Melanconico autunno, non dirò
delle foglie morte che stamani
tu cospargi sopra il mio sentiero,
e nemmeno dei colori moribondi
di cui ti impreziosisci; ma stamani
mi piace ricordarti quell’autunno
che tanto melanconico non era,
anzi sprizzava gioia tutto attorno:
c’era lei, ti ricordi, e le tue foglie
si facevano verdi e verde il mare
e verde pure il cielo, come verde
l’animo mio che sapeva tanto
di una primavera, e le tue foglie
non erano morte sopra il mio viale,
c’erano i suoi piedi nudi a carezzarle
per dare luce e rendermi felice.
Nazario mio carissimo, rincorri l'autunno che non vedeva rabbrividire le foglie sui rami, come le ossa nei corpi, che non rendeva il fogliame giallo e cremisi, l'autunno che si identificava con altro spirito, con 'lei', che rendeva verdi le foglie, il mare e l'animo tuo... La vita è una questione di fughe, Poeta mio incantevole, che rendi ogni verso una malia. Le note del passato si levano nell'aria di un giorno malinconico d'autunno e, come rete, ci catturano, facendo sì che la loro bellezza immobilizzi il mondo. Sei riuscito a saltare fuori da una stagione con il tuo cuore - fanciullo, che è balsamo per tutti i dolori e a ritrovare il ricordo giusto, forse Delia, la tua Beatrice, che ti ha reso ancora e ancora felice. Sono in quell'oasi di verde con te, Capitano adorato, e dimentico l'autunno che ci rende schiavi dello strazio. Calpesto le tue impronte sulla rena e mi sento libera e felice. Grazie. Un buongiorno migliore non potevo sognarlo. Ti voglio bene e ti ammiro infinitamente, Maestro mio!
RispondiEliminaUna poesia che ci porta in un sogno.
RispondiEliminaUn mosaico di colori e di emozioni contrastanti. Il giallo oro delle foglie morte non brilla, ma infonde una malinconia infinita.
Il Poeta ricorda il verde brillante che dipingeva tutto il suo mondo, l' animo che esultava con la primavera, era tutt' uno con il cielo sereno e i piedi nudi dell'Amata stampavano orme sulla sabbia tiepida della giovinezza.
Congratulazioni e un abbraccio forte e sincero all'Autore prof.Nazario Pardini.
Loredana D'Alfonso
Si respira la gioia di un cuore, di contro ai colori dallo schietto realismo autunnale, in questa suggestiva lirica pardiniana. Riluce, seducente, il paesaggio evocativo della memoria sentimentale. È il ricordo di primavera che pulsa nelle vene ed è iscritto nell'animo, nella relazione d'amore con la vita, suo mondo di appartenenza, professor Nazario. Con lo stesso entusiasmo che l'anima, La saluto caramente. Rita Fulvia Fazio
RispondiEliminaAmico carissimo e mentore insostituibile. Mi viene spontaneo affermare che ogni verso della tua poesia è stato specchio delle mie emozioni e assimilato da tutte le più recondite sensazioni del mio sentire. Il melanconico autunno dell'oggi e quello gioioso di un tempo fuggito batte il nostro tempo. Metafore di eccezionale intensità nel ricordo sempre vivo di passi corsi lungo sentieri insieme a chi ci ha amato e noi abbiamo riamato.E' sempre stupendo leggerti. Ti stringo in un forte abbraccio.
RispondiEliminaLino D'Amico
Carissimo Nazario, il tuo splendido autunno è in realtà la memoria della primavera: nessuna foglia morta, nessuna tristezza, il dolore un peso sopportato come conseguenza della vita verde e colma di futuro. Come sempre i tuoi versi mi commuovono, mi fanno pensare ad un tempo senza tempo, alla mia primavera. Mi conduce, la tua poesia, tra i miei ricordi. Perchè il vissuto sembra così vicino e luminoso? Eppure si è consapevoli dell'attimo fuggente, dei pesi, del male del vivere. Ma il Poeta capovolge il mondo, lo riscrive con parole suggestive e musicali. Ci dona versi immortali.
RispondiEliminaGrazie carissimo Maestro. Un abbraccio
Marisa Cossu
Al di la del messaggio che palesa speranza, gioia di vivere, giovinezza d'animo e amore, grande amore alla vita, il caro prof. Pardini sorprende come sempre per la Sua capacità di fare poesia "pura e semplice" che da tempo lo caratterizza. Il termine "semplice" non è certo inteso in negativo, tutt'altro, poichè credo che non sia alquanto facile, per una persona di cultura mastodontica come è Lui, fare poesia in tali termini, quanto di contro si ha una enorme capienza di sapere e di termini ove attingere a piene mani. Credo che anche in ciò consista la grandezza di un poeta vero, puro ed illuminante per chi ha l'onore di Leggerlo. Pasqualino Cinnirella
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