Ho letto finalmente l'intervista al mio amico Antonio Spagnuolo e la trovo ricca di spunti. Impressione, la mia, confermata dai numerosi commenti che vi trovo allegati, alcuni dei quali molto approfonditi. Innanzi tutto Antonio ci fa capire come ogni poeta oggi deve creare un modo proprio di scrivere, che lo renda riconoscibile. Non ci sono più scuole di riferimento, o tendenze dominanti, e ogni poeta deve avere un modo suo, personale, di presentarsi al lettore. Può prendere ciò che gli serve da altre esperienze, da altri autori, dalla propria vita, dalla realtà, dal mondo che ci circonda, ma poi deve rimodulare tutto sempre secondo la propria sensibilità. Importanti sono, poi, i commenti sull'editoria, sulle antologie, sulle riviste, eccetera. Antonio, infatti, conosce questo mondo non solo dall'esterno, come autore, ma anche dall'interno, essendo da sempre instancabile organizzatore di iniziative tese alla promozione della poesia; in particolare di quella napoletana. Questa attività, unita alla sua naturale attenzione per gli altri, ha fatto di lui, tra l'altro, un esperto della poesia a Napoli. A questo proposito ricordo il capitolo sulla poesia nella nostra città da lui curato nel libro Vertenza Sud, dedicato alla poesia nel Meridione. Il testo di Antonio, sia pure nella sua necessaria sinteticità, è una panoramica praticamente completa di quanto accaduto a Napoli negli ultimi 20-25 anni. A questo proposito consiglierei a qualche sito di pubblicarlo (magari con qualche aggiornamento, visto che sono passati alcuni anni) per renderlo accessibile a tutti. Enrico Fagnano
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