Maria Grazia Ferraris collaboratrice di Lèucade |
L’emozione della bellezza, Ed. Il Porticciolo, collana il Timone, 2015-a cura di R. Gambini
L’editrice
Il Porticciolo di La Spezia ha pubblicato nell’ottobre 2015, come ormai è sua
consuetudine, un’antologia tematica, dal
titolo “Della Bellezza”: pensieri, poesie, racconti, emozioni intorno al tema,
curata dalla direttrice Rina Gambini. È un’opera ricca, importante, di oltre
400 pagine, che antologicizza ben 60 autori. Alcuni sono autori storici e
collaboratori della gestione dei premi
letterari banditi da Il Porticciolo, in particolare quello ormai storico che si
svolge ogni anno a Pontremoli, altri sono poeti o scrittori di formazione ed
interessi diversificati, o filosofi e storici, altri sono puri simpatizzanti
che hanno voluto dare il loro contributo a chiarire, definire, problematizzare,
storicizzare il tema proposto. Diversità di emozioni e di pensiero che rendono
la lettura interessante.
Tra i
60 autori sono presenti anche affezionati e attivi partecipi al blog di
Leucade, come le poetesse Sonia Giovannetti, Ester Cecere, io stessa, la
critica letteraria A.Quieti….e altri.
Ogni
pagina è introdotta e sigillata da citazioni famose intorno al tema: fanno da
guida alle riflessioni che si articolano con un ventaglio di proposte,
affermazioni che compongono la base teorica del lavoro, a cominciare dai
filosofi dell’antichità (Confucio,
Platone), per proseguire con B. Croce
“Il bello è uno dei concetti più oscuri e dibattuti dell’Estetica”o U. Eco che
avvisa da par suo della pluralità semantica del tema: “È ritenuto bello ciò che
è carino, piacevole, attraente, meraviglioso, delicato, grazioso, leggiadro,
incantevole, magnifico, stupendo, affascinante, eccelso, eccezionale, favoloso,
fiabesco, magico, mirabile, pregevole, spettacolare, splendido, sublime,
superbo .. “. Non mancano visioni più
spiritualiste come quella di J. W. Goethe che romanticamente ci dice che “il
bello è una manifestazione di arcane leggi della natura, che senza
l’apparizione di esso ci sarebbero rimaste eternamente celate”o del premio
Nobel G. Mistral, che coglie la complessità del tema affermando che “la bellezza… è l’ombra di dio nell’universo”
o i “rivoluzionari come A. Breton il quale è convinto che “la bellezza sarà
convulsiva o non sarà”, subito mitigato
da A. Camus che ci avvisa: “la bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni.
Ma viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza”…
Gli
autori, per esprimere la loro visione di bellezza, si sono cimentati con
poesie, racconti, saggi, riflessioni di vario genere.
Fa da
cornice il saggio di Giuseppe Benelli, filoso del linguaggio, che crea un
quadro esaustivo di ciò che è la bellezza , da collocare al centro della
percezione estetica, la quale sa
cogliere e trasformare l’ attenzione estetica in pensiero, spalanca i nostri sensi per
accogliere la luminosità vitale del
mondo, con la forza dell’immaginazione interiore da cui scaturisce la forza
salvifica della bellezza. “Ogni giorno il nostro senso del bello gira per il
mondo, ci accompagna…nell’arco della giornata è un continuo, sottile rispondere
esteticamente al mondo…!”
Alcuni
saggi hanno un grande suggestivo fascino, come quello di Claudia Astori, sul tema della bellezza dell’acqua. “L’acqua
è vita, è nascita…rappresenta il femminile per eccellenza, estremamente
adattabile, passiva e ricettiva, flessibile… L’acqua è preghiera e lode..
L’acqua
è il mio altrove, a lei confido sogni e desideri, speranze e rimpianti…è
memoria…Risento l’odore ed il sapore dell’acqua del fiume.. e le albe e i
tramonti, che sempre fan spettacolo, di una bellezza unica per chi ha il fiume
nel cuore…”
Altri
raccontano episodi, momenti di intraducibile bellezza, come Anna Gemmi
D’Este che ci narra del soggiorno di Frieda e Lawrence a Fiascherino,
per i quali la bellezza assume l’aspetto di una pace interiore conquistata in
un luogo incantato, “così bello da far
quasi male”, oppure Valerio
Cremolini, critico d’arte e conferenziere, che in Di ritorno da Bayreuth ci regala impressioni visive, note
storico-culturali e note intimistiche che arricchiscono mente e cuore, e Carolina Bassi che si addolora sulla bellezza
negata, riferendosi allo scempio di Palmira o Giampietro Rigosa, studioso di
storia medioevale, che vede nella severa e dura vita di montagna il concentrato
del canone del “bello”.
