lunedì 6 maggio 2019

ANNA VINCITORIO A ROSSANO ONANO


Firenze, 25 aprile 2019
Per Rossano Onano
Anna Vincitorio,
collaboratrice di Lèucade




Mio caro amico,
ieri con un cielo cupo e la pioggia, ho saputo che non eri più tra noi. Ti ho pensato a lungo e ho avvertito la tua presenza, dolce, caustica e ironica a un tempo; ancora vitale nel tenero verde di questa bizzarra primavera.
L’amicizia non si spenge per i colpi del destino; resta la testimonianza del
nostro essere stati ed essere ancora. Non so quale sarà il sembiante da te scelto; per me resti parola vibrante.
Ricordo il nostro primo incontro a Firenze, alle Muse nel 2012. Ti
precedeva la tua notorietà e il tuo generoso partecipare. Eri circondato da Signore del mondo letterario. Tu gentilmente prendevi i loro libri. Mi feci avanti e ti consegnai Il richiamo dell’acqua.
Poi partisti alla volta di Reggio Emilia. Nel giro di una sola settimana mi
è giunta la tua risposta: “il suo libro era quello che maggiormente mi incuriosiva, attratto dalla fama del suo nome e dalla comune frequentazione con la Genesi Editrice. La sua poesia ha una forza lirica e una profondità direi metafisica…che sinceramente le invidio. La chiusa ‘Al limitare del giorno’ mi ha tenuto impegnato per tutto il resto del viaggio”.
Questo tuo bellissimo commento alla mia poesia assume adesso per me
valore di commiato alla tua figura perché “Nasce da un piccolo sole,/ quello del ricordo/ Lontano le ombre/ nei meandri dell’acqua/ che fu madre all’inizio/ Il sipario è calato/ Sopra un tetto di stelle”.
La nostra amicizia si è consolidata con scritti e scambi reciproci. Non ti
sottraevi mai quando ti chiedevo una indagine psicologica sui miei racconti, frutto di tormentate e irrisolte visioni oniriche. Rispondeva lo psichiatra e l’artista e mi avvolgeva la tua ampia competenza legata al colore e alla pittura.
Alcune tue parole sono rimaste in me: – “Rimane fortunatamente il
mistero irrisolto del colore della copertina ‘rosa’ come il sangue slavato”. Parla il medico con la sensibilità dell’artista. Tu, intuitivo maestro, sapevi cogliere l’atmosfera: “il già visto”. Hai saputo con le tue parole darmi certezze nate da stima reciproca, sensibilità, amicizia. Le tue lettere sono qui, accanto a me sparpagliate sul tavolo. Hai saputo penetrare la mia anima e ti sei più volte soffermato su alcune poesie anche da me predilette come Per Mauro del 1986. È l’uomo, lo psichiatra, il poeta che parla. Così la tua indagine mi ha arricchito e coinvolto dandomi certezze. Mi ha aiutato a credere in me. Con riferimento alla poesia suddetta tu scrivi: “dialogo fra l’Io e i fantasmi introiettati dell’Io è tormento e affetto dell’anima”.
Non posso non ricordare i tuoi collegamenti con la pittura a te congeniale.
Associasti la figura femminile di un mio racconto Blu a Balthus, dicendomi: – Il perché dell’accoppiamento, infatti mi è ignoto. Balthus era un grandissimo. –
Grazie Rossano, la tua parola mi ha sempre protetto, aprendomi la strada
per procedere. Conservo e rileggo i tuoi interventi su “Pomezia Notizie” e “Vernice”. Fanno scuola; sono spontanei e privi di retorica.
Amico, voglio credere che la tua mente e il tuo cuore non ci abbiano
abbandonato ma restino tangibili nel mondo che ci circonda come un vento inquieto di primavera.
Tutto il mio ricordo e l’orgoglio di esserti stata amica.

Anna Vincitorio



2 commenti:

  1. Non sapevo della scomparsa di Rossano Onano. Ora, questa toccante testimonianza di Anna Vincitorio mi reca la triste notizia.
    Con Rossano abbiamo avuto modo di conoscerci personalmente ma si è trattato di un incontro fugace, seguito però da diversi scambi epistolari e dagli immancabili auguri che ci scambiavamo per le festività.
    Mi unisco al commosso ricordo di un grande intellettuale che ha lasciato sicuramente, nel cuore di chi lo ha conosciuto e nella letteratura, un segno indelebile,

    Sandro Angelucci

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  2. La morte di Rossano Onano, comunicataci con vera commozione da Anna Vincitorio, mi scuote, mi addolora.
    Lo conobbi nel 2010 a Pontinia. Faceva parte della giuria che mi assegnò il primo premio al "Città di Pontinia". C'era pure Gianni Rescigno in quella giuria; e Barberi Squarotti ... Tutte voci che la morte ha strappato alla poesia.
    Conserviamole nella nostra mente. Con gratitudine.
    Pasquale Balestriere

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