sabato 14 novembre 2015

PAOLO BUZZACCONI: "PACE"



Paolo Buzzacconi 


Carissimi, mi sveglio, stamani e scopro l'ennesima sconfitta del genere umano, l'ennesimo trionfo del Male. Certo, stavolta fa più impressione perché è più vicino, la strage è avvenuta in luoghi a noi più familiari e la paura per la nostra incolumità si fa reale, opprimente. Ma che differenza c'è, in fondo, fra i poveri morti di Parigi e gli altrettanto innocenti morti della Siria e degli altri paesi in cui è in atto una guerra considerata "giusta" ed "indispensabile"? Nessuna, migliaia di vite spezzate, di sogni e speranze cancellate per sempre.
Mi chiedo se non sia il caso, dopo quattro millenni di storia in cui le guerre non hanno mai portato a nulla di buono, di rivedere il problema alla luce delle esperienze passate. E' mai possibile che insegniamo con convinzione ai nostri figli l'importanza della non violenza, del confronto e di rispettare il prossimo e un attimo dopo siamo pronti ad imbracciare le armi per difendere - quando non imporre - le nostre idee? Oggi abbiamo la tecnologia per "dialogare" in tal senso con tutti gli altri cittadini del mondo, lanciamo dunque il nostro grido di

Pace!

Dietro ogni strage,
dietro ogni dolore,
dietro ogni trionfo di violenza,
dietro ogni vuoto
ed ogni differenza
che questa umanità non sa colmare
c'è l'incapacità d'essere Amore.
Pace, soltanto Pace e solo Pace!
Questo è l'imperativo da seguire.


4 commenti:

  1. Caro Paolo, sono inorridito da quanto è successo e trovo stupendo il tuo appello alla pace. Consentimi tuttavia di andare più in profondità, chiedendomi se è giusto dividere il mondo in Buoni e Cattivi. Forse, se amassimo davvero la pace, non dovremmo opporci frontalmente alla guerra (sarebbe guerra anche questa), ma dovremmo abbracciarla ed accoglierla dentro i nostri confini. Farla nostra, insomma, per non finire nell'orbita di un'incomprensione totale. Se Abele avesse cercato di comprendere Caino, anziché lasciarsene sgozzare come un agnello, avrebbe senz'altro appreso a difendersi e forse il primo delitto della storia si sarebbe potuto evitare. Ma se la catastrofe fosse inevitabile? Beh, in quel caso dovremmo soltanto sperare (dolorosamente sperare) che dopo l'apocalisse venga la palingenesi, visto che il Bene può avvalersi anche del Male per realizzare i suoi fini.
    Franco Campegiani

    RispondiElimina
  2. Franco sa bene quanto sia coinvolta emotivamente dalla sua Teoria Autocentrica, ma nel caso in questione riesco a vivere solo il dolore. Non so trovare il male funzionale al bene. Agisco sull'onda della voragine che avverto nell'anima, penso a questa nuova guerra, che ci coinvolge tutti e non solo perché può colpire ogni paese in qualsiasi modo e in qualsiasi momento, ma anche e soprattutto perché vede coinvolti anche moltissimi nostri giovani, che in balìa della disoccupazione, dell'esaltazione, del desiderio di arricchirsi, divengono, giovanissimi, degli adepti dell'Isis. E si sottopongono a un addestramento durissimo, che corrisponde a un vero e proprio lavaggio del cervello, per divenire capaci di sparare a freddo agli esseri umani, come le SS e poi di farsi saltare in aria.
    Dov'é la compensazione tra il bene e il male? Mi unisco all'urlo di 'pace' di Paolo Buzzacconi e resto a testa alta, chiedendo ai miei figli di uscire, di non aver paura, di non cedere a quest'orribile ricatto... Invoco la pace. Mi impegno a propagandarla ogni giorno, stringendo ogni fratello e mi impegno altresì, a non abbassare la testa e a non sentirmi salva, fin quando anche un solo uomo continuerà a morire così. Che sia pace e che si faccia ricorso a quella parola sempre sottovalutata, che rappresenta la chiave per credere: Amore!
    Maria Rizzi

    RispondiElimina
  3. La compensazione tra il bene ed il male c'è sempre, anche se noi non la vediamo. E' un mistero, una fede che ci costringe a mettere in discussione noi stessi prima di entrare in azione... Mi sanguina il cuore e posso giurarti che è amore...
    Franco Campegiani

    RispondiElimina
  4. Ne sono certa, Franco. Ti conosco e so quant'é grande la tua umanità. Non intendevo muoverti una critica, ma esporre il mio dolore impulsivo, incapace
    di riflettere. Scusa se in qualche modo ti ho ferito... E ti stringo forte!
    Maria Rizzi

    RispondiElimina