giovedì 1 ottobre 2015

PAOLO BASSANI: "RICORDO DI PALMIRA VIVALDI"


Paolo Bassani collaboratore di Lèucade

RICORDO DI PALMIRA VIVALDI
Note di Paolo Bassani

Alcuni giorni fa è scomparsa Palmira Vivaldi, un’anziana caprigliolese che ho avuto l’onore di conoscere e stimare dai lontani tempi della giovinezza. Forse per questo il 7 gennaio 2014 mi chiamò per  raccontarmi una storia che ora voglio far conoscere agli amici di “Alla volta di Lèucade” riportando, pari pari, l’immagine di un santino che mi diede e le sue parole.    



Qualche anno  fa venne a trovarmi un’amica. Mi raccontò di un suo pellegrinaggio mariano, donandomi come ricordo  una  immagine della Madonna di Medjugorie… Ho riposto quella sacra immagine sul comodino e, di tanto in tanto, guardandola, ho provato una strana sensazione. Quel volto non mi era sconosciuto. Lo avevo visto da qualche parte, ma non sapevo ove collocarlo. Non so quante volte nella mia mente è risonata questa frase: «… ma io ti conosco…scoprirò chi sei»
Una sera, improvvisamente, mentre guardavo quella immagine, mi tornò alla mente un episodio di tanti anni fa che avevo quasi dimenticato; un episodio vissuto nella mia infanzia, all’età di sette anni quando la nostra famiglia contadina  abitava alla “Volpara”, una località collinare  solitaria della campagna caprigliolese. Ebbene, in quella sacra immagine, non so come, immediatamente ho riscoperto la figura di una giovinetta  che nel 1937 aveva raggiunto  l’aia del nostro casolare ove era mia madre, io e, mi pare, i fratellini Tito e Adele. Quella giovinetta spiegò subito la ragione della visita: «Cerco delle uova…mio fratello, che è tornato ammalato dal militare, ne ha bisogno» Mia madre mi disse allora  di andare a vedere nel pollaio, ma non ne trovai.  «Certamente ve le pago» cercò di rassicurare  la giovane, mostrando un piccolo borsellino nero. «Per carità, non è questione di soldi, non è questo  il problema - replicò mia madre – Di uova ne consumiamo tante e, per questo, al momento non ne abbiamo». La giovinetta rimase a parlare con mia madre qualche minuto, disse che giungeva da Spezia,  poi, salutando tutti, se ne andò.
Il non aver potuto soddisfare il desiderio di quella giovinetta mi lasciava un certo dispiacere. Fu allora che mi venne un’idea: andare a vedere anche nella cantina. Ebbene, con grande gioia trovai due uova. Di corsa uscii e a gran voce cercai la giovane: «Evviva, evviva! Ho trovato le uova, vengo a portarle!». Immediatamente mi incamminai nel sentiero del bosco per andarle incontro. «Fermati, tu sei scalza…ci sono tante ricce…vengo io a prenderle» replicò prontamente la giovane. E così avvenne. Quando le donai le uova mi accorsi che non le avevo raccolte in qualche involucro. Fu lei a prendere quattro foglie di castagno e, poi, a coprirle con un suo fazzolettino bianco.
Di questo evento mi sono rimaste nel cuore e nella mente le parole che la giovane mi disse: «Tu sei una bambina dal cuore grande e la sarai per tutta la vita”. Con tenerezza mi volse il suo  saluto e s’incamminò nella strada del bosco che le avevo indicato passando per Gazzan. «Quando passerai di là, ben ti vedremo da qui per darti l’ultimo saluto» così replicai.
Aspettammo parecchio tempo ma non la vedemmo più. Cercammo di sapere qualcosa del suo passaggio, ma nessuno disse d’averla vista”.

Palmira Vivaldi










1 commento:

  1. P.S. Desidero aggiungere il testo della e-mail inviata agli amici caprigliolesi, preannunciando la suddetta pubblicazione:

    Cari Amici di Caprigliola,
    come sapete, recentemente è scomparsa Palmira Vivaldi, un'immagine cara ai caprigliolesi. Purtroppo, non essendo informato tempestivamente, non ho potuto essere presente alle sue esequie. Questo mi ha amareggiato. Quindi, ho sentito il desiderio di onorare la memoria di Palmira con una testimonianza che ho inviato al Prof. Nazario Pardini, perché sia pubblicata sul suo blog letterario "Alla volta di Leucade". Il Prof. Pardini mi ha suggerito di farla pubblicare nei primi giorni di ottobre, in modo che possa essere visibile per tutto il mese. Ho accettato volentieri il suo suggerimento. Vi informerò quando sarà pubblicata.
    Intanto, però, desidero anticipare qualcosa su questa testimonianza, che riporta quanto da me scritto su un pieghevole che diedi in buon numero a Palmira. La vigilia di Natale del 2013 mi arrivò una inattesa telefonata da Palmira. Oltre agli auguri di buone feste mi fece un invito: avrebbe voluto incontrarmi per raccontarmi una sua "storia". Così, passate le feste, il 7 gennaio 2014 andai a casa sua. Palmira mi accolse con grande gioia. Mi raccontò allora la sua storia che ho raccolto per filo e per segno e che potrete leggere su Internet. E' una testimonianza che oggi assume un particolare valore: una pagina del ricordo che vive oltre la vita.
    In attesa di darvi conferma dell'avvenuta pubblicazione, vi saluto cordialmente.
    Paolo

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