martedì 21 maggio 2019

ANNA CASTRUCCI LEGGE: "FIUMI DI COLORE" DI PINELLA GAMBINO (POESIE), STEFANO DONATI (PITTURE)


Anna Castrucci legge “FIUMI DI COLORE” di Pinella Gambino (poesie), Stefano Donati (pitture). Guido Miano Editore, 2019, pagg. 68.

“La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede”.
“La pittura è una poesia muta, e la poesia è una pittura cieca”.
 (Leonardo da Vinci, Trattato della pittura, XVI sec.)


Per quell’antica relazione che esiste tra Poesia e Pittura, vale la pena riflettere su due autori che l’Editore Guido Miano propone nella collana “Parallelismo delle Arti”, presentandoli in un’opera, FIUMI DI COLORE, che potrebbe definirsi collettiva. Qui si incontrano felicemente, la Poesia di Pinella Gambino e le opere pittoriche di Stefano Donati. I due autori infatti, sembrano uniti in una sorta di consonanza creativa che appare scaturita da un’unica fonte ispiratrice, da un comune sentire.  Entrambi gli autori con i loro interventi, danno vita ad un’opera che nel suo complesso, propone la possibilità di avere un approccio globale ai grandi temi ispiratori dell’espressione artistica più completa. Mi riferisco in particolare ai temi universali che artisti di tutti i tempi e di tutte le arti hanno trattato: l’amore e gli affetti, la gioia del ‘dì di festa’, il dolore e la sofferenza del vivere, la natura e le sue origini, la bellezza, lo Spirito e tanti altri ancora. Del resto di questi argomenti si nutre il rapporto sussistente tra tutte le arti, ma in special modo tra la Poesia, le arti visive, e la Pittura in particolare. È un legame che unisce come un filo nascosto tutta l’umanità, nell’intera progressione storica del suo sentire e da cui sono scaturiti molti dibattiti ed argomentazioni. Nell’arco del tempo tuttavia, per definire il legame tra la Poesia e la Pittura sono state percorse almeno due vie. La prima, quella della contaminazione, non riguarda gli acrilici segni di Stefano Donati né tantomeno le liriche evocative e colme di elementi narrativi di Pinella Gambino. La seconda via è quella dell’accostamento che nel caso dei nostri autori, mi piace invece definire come vera e propria assonanza poetica o consonanza pittorica, poiché anche l’armonia del suono che dalle parole genera nell’anima e nella mente vibrazioni visive di colore, brillanti ed intense. La vicinanza tra i due autori o meglio il loro accostamento, è tale da ingenerare nel lettore di parole e immagini, una sorta di cassa armonica che avvolge e accompagna, sino alla lettura dell’ultima poesia della Gambino o sino all’osservazione incantata dell’ultima brillante pittura di Donati. Lì dove mancò la vista supplì la parola e dove ci fu colore nacque poesia.
A fine lettura ci resta Stefano Donati, colmo del suo colore acrilico e resinoso che aggredisce la realtà, in difesa del suo sogno d’artista. È evidente come il pensiero di Donati nelle opere proposte superi ogni classico formalismo per diventare vivida sensazione. Egli mostra di sapere, in tutta coscienza, che non si possono dipingere i profumi di Pesco in fiore (2017) o i suoni delle sue Tempeste magnetiche (2017) o gli affetti e i sentimenti evocati da Effluvi lunari (2017), né le paure o traumi richiamati da Vortici (2016), ma sa altresì di poter riprodurre, in vibrazioni cromatiche pieni di energia ed intensità ogni sensazione di bellezza, di armonia o di dolore o dell’orrido primordiale che ad esempio possiamo cogliere, rispettivamente, nel graffio armonioso e brillante di Implosione (2017) e di Big Bang (2017). Allo stesso modo, Pinella Gambino, nelle sue liriche riesce a trasmette con pari intensità emotiva immagini piene di colore e fortemente evocative di figure umane: “Drappi invisibili / arabescano il tuo volto / e mulinelli sollevano dal fondo / ricordi…” (Madre). La sua capacità lirico - narrativa è piena di forza e sa introdurre il lettore in atmosfere che rivelano aspetti drammatici dell’animo umano: “Si ribellò cruenta al non amore / negando gli occhi all’ego sconfinato…” (Non amore).
Gli stessi potenti sentimenti trasmettono i suoi paesaggi, “Tacque il mare, richiamando a sé il flutto / mentre la rena… / del sole rifiutò l’ultimo raggio” (Incubo). La parola nei versi dell’autrice, assume toni così densi e pastosi che al lettore appassionato appare davvero unico lo specchio in cui si guardano due arti sorelle: l’acrilica Pittura di Stefano Donati e l’intensa e morbida Poesia di Pinella Gambino. Nell’autrice poi tale gioco è così consapevole che invoca l’aiuto del pittore amico invitandolo a portarle luce con i suoi pennelli poiché “… conforto cerchi al par di me / alle sopraffazioni della sorte / …” e ancora lo esorta “… sfida le ombre, dissolvile / nell’iridato mare e, con magico tocco / colora i versi che scrissi anche per te, / fidato amico.” (Tu, Pittore).

Anna Castrucci

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