martedì 12 giugno 2012

Francesco De Napoli su "Intervista a A. Spagnuolo" di Nazario Pardini

Gentil.mo Poeta e Maestro Dr. Antonio Spagnuolo,


ho letto con grande interesse l'intervista da Lei rilasciata. Condivido moltissime delle Sue riflessioni sulla Letteratura e sulla Poesia, a cominciare da quella che è - o dovrebbe essere - la funzione della "parola", ossia manifestare ciò che si colloca "anteriormente alla parola, il pensato allo stato ancora amorfo, i materiali mentali prima che si coordinino", come Lei sapientemente spiega. 
Riguardo allo "sperimentalismo", ritengo che la poesia, quella "vera", implicitamente è sempre, in tutto o in parte, "sperimentale", perché, pur rimanendo legata alla tradizione, deve saper essere anche "innovativa". Ad esempio, il "verso libero" di Giacomo Leopardi, per quanto erede della lezione dei classici dell'antica Grecia, fu "sperimentale", anzi "rivoluzionario". Certo, bisogna saper distinguere la vera innovazione dai tanti "giochi linguistici" gratuiti, vuoti e fini a se stessi, quali furono quelli del "Gruppo 63".
Trovo molto validi e attuali i Suoi giudizi sull'editoria e sulla critica letteraria odierna, un "sistema" ormai troppo legato agli interessi di "mercato" e non alla valorizzazione di opere davvero di valore. 
Cari saluti e ancora grazie per l'attenzione. A presto. Suo 


Francesco De Napoli

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