mercoledì 20 giugno 2012

Due brani da "Madre senza figli" di Aurora


Nota biografica: 38 anni, vivo a Seregno (MB). Questa è la mia prima pubblicazione e racconta il mio percorso alla ricerca di un figlio. Da sempre scrivo poesie, ma non le ho mai pubblicate. 
Invio due brani del mio libro "Madre senza figli" pubblicato nel 2010.

E’ giusto vivere aspettando un sorriso dei nipotini che mi scaldi il cuore e sentirmi quella che vive all’ombra delle gioie altrui sapendo che non sarò mai protagonista di una storia mia? Io credo di no. Non ho mai pensato che essere genitori sia un compito semplice ne che sarei stata sicuramente una buona madre ma avrei voluto avere l’opportunità di provarci. L’istinto di madre mi avrebbe guidato nel bene e nel male. Avrei potuto tirare fuori l’enorme tesoro trasmessomi da mia madre, tutti i suoi insegnamenti mi avrebbero aiutata perché per me lei è la mamma migliore del mondo. Avrei voluto che anche i miei figli provassero l’amore che io provo per lei e questo bisogno di fargli sentire che sarò sempre accanto a lei.
Ma il bene che le voglio e che le vorrò prescinde da questo. L’avrei adorata comunque. Così come adoro Gabriele e Simone e quando poi li sento pronunciare certe frasi …..mi si riempie così tanto il cuore che ho paura che scoppi. Una sera eravamo a cena da Anna e Andrea e al momento di tornare a casa Gabriele mi ha detto con l’innocenza diretta tipica dei bambini e la sua vocina che  ti fa venir voglia di abbracciarlo forte forte: << zia …. Io voglio venire a dormire a casa tua perché poi come fai tu senza un bambino..>> Sono rimasta senza parole e mi sono resa conto che non c’è limite al bene che si può volere ad un bambino. Ecco voglio concentrarmi su questo. Ormai è estate e io adoro l’estate. Mi fa stare meglio perché ogni cosa brutta è un po’ meno brutta, ogni angoscia è un po’ meno pesante. Non voglio pensare a quello che mi chiedono tutti e cioè se gli ormoni che ho preso sono la causa di quello che è successo. Non mi interessa saperlo. Ho fatto tutto quello che ritenevo giusto, ho giocato le mie carte e se tornassi indietro rifarei le stesse scelte a costo della mia salute. In questo momento vorrei solo zittire la mia vocina interiore che continua a ripetermi che tutto accade per una ragione, solo che questa ragione non ci è concesso di conoscerla. Vorrei  impacchettare il mio senso di vuoto, questa  fitta che mi sento al cuore e nascondere tutto  dove nessuno  può vedere, fare finta che non ci sia …. Almeno per un po’, il tempo di un’estate.

Aurora

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