sabato 7 novembre 2015

R. VETTORELLO SU "ROSANERO" DI P. STEFANELLI


Rodolfo Vettorello


Patrizia Stefanelli




Patrizia Stefanelli: Rosanero
RUPE MUTEVOLE. Bedonia. 2015. Pg. 78



NOTA ALLA RACCOLTA  ROSANERO  di Patrizia STEFANELLI

Se, come qualcuno ha affermato, la poesia è sempre eversione, quella di Patrizia Stefanelli è sicuramente poesia eversiva e questo nel senso più ampio e vero per opporsi sempre e comunque  e in maniera frontale alla banalità.
Poesia forte e morbida nello stesso tempo. Forte per significati e morbida e suadente per lirismo e ricercatezza e perfezione formale.
Non si può mai confondere quello di Stefanelli con il linguaggio e l’espressività affermativa di tanta poesia novecentesca ma è sempre vibrante la sua voce per un simbolismo aperto e attivo che, più che indicare strade e soluzioni, propone le proprie inquietudini come la sorgente più sicura e produttiva del proprio dire poetico.
In questa maniera la poesia di Stefanelli si assume un compito ispiratore, inducendo nel lettore suggestioni atte a creare nuova ispirazione, nuova poesia. 
E questo all’infinito.
Sono sempre tentato di individuare nel linguaggio di un’autrice donna i tratti caratteristici di una scrittura al femminile e questo non certo a scopo riduttivo. Anzi, per riconoscere invece, invidiare e valutare con maggiore emozione e trasporto certe effusioni liriche travolgenti ed effusive che a noi appartengono meno.
Nelle mani di Stefanelli ogni individuazione di luogo, di tempo, di situazione, ogni ambito del reale si trasforma come per magia in sogno, in svagata elaborazione onirica.
Ogni concretezza, seppure accarezzata con mano gentile si fa vaghezza, leggerezza, vacuità, materia d’aria.
In queste atmosfere sostenute da raccordi abilissimi di ardite sinestesie l’autrice si muove con spontaneità e sicurezza, di modo che dalla sua inquietudine sostanziale deriva una positività avvincente che fa di una silloge poetica una raccolta poematica unitaria dettata dal bisogno travolgente e quasi incontrollato di esprimere, di dire, di darsi e farsi comprendere e amare.

Rodolfo Vettorello


3 commenti:

  1. Grazie infinite a Rodolfo Vettorello, per questa sua nota critica, ché legge fin nelle pieghe più nascoste, di quella che vorrebbe essere la mia poetica. Grazie al maestro e mentore Nazario Pardini, per l'accoglienza, sulla scogliera dell'isola felice di Leucade.

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  2. Condivido le espressioni formali e critiche di Vettorello: la poesia di Stefanelli è vibrante, suggestiva e pronta a nuovi sobbalzi che di sicuro non potranno mancare alla sua fertile emozione.
    Ninnj Di Stefano Busà

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    1. Avere la fortuna, di essere letti e apprezzati da Poeti e critici di tale levatura, non è cosa da poco davvero. Grazie di cuore a Ninnj Di Stefano Busà, della quale conosco il sano rigore estetico verso la poesia.

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