Nazario Pardini
NEL FRATTEMPO VIVIAMO
Recensione di Anna Castrucci
…….
“Io sono un bugiardo incallito
fino al punto che quando dico
la verità
mi sembra di dire una bugia”.
N. Pardini, Su “La Bugia”
La raccolta poetica Nel frattempo viviamo di Nazario
Pardini, edita da Guido Miano per la collana Alcione 2000, porta già nel titolo un verso di poesia compiuta, un
verso significativo e per certi aspetti assai conturbante. L’opera è di grande
suggestione e riesce a muovere il lettore in un immaginario volo tra i
molteplici livelli di un sentire poetico profondo e vigoroso. Alta e affinata è
la prima parte, in cui si leggono componimenti di solida intellettualità ed
intenso valore spirituale. La seconda invece, dà spazio a componimenti dai toni
e dalle atmosfere più comico realistiche. In essa trovano posto aforismi, detti
e massime, tutte rispettose di quella musicalità del verso libero o sciolto che
ricorda nei ritmi, nei colori e nei significati, la poesia a braccio dei
cantori toscani, umbri, e laziali.
Questo apparente dualismo di
Pardini, si pacifica tuttavia nel corso della lettura. La raccolta è e resta
letterariamente raffinata e cresciuta alla nostalgia e all’incanto che il Poeta
nutre per l’Essere, l’Uomo, la Vita e il Tempo che se ne va nella grande storia
umana, così come in quella minuta e spicciola della quotidianità.
Alcuni libri invitano alla
lettura perché accompagnati dall’entusiasmo di importanti recensioni, altri
perché sono armoniosi i colori di copertina e magnetiche le righe di quarta. “Nel frattempo viviamo” ha in sé tutto questo, ma in più attrae per la capacità di far
sgorgare alla sola lettura del titolo, una serie di domande che ognuno di noi
si pone e automaticamente rigetta nel dimenticatoio dell’anima. Tanto siamo
occupati, a vivere, in un qui ed ora caratterizzato da un tempo che purtroppo, in
questa epoca, è diventato furiosamente ritmato e veloce.
Sembra oggi che in tanta
accelerazione, solo l’hic et nunc dei nostri padri Latini, abbia il potere di
restituirci la felicità. Vivere il presente pare ci assolva dalla tristezza e
dalla nostalgia del passato e ci esoneri dall’ansia provocata da una marcata
attenzione per il futuro. Mi domando tuttavia, leggendo questa raccolta di
Pardini, quanto tale atteggiamento nei confronti della vita sia veritiero e
soprattutto positivo per le nostre frettolose esistenze.
Esistere sta nel comprendere
che siamo stati, siamo e saremo coinvolti in uno scorrere circolare della vita
e di un tempo il cui vortice è necessario rallentare, per scoprire la pacatezza
e la straordinarietà che l’esistenza nel “frattempo” ci riserva.
Pardini, in questa sua
magnetica e coinvolgente raccolta, si delinea magico poeta del “frattempo”. Egli
ha intuito e capito, l’essenzialità del vivere in un tempo fratto, sino a farne
oggetto di poesia. I suoi versi, denotano la consapevolezza del vivere in un
tempo di mezzo che non è mai tempo perso, soprattutto non è staccato da un
prima e da un dopo.
Del resto egli sembra vivere
non solo nella sua personale minuta quotidianità (E l’armonia del mondo / si nasconde / e si confonde / in mezzo alle minuzie. /), addolcendola con idilliache
immagini: (L’ombra del fico / lontana dal mondo, /…/) ma anche
in un quadro più grande che è quello degli avvenimenti storici che incorollano
la nostra piccola vita: (…le guerre, / Pol
Pot intrappolato / gli albanesi che si affogano / in mare come falene /…/ alla
ricerca di una terra panamericana./) e non è cosa da poco.
Pardini, ci fa intendere ancora
che gli attimi di “frattempo”, lungi dall’essere una parentesi in cui si perde
tempo, tra gli altri momenti della vita a cui attribuiamo maggior valore, sono
quelli in cui di più si manifesta il senso profondo dell’esistenza. Egli sembra
dirci che l’apparente temporale sospensione del “frattempo” è fatta di quegli
attimi in cui la capacità creativa dell’uomo si svela e dà nuova impronta e
visione agli avvenimenti.
Spostare l’attenzione sugli
spicchi di “frattempo” di cui è fatta la vita, è senza alcun dubbio una peculiare
abilità del poeta Pardini. Ed è per questo che egli riesce a trasmettere ciò
che accade nel microcosmo di un’esistenza vissuta tra opposti e diversi fatti
principali.
Tale visione pare indirizzarci
verso una concreta frazione di infinito che sostanzialmente è vera vita, ma che
in Pardini assume valore assoluto di Poesia. E’ proprio grazie al suo speciale sentire
poetico che egli armonizza con arte e pensiero la grande Storia dell’umanità e
la storia quotidiana degli uomini piccoli.
“Nel
frattempo viviamo” è dunque
tempo di Vita e di Poesia in cui la natura dell’uomo si mostra com’è, scissa in
molteplici parti, è vero, quasi sempre difficilmente riunibili, d’accordo. Ma semplicemente
risanabili nell’indivisibilità dell’ azione poetica.
E’ questo un manifesto di
Poesia affascinante e coinvolgente, sicuramente dedicato a coloro che sanno
ancora sentire il profondo senso di vertigine che coglie l’uomo di fronte
all’intrecciarsi del mistero della Vita e del Tempo con la Poesia stessa.
Alcuni uomini sono poeti non solo
perché scrivono bei versi liberi o rimati, ma semplicemente perché nel
frattempo vivono facendo della poesia condizione di vita, strumento di libertà
e di volo, senza rinnegare le asperità e le scalfitture della vita quotidiana: (…/ Volai nei cieli, libero volai, / ma
dietro mi portai / le scalfitture / che incisero il mio corpo / per la via/da
dove io fuggii di prigionia).
Ascoltiamo dunque il poeta
Pardini che ci invita a ricongiungerci all’unità dell’umano sentire: (Ma non sono così divisi / gli elementi; / sono
tanti gli strumenti / che toccano i loro tasti, / le loro corde / sotto le sorde note dei divisi. / ). Ma in un tempo di mezzo, pur fratto, in
cui ci si avveda che: (… l’armonia del
mondo / si nasconde/e si confonde / in mezzo alle minuzie.).
E ad ognuno resti il discernere
l’esigua frontiera che corre tra la vita e la poesia, tra la bugiarda illusione
e la scottante verità.
16 Novembre 2020
Anna Castrucci
Nazario Pardini
NEL FRATTEMPO VIVIAMO
Prefazione di Enzo Concardi, 2020
Guido Miano Editore, mianoposta@gmail.com
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