Serenella Menichetti collaboratrice di Lèucade |
SANTA MARIA DELLA SPINA (PISA)
Mano nella mano, passeggiavamo.
Incontro a noi, radioso gioiello
giungeva.
D'armonia godemmo
l'amore s'accordò con la bellezza.
E magia fu!
Incontro a noi, radioso gioiello
giungeva.
D'armonia godemmo
l'amore s'accordò con la bellezza.
E magia fu!
Chissà se tu, adesso
ne hai memoria ancora.
O come l'acqua, allora chiara
il tempo ha opacizzato i tuoi ricordi.
Mi avevi donato una rosa.
Rammenti?
Era scarlatta.
ne hai memoria ancora.
O come l'acqua, allora chiara
il tempo ha opacizzato i tuoi ricordi.
Mi avevi donato una rosa.
Rammenti?
Era scarlatta.
Il fulgore investì i marmi policromi.
Si posò sui rosoni.
Entrò nei tabernacoli.
Accarezzò i timpani.
Poi salì e salì,
lassù sulle guglie
fino a bucare il cielo.
Si posò sui rosoni.
Entrò nei tabernacoli.
Accarezzò i timpani.
Poi salì e salì,
lassù sulle guglie
fino a bucare il cielo.
La materia si fece carne
che grondava il sangue
del Cristo ferito.
Noi, di marmo.
Sul tappeto d'asfalto:
guardavamo
cadere petali rossi.
che grondava il sangue
del Cristo ferito.
Noi, di marmo.
Sul tappeto d'asfalto:
guardavamo
cadere petali rossi.
Ebbri d'amore
e di mistero
sul fiume ci affacciammo:
e di mistero
sul fiume ci affacciammo:
L'Arno fluiva verso il mare.
Nel suo percorso
recava:
rose e spine.
Nel suo percorso
recava:
rose e spine.
Sere
Versi brevi a sottolineare momenti, visioni, sensazioni. Accompagnati da assonanze, consonanze e rime interne, rendono appieno l'armonia di un mistero d'amore. Sacralità di marmo e rose e spine nel fiume della vita, fino al mare.
RispondiEliminaGrazie cara Patrizia.
RispondiEliminaSerenella