Ninnj Di Stefano Busà collaboratrice di Lèucade |
Sandro Angelucci collaboratore di Lèucade |
SI AGGIUNGONO VOCI
di Sandro Angelucci, LietoColle, 2014
di
Ninnj Di Stefano Busà
Il
percorso lirico si Sandro Angelucci in questa sua nuova raccolta, si evidenzia
attraverso un'inquietudine rivelatrice di crepe, di fallimenti, di
problematiche, di raffronti che, se da una parte, aspirano alla loro
risoluzione, dall'altra si cronicizzano e si attestano come rivelatori di un
<quid> che non permette rigeneranze e agognati sbocchi per sopravvissuti:
Noi,
/soltanto noi/ (distratti, inebetiti) a spargere catrame, a bestemmiare"
(Abiezione). Un testo poetico caratterizzato da una panica metaforizzazione, a
mio parere, è Icaro: "Proprio quello l'errore: la superbia./Mentre pioveva
amore/non accorgersi che stavi camminando sulla stella/ che più desideravi, /e
tu, in volo, a cercarla chissà dove, in quali mondi,/ in quali paradisi
inesistenti" (Icaro). Vi è chiara una dichiarazione programmatica di
commistioni, combinazioni, che sono in questa poetica una sostanza narrativa e
proteiforme del vissuto, una ricerca dentro il serbatoio della specie umana,
che ne alimenta e ne solidifica la fusione degli elementi per accostamenti e
immagini. una vera configurazione che l'introspezione e l'indagine portano in
superficie, avvalendosi di una sostanza esplorativa, la quale per antinomie sa
far rivivere metafore e simbolismi.
Vi è
in questa poetica una surrealità di fondo che accosta l'uomo alle soglie
dell'universo visibile, dilatando le ali verso territori misconosciuti, che
permette di planare con la fantasia in meditazioni verbali e sintattiche che
affondano nelle strutture linguistiche di un poeta che si delinea tra i più
solidi e capaci, tra i contemporanei. La valenza scrittoria si sintetizza in
una sostanza che vi fa da sfondo, e attraverso folgorazioni ontologiche atte ad
una plurivocità di accostamenti, si sintonizza al respiro del mondo.
Il
linguismo si connota nella visione di un rinnovamento passibile di revisione.
In
questa raccolta Angelucci affonda la specula in un’aspirazione epifanica. una
spiritualità che tende a dare di sé introspezioni e indagini più dettagliate,
più metaforicamente rafforzate e rivelatrici del lato memoriale e sintattico.
Vi lampeggiano riflessi densi di magia e di scintille a configurare quella
vivacità esplorativa che lungi dalle reminiscenze si fa invece atto d’amore per
la bellezza e contenuti emotivi. Gli
input che rivelano emozioni e verità significanti sono alimentate da un quid
memoriale di quasimodiana memoria: “ E sono nuovamente/ dove sono/ come un
fiume/ mi attraversa con le vene,/ e scorre, scorre,/ e cerca come il cielo la
sua foce,/. Stupendo infine il testo di chiusura di questa raccolta: una
raffinatissima, metaforica allusione al significato di poesia, che la dice
lunga sul genere valoriale da dare al poeta: “ Una goccia di miele/ che cade
nel latte bollente, / precipita sul fondo del bicchiere/ e si dissolve./ E’
questo la parola di un poeta/. Un grumo di bellezza che si scioglie/ per
rendere più dolce la bevanda.” (Sul fondo del bicchiere). Si tratta di una
definizione e motivazione di poetica. Sandro Angelucci sa tradurre l’equilibrio
instabile dell’uomo attraverso una parola che la renda risorgiva, viva, anche
se nuda, all’inquietudine dell’essere e del divenire. Ed è questa per quanto mi
riguarda, la diversificazione dei contenuti linguistici che fa di Angelucci, il
poeta dell’azzardo. Egli dal valore nominale, sa risalire al valore oggettivo
(eliotianamente); lo fa con la simbiotica metaforicità del suo dettato che
affida la sostanza alla forma e quest’ultima al suo emozionante momento
ispirativo, che ne conduce il pathos e la valenza simbiotica, qualche volta
persino l’assenza.
Un ottimo libro appare questa raccolta di Sandro Angelucci. La recensione ne rende molto bene la scrittura in progress. Avevo letto qualcosa su questo autore, ora ne richiederò una copia all'editore per una lettura più attenta.
RispondiEliminaComplimenti per la critica, essere recensiti da Ninnj Di Stefano è una prova aggiuntiva di valore. Non tutti hanno la fortuna di avere la sua attenzione...
Alessio Quattrone
Una nota recensiva che mette in bella mostra i pregi di questo autore, una silloge raffinata e valida dal lato strettamente poetico, dotata di una chiave di lettura che sa abbinare all'abilità scrittoria più in generale, una valenza particolareggiata legata ad un linguismo colto e preparato. Complimenti all'autore e al critico
RispondiEliminaUbaldo Murranca