Il pianto di chi viene mangiato vivo e lo
stridore dei denti di chi mangia vivi i propri simili è una condizione e non un
impedimento assoluto.
La conoscenza dettagliata di una nostra
condizione, anche se maledettamente implicita e,
quindi, inevitabile, invita il pensiero attivo all'esercizio
di un controllo, di un assetto, e non all'abbandono del
campo mediante una espressione anatemica.
L'Umanità è da sempre a un bivio che
prelude una scelta: - esiste carne inferiore e carne superiore? O a livello
umano, esiste carne informata e carne non informata? Le risposte che ci
diamo inducono alla scelta.
I poeti, in quanto poeti, già
sanno!
Franco Paolucci
Dietro un disastro,
dietro l’indolenza,
dietro ogni tipo di brutalità,
c’è il marcio
della nostra società,
deliro di letale onnipotenza,
figlia dell’odio e dell’indifferenza.
Urliamo pace e inimicizia avanza!
Perdonaci Signore: abbi pietà.
Oh, Franco carissimo... Che emozione ritrovarti sullo Scoglio più prestigioso d'Italia con la tua analisi emotiva e lucida al tempo stesso. Si muore ogni giorno in quelle che definisci 'indolenza e ogni tipo di brutalità'. Si muore pensando sia normale, senza porsi le domande necessarie. Si muore fino all'angolo di una strage. Fino al terribile e, purtroppo, momentaneo risveglio. La coscienza sta al passo del male? Tu lo chiedi in ogni verso, in ogni parola e ci metti di fronte allo specchio della coscienza. Per non assolverci. E so che hai mille volte ragione, amico mio... Se avvengono stragi simili siamo tutti colpevoli. Invochiamo la pace, ma non sappiamo trovarla dentro di noi, non sappiamo seminarla nei rapporti che instauriamo... Occorre crescere e cambiare. Non é mai troppo tardi.
RispondiEliminaGrazie, Franco caro. Un forte abbraccio a te e al nostro Nazario.
Maria Rizzi