L'intervista ad Antonio Spagnuolo mette a fuoco la personalità di un poeta autentico, che lavora sul linguaggio come strumento di scandaglio profondo di sè e del sogno che è ogni uomo, e che dunque fa della poesia un'espressione sia pure laica, come qualcuno ha già detto, dello spirito. Poi, ovviamente, viene fuori l'uomo: integro e sincero. E infine il lettore appassionato di poesia, libero da pre-definizioni, da pre-concetti, ben consapevole dei meccanismi ormai corrotti del mondo della letteratura, ma così profondamente impegnato da non scandalizzarsi più di tanto. Una "saggezza" che non è indifferenza, ma nemmeno sdegno, che è una reazione sospetta. Come dire che conta il lavoro di poeta, non tutto ciò che gli gira intorno. Aggiungo solo una cosa: quanto tutto ciò generi confusione nel lettore, compromettendo la gioia ed il gusto della produzione poetica.
Un carissimo saluto ad Antonio che conosco ormai da 30 anni o poco più.
Franca Alaimo
Nessun commento:
Posta un commento