Lidia Guerrieri,
collaboratrice di Lèucade
SARA' CHIARA LUCE
Verrà un tempo migliore,
e
chiuderà questa inattesa crepa
che
traduce l'amore in lontananza.
Sarà
chiara la luce
sulla
tua soglia aperta al primo passo,
forzerà
le finestre timorose
e il
vento pulirà le stanze oscure.
Sentirai
un taglio, timido dapprima,
a quella
tela di ombre che ti avvolge,
e poi lo
strappo, incredulo,
e nuova
sguscerai fuori, crisalide
già
pronta a un volo senza più confini.
E
anch'io ritroverò le tue carezze,
i baci
soffocati così a lungo
fino a
farmene un nodo chiuso in gola;
tornerò alle
tue rive di sorgente
dopo sì
lungo esilio, figlia cara!
Sarai
ancora bambina, per me sola,
e ti
terrò sopra le mie ginocchia
per
ritrovarmi viva
nel tuo
profumo di pesca e di sole.
Su filo di rasoio sta il mio pianto,
oscillando tra rive di palude.
Non nego quel che trema sotto l'acqua
in minacciosa gestazione; l'eco
silenziosa si aggira in ampi cerchi
cercando crepe e l'immortale seme
che galleggiava già in equoree sfere.
Germinò in me da sempre
e al novilunio esplose in spighe amare
e in un pane di piombo.
Ma questo ora è passato:
e me ne vado in giro luminosa
nelle mie squame fragili e brillanti,
in cerca di un pianoro
senza i colli festosi o le vallate
ansanti di altri tempi.
Mi accosta nel cammino
l'ombra pesante che mi fu compagna
in giorni senza inizio e senza fine
cercando inutilmente di insegnarmi
la dura forza dell' indifferenza.
Alte maree
di una stanchezza che mi svuota dentro
bussano ai vetri quando alla finestra
chiama con voce liquida la pioggia
o il vento graffia corrucciato all'uscio
chè più non trova vie per farmi visita.
Lo conoscevo bene alla Marina
nell'età ricca di tempo e nient' altro,
quando il mio tetto era colmo di luna
ed il braciere vuoto .
Una stanchezza quieta ora mi prende
come di stelle che, arrese, si spengono;
ed è ritorno al freddo salmastrino
che mordeva le mani
traducendo in vapore sulle labbra
le giovani parole di Latino.
E' dissolversi senza voglia in fondo
alla noia di questi giorni tiepidi
che quasi senza voce si trascinano.
Grazie, sempre grazie ,Professore, per la generosità di giudizio verso i miei semplici versi :-)
RispondiEliminaLidia, amica carissima, elargisci tre perle in sequenza con la lirica di Marco Dei Ferrari, che rendono il senso
RispondiEliminadel fermo - vita, delle incognite che velano il nostro destino. Il tuo stile è musica assoluta, sembra di volare sulle note romantiche di Chopin. E tanta melodia, come il titolo e il filo conduttore della trilogia ci permettono di essere tesi con te ad arco verso la luce. Bellissimo il concetto del 'taglio' seguito dallo 'strappo', che ci libererà dalla 'tela di ombre che ti ci) avvolge',per renderci finalmente 'crisalidi già pronte a un volo senza più confini'...
E' storia d'attesa e tu, Poetessa intimista e calata nel sociale, sai viaggiare tra il presente e il passato, senza cadere in trappole di ricordi pesanti, visitando con serena pazienza il paese dei giorni di piombo, di fame, di altra stanchezza. Il cuore allora come adesso era volto alla luce, ma è inevitabile e sublime l'accostamento tra tutti gli 'ieri' ficcati nel cassetto e questi giorni tutti uguali come le aste sui quaderni dei bambini. Le poesie non si raccontano, si vivono. Tu ci hai concesso un'avventura a ritroso, una catena di riflessioni, un vaso di Pandora, che lascerà scappare via i giorni 'tiepidi' e sofferti per restituirci la libertà e il sole. Sei meravigliosa! E io indegna di commentare simili capolavori. Ti voglio bene.
Poesia ricca di forti spunti esistenziali. Versi liberi come libero è il pensiero che esce in cerca di amore dopo sofferenze e incomprensioni. Composizioni di profondo intimo significato che nei ricordi si addensa per sciogliersi in un mare di tenerezza. Memorie di vita vissuta e sofferta ma ritrovata fino ai lontani giorni delle "giovani parole di latino".
RispondiEliminaMolto belle, tutte, cara Lidia...Complimenti sinceri!
Edda Conte.
Mi inorgoglite e commuovete, carissime amiche, grazie ad entrambe per la vostra generosità verso le mie poesie :-)
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