venerdì 19 giugno 2015

MAURIZIO DONTE: DA "ARTHURUS REX BRITANNIAE"

Incantesimo
Da Arthurus; rex Britanniae

Anaal nathrakh, urth vas bethud, dokhjel djenve
Anaal nathrakh, urth vas bethud, dokhjel djenve

Levò le braccia al ciel Merlino ancora
e un vortice creò di nubi nere
e sopra all'atro abisso
si sprigionò la luce:
si piegarono l'onde allora al vento
forte e confuso il mare,
poi s'arrestò d'incanto.
Uther tremò nel cerchio delle pietre,
mentre muto guardava
dinanzi a sé la curva
insenatura che la magia andava
mutando in una lastra di metallo.
"Ecco che viene, il Duca,
ed esce dalla Rocca!"
gridò allora Merlino
mentre nella sua mano,
fatato il legno sfolgorava acceso
di un forte alone arcano.
" Io la potenza e l'alito del Drago
chiamo. Venga la notte
e si confonda il mondo,
e si trasformi il Re, nel suo nemico!

Sorse sul mare, vaporosa nebbia,
mentre Merlino cantava parole
arcane sottovoce...
fino al momento in cui posò il silenzio.
“Dunque, ora vai Uther, corri sulle ali
della lussuria tua: Igraine attende,
ignara d'ogni inganno, nel suo talamo
nuziale e t'amerà come marito"!
E corse allora, il re sul suo destriero
sopra alle ferme onde di molle pietra
e schizzi di scintille
traevano gli zoccoli
forti dell'animale.
Risuonavano in lui parole dure.
"Per due anni vivrai ancora, Uther!
Dopodiché verranno tempi mali,
di guerra e per vent'anni ed oltre, il popolo
tuo non conoscerà nessuna pace.
Lutti e rovine e fame e pestilenze,
qui verranno, in futuro,
prima che il figlio tuo governi il regno!

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