lunedì 10 novembre 2014

SONIA GIOVANNETTI PREMIATA AL "JUAN MONTALVO"




L’approdo


Un cargo s’avanza nel grigio del mattino.
Alita il vento sull’acqua immobile.
Mani che si levano nude ad implorare la vita
sfidano l’ignoto in terra straniera.

Sulle schiene incurvate
grava, insanabile, il dolore per i dispersi
e il richiamo dolente dei fratelli
rimasti nella patria desolata.

Un gabbiano vola basso, incornicia di piume
quegli occhi attoniti d’incerta speranza.

Ma ecco qualcuno, sul molo,
lanciare parole dure come sassi
a chi arriva dal mondo dimenticato.
Come se i loro padri non fossero mai emigrati,
e mai avessero patito fame, paura, disperazione.

A volte la memoria tace.


Sonia Giovannetti

3 commenti:

  1. I miei auguri più sentiti, Sonia.... Tratti un argomento attuale e inflazionato con il pudore e la grazia che ti caratterizzano. Sei sangue e fuoco con la penna lieve che attutisce di colpo il dolore: " Un gabbiano vola basso, incornicia di piume / quegli occhi attoniti d'incerta speranza"... rendendolo
    possibilità di aurora. La tua lirica, nella sua solenne denuncia, non è demagogica, né pregna di luoghi comuni. Vai oltre. Sei nel dramma dei nostri fratelli, nelle fibre della loro pelle... sei parte viva del viaggio e del coraggio. E la chiusa è poesia in se stessa, Evoca Ungaretti, amica mia!
    Grazie!
    Maria Rizzi

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  2. Fa bene sapere che viene premiato il valore. Ed è gioia pura la notizia di questa affermazione. Sonia è una coltivatrice infaticabile dei fertili luoghi da cui nasce la vera poesia. E' un monumento al silenzio, alla riservatezza, all'humanitas, alla fede interiore. E' l'antinarcisismo in persona. Stupendo questo "Approdo", questo implorare la vita da parte di mani che "sfidano l'ignoto in terra straniera"; questo dolore sordo e profondo che solo i gabbiani comprendono, mentre un lieve alito di vento "sull'acqua immobile" sembra voler aiutare le speranze di un popolo di disperati. Il mare è dolcissimo, nonostante a volte dia l'impressione di essere crudele. Niente di paragonabile alla disumana indifferenza con cui noi spesso accogliamo i fratelli colpiti da disgrazie, di cui in parte (guardiamo bene la storia) siamo responsabili anche noi. Noi, che dopo avere seminato dolore, ci facciamo sovente paladini di una carità che continua a sfruttare... La vera fratellanza dovrebbe manifestarsi a monte, molto più che a valle... ma mi fermo qui per non uscire dal seminato. Qui si parla di poesia, e i versi di Sonia vanno apprezzati per la loro asciuttezza priva di retorica e di pietismo scontato.
    Franco Campegiani

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  3. Carissima Maria, carissimo Franco grazie di cuore, mi commuovete!
    Mi donate parole generose e non posso che esserne onorata. Così come mi onora lo spazio che il Prof. Pardini ha voluto offrire alla mia poesia. Un premio nel premio questa vostra attenzione allo sguardo poetico che anima la mia vita. Questo riconoscimento sorprende me per prima, perché viene dalla prestigiosa Giuria di uno dei Premi più importanti del panorama culturale attuale.
    Sonia Giovannetti

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