Sonia Giovannetti:
Editore Kairòs. Gennaio 2015. Pp. 68
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Su “Un altro inverno” di Sonia Giovannetti
Ho sentito cantata in queste liriche l'assenza. Essa si manifesta in
molti modi: silenzio, buio, tempo trascorso, attesa, mare - come contenitore di
tutto ciò che non c'è più -infine anche morte. Eppure questa assenza non è
vuota, è attesa, si attende la Parola. Come in un famoso brano del primo libro
dei Re, Elia scopre che Dio è in un "sussurro di una brezza leggera",
non nel clamore degli eserciti, nella forza di un terremoto o di una tempesta, va
osservato che nella lingua originale del testo, l'ebraico, la frase è
letteralmente: "silenzio di una brezza leggera". È lì che si trova la
Verità, qualunque verità. Sonia Giovannetti cerca la parola in quel silenzio.
La mia l'ha trovata, tra le tante.
Proprio in questa ricerca della presenza nell’assenza, in questa kenosi
del tutto in un nulla, Sonia tenta di ricomporre una
realtà strappata dall'assurdità del trascorrere del tempo, nello sparire delle
cose, soprattutto delle persone.
Sonia
recupera al compito più grande la poesia: riempire quel vuoto che ci sentiamo
dentro, “assenza” di ciò che si è perso, che il poeta sente come desiderio di
fare poesia, vissuto comunque da tutti, anche se in modo diverso; per questo la
silloge parla a tutti.
Infine
resta un ultimo dubbio, come in ogni libro veramente significativo: che sia
tutto un gioco, una fascinazione che le parole hanno sull'autrice e che l'autrice
ci trasmette, ingannata lei stessa delle parole e noi dopo di lei, ma un
inganno nell'inganno alla fine produce una qualche verità, perché la nostra
vita, lo scorrere del tempo, il nostro prossimo inverno, sarà vissuto con maggiore
consapevolezza donata dalle parole di Sonia.
Luca
Giordano
Sono grata a Luca Giordano per l'attenzione e le belle parole, dedicate alla mia poesia. Le ho ascoltate dalla sua voce, il giorno della presentazione del libro e mi hanno donato una grande sorpresa e felicità. Mi spinge, Luca, a riflettere, a capire meglio il mio scrivere e la stagione a cui ho dedicato questi versi.
RispondiEliminaL’inverno, con la sua diminuzione di luce, accompagna l’ascolto del nostro sentire, rimette in moto la memoria, ci aiuta a “riempire quel vuoto che ci sentiamo dentro” e colma, con il ricordo, “l’assenza di ciò che si è perso”. Un contatto con noi stessi che ci avvicina all’esistenza, che non è una infinita certezza. E’ il dubbio a muovere le cose, la ricerca è una spinta verso la verità, e la verità è sempre in evoluzione. Diventa anche l’attesa verso ciò che dovrà accadere e verso la poesia che è qualcosa di misterioso, di divino anche, ma sempre, sempre, ascolto e silenzio.
"silenzio di una brezza leggera", grazie Luca Giordano.
Sonia Giovannetti