C’è
chi come Francesca Favaro riesce a stupire per l’originalità delle sue
riflessioni e dei suoi pensieri sulla bellezza.: “…la bellezza esiste ancora. È
una stella, nella notte. Non sempre la si vede: Talvolta, prevalgono le
tenebre. Ma la luce, oltre quel velo, non può non esserci. Si deve però
riconoscere, accettare la fatica di
questa ricerca; si deve riconoscere, accettare, il fatto che la bellezza, ormai
( o forse sempre?) nasce dal dolore”… come la regina dei fiori, la rosa, di cui
dice: “Cantava eternamente, nel germogliare della sua corolla d’inesauribili
voci di poesia, come riesce a sopportare la sua stessa insostenibile bellezza…
se poi deve sfiorire?.. che ciò accada
proprio perché deve sfiorire?”
Sono
però i poeti con le loro emozioni, suggestioni, evocazioni, desideri, fantasie,
memorie, nostalgie, epifanie che occupano lo spazio più grande.
Ne
citerò solo due, invitandovi alla lettura diretta degli altri: Egidio di
Spigna che esprime direttamente la sua
concezione di bellezza :” La bellezza è un canone imperfetto e immateriale,/
un’interpretazione personale di una cosa o un’idea,/ che puoi trovare ovunque o
in nessun luogo/…uno stato dell’anima/ che tu stesso ti crei/ per sentirti
sospeso fra la terra e gli dei” e Sonia Giovannetti che esprime il senso e
significato che la bellezza ha per lei in questi versi: “Finestra aperta/ su un
universo da assaporare,/ da ascoltare nei suoi echi e sussurri,/ nei suoi
richiami che superano la grezza materia/ elevando lo spirito,/ a che non resti
a terra per sempre.”
Bellezza
e Verità: i due poli in discussione. Chi
meglio di Emily Dickinson poteva esprimersi?:
“
Morii per la Bellezza, e non appena mi ebbero accomodata nella tomba un uomo
morto per la Verità venne deposto nella stanza attigua. Mi chiese piano perché
fossi morta.
-Per
la Bellezza- gli risposi pronta.
-Io
per la Verità- aggiunse lui.
-Sono
una cosa sola, siamo fratelli.
Come
parenti incontratisi una notte, conversammo da una stanza all’altra, finchè il
muschio ci raggiunse le labbra, ricoprendo per sempre i nostri nomi.”
M.
Grazia Ferraris
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RispondiEliminaRingrazio di vero cuore Maria Grazia Ferraris per aver menzionato il mio saggio !!!! E' stata una vera sorpresa ... ed anche apparire qui, sull'apprezzatissimo Blog del Professor Pardini, non me lo sarei mai e poi mai aspettato!!! Ne sono onoratissima. Grazie ancora !!!!! :-) Claudia Astori
RispondiEliminaHo condiviso questa bella recensione sulla pagina Facebook del Gruppo Centro Culrurale Il Porticciolo, che curo personalmente, cui aderiscono molti collaboratori di questo Blog. Chi vorrà venire a trovarci sarà il benvenuto !
RispondiEliminaCarissima, Maria Grazia, ti ringrazio molto per averci accompagnato, con questa bellissima esegesi, nell’opera che Rina Gambini, “Il Porticciolo”, ci ha donato. Grazie per aver dato tanta attenzione anche ai miei versi: un piccolo tassello, in una straordinaria Antologia con tanti autorevoli autori.
RispondiEliminaHai ragione: “Bellezza e Verità: i due poli in discussione. Chi meglio di Emily Dickinson poteva esprimersi?”
Paolo VI rivolgendosi agli artisti nella chiusura del Concilio Vaticano II affermava: “Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non cadere nella disperazione” e aggiungeva: “La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione”.
“Ogni libro letto è profitto” scriveva Cristina Campo e in questo libro la bellezza esalta e condiziona il nostro vivere, ce lo rende infinito attraverso i luoghi raccontati, i versi e la storia. In ogni passo, in ogni pagina la storia infinita dell’uomo si fa strada. E la strada si mostra attraverso l’ascolto e il silenzio, condizione fondamentale per “sentire” la bellezza.
Maria Grazia Ferraris, nel racconto “I luoghi del silenzio” afferma “Silentium, silere: tacere,… ma i luoghi del silenzio tendono ad essere sempre più scarsi. All’opposto, nel passato, chiunque poteva trovare rifugi per rimettere ordine nella propria anima turbata… Si impara a comunicare anche tacendo, guardando e ascoltando, facendo spazio dentro di noi. Ma scrivere il silenzio è qualcosa che va oltre. E’ come ricercare nuovi alfabeti, nuove esperienze emotive, nuovi stupori. Tutto sommato un gran lusso.”
Sonia Giovannetti
Grazie a Claudia Ascori, con l’augurio di poter condividere altre esperienze gratificanti, ed in particolare a Sonia G., che ci ricorda le parole di Paolo VI, così luminose e cita un mio pensiero sul silenzio, un’ importante condizione mentale per mettersi in sintonia con l’interiorità e la bellezza, e naturalmente un grazie sentito a R. Gambini per l’idea che l’ha animata. Come sempre il ringraziamento più vero a N. Pardini che è costantemente generoso e magnifico nella sua ospitalità.
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