giovedì 8 ottobre 2015

LUIGI GASPARRONI: "I GIORNI DELL'ATTESA"





 Già avevo scritto sulla poetica di Luigi Gasparroni: "... Una pluralità di affetti e di giochi interiori che rendono polisemica la vicenda umana e il suo svanire. D’altronde c’è in questi versi il senso profondo della caducità dell’esser/ci, del passaggio inderogabile del presente, del fuggire impietoso della giovinezza. Ma c’è tanto pathos a dare linfa lessico-fonica, ed esistenziale; a dare corpo a questi versi; c’è ben presente un forte afflato, un forte attaccamento a questa irripetibile esperienza che è la vita; ed è ad essa che il Poeta affida il suo inno di gioia e di speranza...". Questa la sua poetica, il suo mondo, la sua realtà interiore; la troviamo nelle stagioni; in tutto ciò che lo circonda; e la sua virtù estetica sta tutta nel saper utilizzare la natura a livello di metaforicità e sublimazione.

Nazario Pardini


Luigi Gasparroni: I giorni dell'attesa.
Teramo. 2015. Pgg. 52




DA I GIORNI DELL'ATTESA










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