalismo sono i suoi campi d'indagine, ma la sua specula affonda anche sull'aforisma, sulle riflessioni filosofiche con un linguaggio che spazia a 360°. Conoscerla nel ruolo di Presidente del Premio J. Montalvo fondato dal Consolato dell'Ecuador e diretto dal Dr. Guaman Allende, qualche anno fa, è stato per me un piacere e un onore enormi. Leggere la sua prossima monografia che dovrebbe uscire prossimamente per i tipi di Agemina (Fi) di cui è stata annunciata la pubblicazione, sarà per tutti un arricchimento e un privilegio.Attenderò l'uscita dell'opera per conoscerla maglio.Vive cordialità
RispondiEliminaProf. Andrea Praderio
Posso ammetterlo tranquillamente, frequento questo blog e ne sono entusiasta, vi sono protagonisti della cultura di indiscussa preparazione e di solida professionalità. Sono grato al Prof Pardini per l'oculata scelta degli elementi a suo corollario. Desidero complimentarmi con tutti e sono onorato di poter leggere culturalmente ottimi interventi, e articoli. Con i più cordiali saluti.
RispondiEliminaSergio Rancati