LA SCRITTURA:
DAL LIBRO AL COMPUTER
DAL COMPUTER AL TABLET
Testimonianza di Paolo Bassani
Il pensiero trova nella scrittura la sua migliore collocazione, e
la scrittura nel libro la sua più ambita dimora che le consente di
sopravvivere. Sì, il libro permette al suo autore di rimanere vivo nel tempo;
è, quindi, uno strumento prezioso destinato a perpetuarne il pensiero. Oggi
possiamo leggere libri stampati in secoli lontani. Ne abbiamo avuto conferma,
anche recentemente, quando nella sala convegni del Seminario di Sarzana fu presentato
al pubblico il restaurato incunabolo dell’umanista Lorenzo Valla, nominato dal
Papa sarzanese Niccolò V “Scriptor apostolicus”, che nel 1452 fu incaricato di
tradurre il trattato dello storico greco Tucidide e, quindi, di realizzare
l’incunabolo. Grazie al libro, è possibile incontrare, conoscere e confrontarsi
con il pensiero dell’autore. Il libro tradizionale (cartaceo) è e sarà sempre
uno strumento insostituibile. Oggi, però,
sta affermandosi anche il libro elettronico, l’e-book. Certamente, le
nuove tecnologie danno un contributo significativo alla diffusione del pensiero.
Chiunque, con l’e-book, può dare ai
propri scritti una struttura dignitosa e una facile divulgazione, senza nulla
spendere (non abbisogna di carta, inchiostro, stampa). Nondimeno, il libro
elettronico può essere inviato facilmente in capo al mondo, od accompagnarci
ovunque grazie al tablet, la tavoletta elettronica che si sta sempre più diffondendo.
Nel tablet si possono archiviare immagini, musiche, filmati e soprattutto libri
e pubblicazioni. Ebbene, nel mio tablet ho archiviato (con file pdf) , oltre a
molti volumi della letteratura italiana (quasi 700), tantissimi scritti miei e
d’altri; anche quelli apparsi in “Alla volta di Leucade”. Così, con estrema
facilità si possono rileggere ovunque o farli leggere. Già, il tablet dà voce
ad ogni scritto, utilizzando il programma
Moon+Reader Pro v2.4.2apk (Che si può anche scaricare facilmente e
gratuitamente da Internet). Confesso che riascoltando alcuni miei scritti,
letti dalla gentile signora del tablet, ho provato una certa piacevole sorpresa.
In determinate circostanze, quando non si è in grado di leggere, perché si è alla
guida dell’auto o quando la vista è stanca, fa piacere ascoltare chi legge per
noi.
AL TABLET
Tavoletta gentile
m’accompagni
con cortese premura ovunque vado;
instancabile leggi con la grazia
di chi sente vibrare la parola
come fiamma che dona luce al cuore.
Anch’io onore ti devo per avermi fatto
compagnia in momenti d’abbandono;
per aver dato voce a cari amici
da tempo ormai scomparsi dalla vita
e fatto riscoprire verità
appannate nel grigio arco degli anni.
Riscoprire il piacere dell’ascolto
fa sentire rinascere il legame
affettivo com’era vivo allora.
Paolo Bassani
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