venerdì 29 giugno 2012

Lettura di: L. Nota. TRA CIELO E VOLTO. di N. Pardini


Luciano Nota. TRA CIELO E VOLTO. EDIZIONI DEL LEONE. Venezia. 2012. Pp. 74. Euro10

“Le puoi ancora incontrare

con bluse rammendate e scialli neri

poggiate agli usci delle case.

Col santino nel grembiule

parlano ligie dei figli lontani

limano con cura i grani dei rosari.”



Se  poesia è linguaggio quella di Nota è poesia; poesia zuppata di freschi sapori nativi decantati  nel cuore e nella mente e rinati a vita insaporiti di luci, di ombre, di suoni lucani. La decantazione è stata morbida e curata. Sì!, perché il poeta ha sempre saputo che quelle parole non erano solo sintagmi, ma involucri a rimarcare frammenti d’anima: “Sapevamo che dopo anni / ci saremmo ritrovati / piegati sugli arcioni / a lanciare i nostri palpiti agli aironi.” (AIRONI). Ed è l’ambiente, l’ambiente vissuto, con le sue realtà locali, con le sue tradizioni ancestrali, intatte nella loro virtù campagnola, a venire incontro al poeta. A porgersi alle richieste dell’anima: offerta benevola e sincera. Anche se stravisata da un tempo che inesorabile fugit.

Il mare, Il paese, L’inverno, Le rondini, Le anziane lucane, Gli aironi sono tanti momenti sentimentali concretizzatisi in corpi e in figure desiderosi di tornare a vivere. La realtà stessa è rivissuta quasi oniricamente. E’ traslata nel mondo poetico del Nostro e di questo mondo si vernicia e di tutte le sue valenze.  Se ne impossessa l’autore, rendendola sua, la vuole sua, fino ad offrirsi, però, in un impeto di trasfusione e di metamorfosi: “Per una volta / una volta soltanto / veleggiare con te / sull’arca dei venti. / Diventare io fronda / feconda chimera / sradicata dai sensi.” (A UN ACERO). E’ lì il paradiso, nel succedersi dei giorni, nell’alternarsi dei colori, nelle tensioni dell’amore: tutto terreno è l’afflato che lega l’autore alla vita. Eterno e immortale sa tanto di tristezza! “Che triste / una betulla immortale / mai scossa dal vento.” (PARADISO).

Direbbe il poeta: “La realtà, la memoria e il sogno cercano la parola per farsi vita”.  E questa è la poesia di Nota: una parola fresca, guizzante, nuova, ampliata, accorciata, a volte dilatata per andare incontro alle richieste umane e disumane di un sentire bisognoso di stilemi voluminosi e debordanti per contenerlo.



Nazario Pardini                                                                             29/06/2012

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