sabato 21 novembre 2015

M. DONTE SU: "AMORE E PSICHE" DI ELISABETTA BAGLI



Maurizio Donte collaboratore di Lèucade


Una scultura dai forti contrasti in chiaroscuro avvolti in parole morbidamente scritte dalla poetessa Bagli:
una sintesi quasi neoclassica della simbologia eterna dell'Amore, alato e fuggitivo, qui eternato, imprigionato 
per sempre nelle forme di un capolavoro.
Elisabetta dà anima e respiro ad un opera di freddo marmo, le infonde il fuoco nelle vene e qui si apre il tempo e lo 
spazio si dilata fino all'orizzonte, là dove può spingersi il nostro sguardo.
Amore che nasce da un blocco inerte, di pietra candida ed erompe e si fa canto, audace ed erotico ad un tempo, nelle 
note suadenti dipinte con raro senso di estatica meraviglia.

"I nostri corpi di marmo
ondeggiano morbidi
all’incedere sicuro
delle tue mani sul mio seno".

Ed ecco nascere il movimento dall'immobilità precedente, la statua prende vita, si muove nell'atto ultimo d'amarsi, 
l'atto da cui nasce la vita. E' profonda la sensibilità e il tocco femminile si rende visibile pienamente nel sottolineato 
gioco dell'attesa.
E prosegue, con versi brevi e intensi :

"Sollevi la mia testa,
l’avvicini al tuo volto.
Vuoi quel bacio che solo tu,
Amore dalle ali piumate,
puoi strappare
alla mia anima senza respiro".

Il senso della precarietà del sentimento emerge e si tinge di passione, di quella stessa incertezza adombrata dal 
movimento delle ali, si nutre e vive. Si, è ben vero, sovente in amore si scambia la certezza col fascino 
dell'imprevedibile, del probabile, del non certo: l'indefinito vince e allora....quando l'incredibile si realizza ecco che arde 
la concreta realtà del marmo, si trasfigura l'amore in gioco fantastico e l'ammirazione prende  i nostri occhi e li 
dilata, imprigionandoli nella voluttà del sogno.

"Fuoco vivo nel marmo,
immobili ardiamo
negli sguardi ammirati
del mondo."

Maurizio Donte



“Amore e Psiche”
(Da “Voce”)

I nostri corpi di marmo
ondeggiano morbidi
all’incedere sicuro
delle tue mani sul mio seno.

Sollevi la mia testa,
l’avvicini al tuo volto.
Vuoi quel bacio che solo tu,
Amore dalle ali piumate,
puoi strappare
alla mia anima senza respiro.

Fuoco vivo nel marmo,
immobili ardiamo
negli sguardi ammirati
del mondo.

Elisabetta Bagli


(Vincitrice 1º posto al Premio Zikurrat 21 marzo 2012)



2 commenti:

  1. Ringrazio infinitamente il Professor Nazario Pardini e il poeta Maurizio Donte per questa splendida recensione alla mia lirica. Sono molto legata a questa poesia, giacché da sempre l'opera del Canova è profondamente radicata nella mia anima per tanta bellezza e maestosità. Grazie di cuore.

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