domenica 12 maggio 2019

SERENELLA MENICHETTI. "UNA MADRE"

Serenella Menichetti,
collaboratrice di Lèucade

UNA MADRE



Una madre
è minestra bollente
che si fa tiepida,
per evitare scottature.

Pietra che si fa cuscino
perché tu bambino,
faccia sogni meno duri.

E’ silenzio accomodante
perché tu, infante
dolcemente riposi.

Tappabuchi, tuttofare.
Talvolta s'improvvisa
pure padre!

Con la divisa, con il filo
dell’onnipotenza tessuta
tampona la sua assenza.
Perché non sia notata.

Certe sere:
mescola le carte come
giocoliere.

E’ grande, quando ci riesce.
-D’altra parte è una madre.-
Una che ce la mette tutta.

“Se poi non restasse più niente?”
“Fa niente!
“Sarebbe una madre perdente.”

E tu mai hai pensato:
che pure donna sia,
e ti ami nonostante le umane
imperfezioni, abbia diritto
a tenere la testa scevra d’aureola
ed aloni?”

Madre ANGELO DEL FOCOLARE
E’ comoda utopia !
Che all’uomo tanto piace.
Anche se, ahimè, la poverina
di bruciare, rischia
le celestiali ali nella brace.

Per maschi troppo assenti
ed egoisti:
è tesi suffragata!

E’ comoda bugia
e sadica pretesa
che prima o poi verrà pagata.

E la famiglia,
ne farà la spesa.



4 commenti:

  1. La poesia di Serenella Menichetti è sempre molto personale, con versi che sembrano sventolare come bandiere, usciti da un pensare privo di ingerenze per quella libertà di pensiero di cui va orgogliosa.
    L'Autrice non ha remore, sembra più curiosa di scoprire che ambiziosa di cercare il plauso; pertanto ogni sua composizione- e oserei dire ogni sua opera- risulta sempre nuova, varia e originale.
    Se c'è un comune denominatore è la sincera attenzione nei confronti dell'umanità.
    Edda Conte

    RispondiElimina
  2. Carissima Edda, da persona colta ma soprattutto intelligente hai colto nel segno.
    Grazie infinite.
    Serenella Menichetti

    RispondiElimina
  3. Una lirica originale, priva della retorica che caratterizza le tematiche familiari e tesa a mettere in luce un rapporto intimo, ma non per questo non condivisibile, con la madre. Serenella possiede il dono della musica, e la sua armonia pervade i versi rendendoli luminosi, nonostante le espressioni tratte dal gergo comune. Io amo molto le commistioni nell'arte e credo che dedicare una poesia così vera, nuda, obiettiva al mondo della madri sia dono raro. La patina polverosa che tende a ricoprire certi versi inflazionati non appartiene al repertorio dell'Autrice, che mi affascina proprio in virtù della sua moderna, efficace e calda espressività. Grazie e un abbraccio.
    Maria Rizzi

    RispondiElimina
  4. Ringrazio di cuore l'amica Maria Rizzi, per il suo meraviglioso commento. In effetti a scrivere testi di questo genere, si rischia di mortificare il linguaggio poetico. Però io credo, che la poesia debba avere la capacità e il coraggio, di denunciare certi pregiudizi e risvegliare le coscienze. Serenella Menichetti

    RispondiElimina