giovedì 13 novembre 2014

ROBERTO MESTRONE: "NULLA E' PERDUTO"


Roberto Mestrone collaboratore di Lèucade
Franco Campegiani collaboratore di Lèucade

NULLA È PERDUTO
da
LA DECADENZA DELLA MODERNITA'
di Franco Campegiani



Illuminante il pensiero di Franco Campegiani, corroboranti e costruttivi i commenti di Pasquale Balestriere, Umberto Cerio, Ninnj Di Stefano Busà e Sandro Angelucci.
Io aggiungo che la miglior gioventù del nostro tempo si aspetta da noi segnali forti che la incoraggino ad abbattere le barriere dell'indifferenza culturale. Le nobili discussioni sul "da farsi" aprono un varco nelle fresche menti facendo entrare raggi di luce in stanze buie: le intelligenze fertili ma mal coltivate brancolano nelle tenebre del Non-Sapere. Invitiamo i nostri figli a leggere, con gli occhi dell'intelletto, il libro dei valori nobili da perseguire; prendiamoli per mano, avviciniamoli alle maniglie della Conoscenza affinché non precipitino nel baratro dell'insipienza.
Dice bene Franco: riscoprire l' “umanesimo interiore da cui far nascere nuovi sogni e nuovi miti, nuova umanità”.
Tolleranza, rispetto e modestia. Virtù oggi latitanti negli animi giovani poiché i padri hanno inculcato ai figli il decalogo delle occasioni vincenti: « sii opportunista, prevarica il debole, riempiti d'orgoglio, nascondi le debolezze, sfoggia il talento, controlla le emozioni, accostati al più forte, scala le vette del potere, indossa la maschera del sapiente, frantuma il tuo IO rincorrendo l'Apparire e abbandonano l'Essere ».
La società contemporanea sta perseguendo falsi ideali rinchiudendo l'uomo nella gabbia della solitudine, ove non c'è spazio per aneliti di solidarietà, altruismo né brama di crescita interiore.
Uno stimato scrittore e giornalista nostrano – Romano Battaglia – ci inietta dosi di coraggio:  “dietro ogni essere umano c'è un paradiso piccolo o grande dove ci si può rifugiare a sognare per vivere”.
Iniziamo da qui: riscopriamo e arricchiamo le nostre identità abbandonando i sentieri deleteri dell'appiattimento sociale, della standardizzazione dei valori, dell'omologazione ai principi del consumismo.
Vestiamoci di dignità gettando la veste dell' “uno, nessuno e centomila”!
Riusciremo con certezza a realizzare il sogno di riscatto dalla faciloneria adunando le nostre intelligenze, rispettandoci giudiziosamente e con assennatezza, conciliando ed intrecciando aspirazioni, conoscenze ed aspettative individuali.
Nulla è perduto finché ci sono menti convinte di sfiancare il nichilismo intellettuale che umilia  le creature assetate di cultura!
Le personalità fiaccate dalla mancanza di obiettivi hanno bisogno di ristorarsi al SOLE della condivisione e non sentirsi SOLE nel deserto dell'incomprensione.

Roberto Mestrone
                                                                                                                                             




3 commenti:

  1. Grazie, caro Roberto; permettimi di farlo a nome di tutti coloro che hanno a cuore il futuro.
    Sono quotidianamente a contatto con i giovani, e posso assicurare che è esattamente come tu sostieni: "si aspettano da noi segnali forti che (li) incoraggino.". Proprio così, amico mio: i ragazzi sono miniere d'oro e spetta ai genitori scavare per portarlo alla luce. Cosa fanno invece gli adulti? Seppelliscono, sotto la montagna dei loro rifiuti, inestimabili valori; ed è così che le colpe dei padri ricadono sui figli.
    Per quanto mi riguarda, spezzerò sempre una lancia in favore dei giovani; e non mi si venga a dire che sono "barattoli vuoti", "bamboccioni": chi dice queste cose vuole soltanto scaricarsi la coscienza.
    Se saremo capaci di riscoprire "l'umanesimo interiore" di cui parla Franco, ne sono certo: "le personalità fiaccate" non potranno che "ristorarsi al SOLE della condivisione e non sentirsi SOLE nel deserto dell'incomprensione.".

    Sandro Angelucci

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  2. E' vero, Roberto. Nulla è perduto e non bisogna arrendersi alle tante insulsaggini di cui siamo vittima e di cui sono vittime soprattutto le giovani generazioni, tentate da assurde lusinghe, che, secondo il mio parere, sono trappole disseminate per facilitare l'inganno. No. Non penso che sia tutto determinato dal caso. E non credo neppure che sia una questione generazionale.Certo, tranelli sono per le giovani generazioni le discoteche, l'inganno della pubblicità, della scempiaggine della gran parte degli spettacoli (?) della televisione (la scatola idiota!), la pseudo cultura "fornita" da internet,che ha disabituato alla ricerca, alla lettura, alla riflessione, la pseudo cultura della inutile tecnologia proposta da una bagarre pubblicitaria tesa a consumi superficiali e inutili. Il tutto mai teso ad una vera cultura. Quanti libri ha letto, oggi, un ventenne o un trentenne? Una volta lo sapevo: erano pochi. Ora non lo so più, ma giurerei che la situazione sia peggiorata. E penso che certa parte della società non sia estranea a questa colpa, e che vuole ignoranti i nostri giovani, e supini obbedienti alla manipolazione dei cervelli da parte dei poteri "occulti". Ma certamente, caro Roberto, non per questo dobbiamo mollare. E' nostro dovere, come tu sostieni, insistere nel proporre la vera cultura, che è anche presupposto della libertà e della verità, che ognuno ha il diritto-dovere di cercare.
    Umberto Cerio

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  3. E' la cultura dell'effimero ad aver preso il sopravvento in questa nostra contemporaneità senza gloria né onore, fatta talmente a immagine del vanesio da dover rinunciare alla bellezza del "sapere dotto" ma anche della conoscenza media.
    Sapere come storia, sapere come filosofia, sapere come luogo dell'umanesimo e dell'intelligenza. Vi sono oggi fattori "altri" che deturpano e rendono la personalità dell'individuo, soprattutto dei giovani, intrappolata, in un vischioso terreno di smarrimenti: sono i lustrini, il palcoscenico della vanità, la vetrina del nulla ad avere la meglio in una superficialità indotta dagli organi mediatici per far sì che si stordiscano, che non pensino ai loro problemi di sopravvivenza, di lavoro, di precariato. Ma i giovani non si lasciano abbindolare, almeno me lo auguro, essi capiranno che il modello indicativo in uso risulta come il canto delle sirene, ammaliatore, ma tragicamente tentato dalle lusinghe. E mi auguro che i giovani non prestino l'orecchio alle forme di inganno che tutto un sistema di vasi comunicanti offre loro per occultare verità tragiche. I giovani sono i più temibili nelle manipolazioni dello "sfiancamento"... come io definisco quell'attuale fuorviante tam-tam che li ottunde. Originano nelle aule delle Università i fermenti, nascono tra gli studenti i più grandi moti di ribellione per la libertà, ontologicamente atte a rinnovare le coscienze, a smuovere segnali forti di libertà e di cultura "altra".

    Ninnj Di Stefano Busà

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