Nazario Pardini. Scampoli serali di un venditore di arazzi. The Writer Editions. Milano. 2012. Pp. 220. Euro 10
<<Caro
Nazario,
questo Venditore di arazzi è un furbo di tre
cotte. Sciorina i suoi scampoli uno accanto all’altro, alcuni poco
appariscenti, altri invece dalle tinte vivacissime. Lui sa che sono tutti pezzi
unici, basta saper scegliere, non ci sono imitazioni, chissà se se ne
accorgeranno i compratori.
È questo il bello
della tua poesia: di non essere made in Cina. Circolano oggigiorno liriche
stupende, l’una la copia conforme delle altre, gli stessi stilemi, gli stessi
concetti, prevedibili fin dal primo verso; non c’è mai l’azzardo della parola;
al più si riesumano vocaboli obsoleti e creazioni costruite per la necessità
della metrica pescando anche da Dante, forse
per uno sfoggio di cultura che è solo mancanza di inventiva. Così la
poesia diventa un fossile ridipinto più volte per la necessità del momento.
Peccato che molti critici o sedicenti tali non riconoscano il modello
originario, non avvertano il sovrapporsi degli strati di colore. Quel macramè, che ho trovato in un tuo testo,
prima o poi te lo rubo: mi è piaciuto troppo.
La parola è linfa,
magma, materia malleabile che nutre il verso, lo piega, lo rende vivo, crea
immagini mai statiche ma variabili secondo i riflessi della luce, la nostra
luce, la luce del lettore.
Ma quelli che per me
si rivelano dei veri gioiellini sono i sonetti. Mi sto cimentando anch’io in
questo genere letterario e conosco le difficoltà che le pastoie della rima
comportano. Con il verso sciolto i vocaboli si spostano a piacimento per
ottenere la musicalità voluta, non così nel sonetto. La brevità del
componimento comporta poi una sintesi che frantuma le immagini, le incapsula in
brevissime pennellate di colore. Ed è proprio questa una delle tue abilità:
quella di costruire una storia completa in pochissime righe. La forma
stilistica è antica ma il disegno, anzi dovrei dire il design, è nuovo,
moderno.
Grazie, Nazario, per questi tuoi arazzi ancora rigorosamente tessuti a
mano.>>. (Carla Baroni poetessa, critico letterario su: Nazario Pardini. Scampoli serali di un venditore di arazzi.
The Writer Editions. Milano. 2012. Pp.
220)
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