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Maria Rizzi, collaboratrice di Lèucade |
Nuove
dall’hinterland
La Raccolta di
racconti di Maria Altomare Sardella “Nuove dall’hinterland” delle Edizioni Il
Rio, risulta quanto mai aderente al significato del titolo, in quanto narra una
serie di vicende che accadono nel territorio che circonda la grande città. Si
potrebbero definire storie metropolitane per l’impegno sociale che l’Autrice profonde
in esse riuscendo a essere variegata, ricca di pathos e al tempo stesso tesa a
evitare l’elemento autobiografico. Noi siamo i libri che scriviamo, per cui non
possiamo prescindere dai nostri sentimenti e dai nostri pensieri, ma la Sardella sembra riuscire
a descrivere i propri personaggi con un’obiettività neo - realista.
I ventidue
racconti, che a livello stilistico rivelano indiscutibile nerbo narrativo,
capacità di strutturare ogni testo in modo organico, forza espressiva e
raffinatezza, catturano il lettore in virtù della loro aderenza alle storie che
siamo chiamati a vivere quotidianamente. Rappresentano lo specchio delle nostre
esistenze nei tratti tristi, sofferti, caldi e autentici. Nonostante prevalgano
gli aspetti penosi o addirittura drammatici la Nostra possiede il dono di terminare
tutte le vicende in levare. Le vibrazioni dell’anima hanno il sopravvento sulle
umane brutture e sulle chiuse si stende un velo di dignità e spesso di
dolcezza. Alcuni dei testi più coinvolgenti riguardano gli animali, miracoli
della natura, al pari dell’uomo e, nell’approccio dell’Autrice, dotati di
qualcosa di magico, negato agli esseri umani. Cito Silvestro, il gatto del
quarto racconto e Dees, il cane che regge da protagonista la sesta vicenda,
visto che la Sardella
attua l’espediente stilistico di renderlo l’io narrante. Il testo risulta di
rara, ardente purezza, nonostante Dees racconti, con linguaggio perfettamente
‘canino’ le miserie del suo amico - padrone Gerardo e della compagna Sarra.
Termina in crescendo straziante e si resta impressionati dall’abilità della
scrittrice, che riesce a coniugare più elementi narrativi, tra i quali
l’atmosfera di suspence, che accompagna il lettore fino alla fine. Le tematiche
del libro persuadono e seducono per la continua variazione degli argomenti
trattati. Donne sole, perse nei territori dei ricordi, come Rosa o Lorenza, che
in modi diversi, commuovono e mettono in rilievo l’umanità dell’Autrice nel
visitare le zone d’ombra dell’esistenza.
Storie
familiari, di amori andati alla deriva, forse mai nati, trascinati in nome dei
figli, o per nudo senso del dovere, o per la triste convinzione che non possa
esistere nulla di diverso. L’amore è presente in tutti i racconti dell’Autrice,
ma viene analizzato in tante sfaccettature, mai reso banale o stereotipato. Il
riferimento al realismo trova concretezza nell’evocazione di alcuni personaggi
del Verga, ma la Sardella,
pur scegliendo creature delle periferie, crea una corrente artistica lontana da
quella del celebre Scrittore siciliano, in quanto non scolpisce i tratti delle
proprie creature affrescando le loro brutture, ma definendo i contorni delle
vicende con una pietas che risulta la carta vincente dell’Opera. Ella sa
centrare il senso dell’Arte esprimendo una gamma emotiva che parli
all’osservatore e renda visibili, palpitanti le sue creature. Non consente a
noi lettori il distacco affettivo dai numerosi personaggi, scandaglia le loro
anime e le nostre stendendo il suo elegante balsamo sulle realtà ferite e
ricordandoci che anche tra i labirinti di tetti e antenne i sogni possono avere
lievi momenti di risveglio.
Roma ,
07/ 11 / 2020, Maria
Rizzi
Ringrazio il mio Nazario per l'immediatezza, la generosità e l'affetto con i quali dà rilievo ai miei contributi e ringrazio Maria Altomare per avermi concesso la lettura di Racconti davvero belli e vibranti di umanità. Li abbraccio forte entrambi!
RispondiEliminaGentilissimi,
RispondiEliminagrazie per credere che la buona scrittura possa aiutare, non solo chi scrive ma anche chi ancora ha voglia di leggere, a migliorare la vita di ognuno di noi nel mondo, soprattutto nelle difficili contingenze in cui viviamo. Vi auguro uno splendido fine settimana.
Maria Altomare Sardella
La nota critica di Maria Rizzi su "Nuove dall' Hinterland" di Maria Altomare Sardella invoglia a leggere le vicende contenute nell' opera.Storie metropolitane, come le definisce la Relatrice, che rappresentano lo "specchio delle nostre esistenze nei tratti tristi, sofferti, caldi e autentici".
RispondiEliminaE questo ci avvicina automaticamente al desiderio di condivisione.
Storie familiari, amori finiti e trascinati nel muto dolore, storie diverse e comuni, dove "i sogni possono avere lievi momenti di risveglio".
Grazie all' amica carissima Maria Rizzi e all' Autrice, della quale apprezzo e condivido il commento.
Scrittura e lettura possono veramente migliorare la qualità della nostra vita, soprattutto nel momento difficile che ci troviamo ad attraversare.
Un forte abbraccio a Maria Rizzi, complimenti all' Autrice e un appassionato grazie al nostro Condottiero che ci permette di esprimerci sulla sua Isola.
Ogni libro è una collana di perle salvifiche per la nostra anima!
Loredana D'Alfonso
Ringrazio caldamente la mia Lory per il bellissimo, ispirato commento all'Opera di Maria Altomare, davvero meritevole di essere letta. E' verissimo che abbiamo quanto mai bisogno di dedicarci alle passioni e di condividerle in momenti sospesi come questo. Un abbraccio circolare alla splendida Loredana, all'Autrice e al nostro infaticabile Capitano!
EliminaBellissima lettura, cara Maria, sempre sull'onda della passione per la buona letteratura e con l'amicizia e la dedizione che sono il tuo tratto distintivo. Complimenti all'Autrice meritevole di una tanto accurata recensione. Un abbraccio,
RispondiEliminaMarisa Cossu
Marisa, sei donna colta, sensibile e appassionata. La conoscenza di persone come te rende ricchi in tutti i sensi. Il tuo straordinario talento, infatti, non finisce di stupire. Ti ringrazio di cuore per le parole che mi dedichi sempre con slancio autentico. Ti voglio bene e ti tengo stretta.
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