venerdì 26 febbraio 2021

MARCO SABATINI: "ARCOBALENI A TRATTI"


 


MARCO SABATINI ARCOBALENI A TRATTI

 

Poesia chiara, linda, ontologicamente avvincente, questa di Sabatini: un canzoniere d’amore, dove il verso con ritmo incalzante si dipana su uno spartito di euritmica sonorità; e dove la versificazione, moderna e spezzata, ci offre misure brevi e scattanti, secche apodittiche; qui il verso può essere composto anche da una semplice parola; si rifiutano iuncturae di natura prosastica, e tutto è demandato a reificare sogni e stati d’animo che il poeta vive realmente in questo patema erotico-esistenziale:  

 

Scrivimi

dal prossimo

amore

che avrai.

Senza alcun impegno.

Ti risponderò

dal mio,

raccontandoti

di ciò

che ancora

ci unisce.

Le memorie, la vita, gli affetti, i sogni, la realtà, vengono vissuti con sentimento mai scontato, semmai il poeta affronta la sua storia con un certo distacco, mai troppo passionale, troppo partecipato, anche se i versi si susseguono in maniera alterna, secondo un diagramma musicale che tanto reifica il fluire dei giochi amorosi.

Resto qui

 

Non piango,

non inseguo più.

Resto qui e rido,

anche di me stesso,

trovandoti

più buffa

delle altre

che hanno cercato

di uccidermi

prima di te.

Un certo sarcasmo, una certa ironia, un gioco non troppo nascosto guida il dettato poetico col sorriso di un autore che “resta qui e ride”; trovando più buffa chi ha cercato di ucciderlo prima, di sicuro metaforicamente.

Fino all’ultima poesia a chiusura del testo che si mantiene sullo stesso registro ironico in un linguismo nuovo e disarticolato, fresco e originale:

   Mattutino

Lei sonnecchia

ancora,

abbracciata

al mio collo.

La amo

sicuramente

per molte ragioni,

ma non ne ricordo alcuna

quando la guardo dormire.

Forse siamo

un semplice istinto

senza memoria.

O, forse,

siamo solo

petali lucenti

nel bisogno fisico

di pelle contro pelle.

Non lo so.

In verità,

io non so un cazzo,

ma sono sempre qui

al suo risveglio



1 commento:

  1. Si continua a viaggiare tra cifre stilistiche e tra registri espressivi diversi grazie agli amici dell'Isola, come Marco Sabatini, introdotto, credo, dal Maestro... In effetti nel lirismo del Poeta si riscontra una volontà di saudade vissuta con nuova prospettiva, come un'ipotesi di altri domani e si riflette, con tenerezza, sul disincanto, che potrebbe essere di difesa, in quanto anche i sentimenti forti fanno paura. Originale, intrigante la lettura di questa pagina... Ringrazio l'Autore, il suo recensore e auguro con affetto a entrambi buon fine settimana.

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