lunedì 26 ottobre 2015

R. MESTRONE "SALUTO D'APERTURA AL CONVEGNO SU G. RESCIGNO"


Roberto Mestrone collaboratore di Lèucade

Gianni Rescigno


Saluto d'apertura al Convegno sul poeta Gianni Rescigno
del Presidente Roberto Mestrone



Buonasera a tutti!
Permettetemi di seguire sul foglio il testo del mio intervento, poiché non voglio perdere un solo pensiero, una sola parola che il tempo dell'attesa mi ha suggerito.                                   
Anzitutto lasciatemi dire che è motivo di vanto per il Circolo Iplac – e mio personale – l'aver organizzato un convegno in onore di Gianni Rescigno, cantore delle emozioni dell'anima e delle piccole cose che danno smalto ai sentimenti più puri dell'uomo.
Una delle prioritarie missioni della nostra Associazione è quella di spargere il buon seme della Cultura, coltivarlo nelle menti dei giovani, recarlo in dono a chi vuol dissetarsi alla fonte delle Arti; ma oggi noi siamo qui per sfiorare e raccogliere i buoni frutti che uno dei più grandi poeti contemporanei ci ha lasciato in dote.
Ringrazio la signora Lucia, la figlia Rosa Maria, il nipote Antonio e il genero Filippo per essere qui oggi insieme a noi; ringrazio tutti gli amici presenti a questa festa; ringrazio chi si è prodigato per far sì che l'evento si realizzasse.
Gli interventi sul palco saranno numerosi, e il tempo è tiranno; quindi vi farò partecipi solo di un'emozione: quella che ho percepito dalla lettura di alcuni versi di Gianni.
Più che “emozione” dovrei classificarlo “messaggio”; messaggio di speranza e di riscatto dall'alienazione.
Ecco il libro che letto e riletto in questi ultimi giorni: NESSUNO PUO' RESTARE.
Tra le pagine si cela una lirica che mi ha fatto molto riflettere sull'anelito di fratellanza e solidarietà che tutti noi – a parole – rincorriamo, ma che nei fatti snobbiamo o sottovalutiamo costretti dall'amor proprio a rifugiarci, sul ring della vita,  nell'angolo del più debole  indossando i guantoni del più forte.
Spesso abbiamo ignorato o trascurato l'aiuto di una mano amica, il consiglio di un compagno pronto a salire sul quadrato in nostra difesa... e poi siamo caduti al tappeto.
L'orgoglio spiana la strada all'individualismo, ma l'individualismo alimenta il morbo della solitudine.
Questo Gianni l'aveva ben inteso.
Al dono dell'Amore, che dovrebbe corroborare le nostre esistenze, spesso facciamo indossare la veste   dell'elemosina, ma questa ribellione al “ricevere” - o al “condividere” -  ci preclude la strada della serenità e, a lungo andare, il traguardo della  salvezza.
Allora, ecco la via d'uscita indicataci da Gianni.
Ascoltate le sue parole.
Son solo sette versi... ma che lezione di vita!

SI VA AVANTI COSÌ

Si va avanti così
sempre col desiderio d'amore.
Si cerca di trovare un'altra mano
per tremare insieme
perché la debolezza dell'una
sia forza dell'altra
doni l'illusione di non cadere soli.
                                                
Grazie Gianni!

E grazie a tutti voi!

Roberto Mestrone

2 commenti:

  1. Grazie all'IPLAC per avermi fattto conoscere questo poeta.
    Non ho conosciuto personalmente il poeta Gianni Rescigno ma l’ho sentito molto vicino ascoltando le sue poesie al convegno e poi leggendole. Dei testi che vanno al punto di contatto tra i sensi e il cuore. C’è in lui la vena del grande poeta che sa collegare il significato alla realtà piena di simboli dei nostri sentimenti. La sua poesia mi è sembrata come un canale luminoso tra due mondi, quello reale e quello spirituale. Vibra molto il cristianesimo in questo poeta, non con un’identità invadente ma come un sentimento profondo, vissuto, sincero. Ho apprezzato l’eccezionale sintesi dei suoi testi, la capacità di dire tanto con poco che, a mio avviso, è l’aspetto più “contemporaneo” della poesia. Infine la riflessione sul tempo come tesoro della nostra esistenza. È un messaggio nuovo, di quella novità sempre vera, il non essere attratti dalla quantità, da uno spazio in più da avere, “filo rosso” della cultura italiana che va dalla “roba” di Verga fino alla critica al consumismo di Pasolini, che tanto ci svuota e ci disumanizza ma vivere quell’amore per la cultura che riporta l’a essere più umani, quindi anche più felici.

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  2. Non posso esimermi dal fare i complimenti al nostro Presidente Iplac Roberto Mestrone, che si é unito alla grazia di Sonia Giovannetti con il suo contributo tanto ispirato quanto commovente. Ha dimostrato, una volta di più, che non ama l'esibizionismo, ma la forza delle parole. E solo l'anima di un poeta puro sa gestire quest'Arte. La sua introduzione é priva di orpelli, essenziale, eppure ricca di un'umanità e di una capacità di coinvolgimento incredibili. Il nostro Roberto sa commuoversi in un mondo di persone che preferiscono spesso solo sfoggiare il proprio ego. Sono fiera di Lui e lo abbraccio con affetto, stima e gratitudine....
    Maria Rizzi
    Maria Rizzi

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