venerdì 13 novembre 2020

MARIA LUISA DANIELE TOFFANIN: "SI RINCORRONO I COLORI D'AUTUNNO"

SI RINCORRONO I COLORI D’AUTUNNO

da una lettura del mio giardino

 

Si rincorrono i colori d’autunno

per cogliere insieme la bellezza dell’ora

gli anemoni rosa tenui fragili come pelle infante

si assiepano affettuosi intorno alla rosa rampicante

che si erge offrendo al sole il turgore di petali d’oro.

 

Ravviva la rosa di macchia-rosso preludio amoroso

con le lucenti bacche di pungitopo agrifoglio

in armonia con i frutti d’arancio smaltato

a grappoli esplosi da verdi pannocchie

 

come eco di un sorriso dai primordi

sementi future per altri altri ireos

selvaggi pur nell’antico tenue lilla.

 

S’accorda con gioia espansa fra il fogliame

Il giallo dell’iperico, del mio topinambur

esotico suono che a danza mi invita

dai colli riecheggiato scivolato nel mio giardino.

 

E i tuoi topinambur, Andrea

s’affollano al cancello curiosi*

come scolari al primo giorno

evocati dal tuo affettuoso spazio

d’autunnale dolcezza a Pieve.

 

Come un divino assolo

s’annuncia il candore dell’elleboro ora

rosa d’Avvento tempo lungo da fiorire

di speranza promessa già dal bocciolo.

 

Tutto è splendida congiunzione di colori-vita

segno dell’amore-concordia che percorre

da sempre l’universo, nostra fede ancora

pur fra le lacrime l’affanno di chi in bilico

fra l’alfa e l’omega, vacilla sulla corda.

 

Ora che i miei pensieri spesso

s’accartocciano come foglie nel vento

e il cuore rapito dall’azzurro incanto, d’improvviso

sbalzato nel surreale suo stato, si perde

 

consola questo colloquio infinito con il creato

che diviene esile fiore forte d’erba Luigia

elevato all’Alto come universa preghiera

da te madre assente-presente accanto a noi

brezza essenza foglie fiori.

 

                                      16 ottobre2020

 

* l'idea dei topinambur come bambini curiosi al cancello è ispirata

dalla poesia "Altri topinambur" di Andrea Zanzotto

da "Meteo" in "Le poesie e prose scelte", Milano, Mondandori, 1999.

 

 

 

 

 

2 commenti:

  1. "Leggere il giardino", nuovo visionario e realistico volo della nostra Maria Luisa che attribuisce alla Poesia il senso delle storie che ama, delle passioni che coltiva... Il suo novembre, appendice dell'estate, è dipinto con colori che farebbero invidia a un artista figurativo in questa lirica che celebra la Natura, ma com'è usanza dell'Autrice patavina diviene grande allegoria della vita che scorre.
    "Tutto è splendida congiunzione di colori-vita
    segno dell’amore-concordia che percorre
    da sempre l’universo, nostra fede ancora
    pur fra le lacrime l’affanno di chi in bilico
    fra l’alfa e l’omega, vacilla sulla corda".
    I versi citati, che possono definirsi Poesia compiuta in se stessi ne rappresentano la grande dimostrazione. Le creature del giardino, miracoli lirici, come tutti gli esseri viventi, si accordano alle umane vicende e divengono presagi di nuove armonie,perché non 'si vacilla sulla corda' per tempi infiniti. Sguardo d'amore posato sul sociale, che con la levità, che caratterizza Maria Luisa, mette in risalto quanto le perdite spingano a intensificare i sensi. Non si muore un pò per volta, si nasce morendo, visto che le due realtà sono intimamente legate. Un affresco di sole, di colori, di profumi, di riflessioni, composto con i cinque sensi e donato con il consueto amore. Grazie, amica mia! Sei la donna delle meraviglie. Ti bacio.

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  2. Grazie, cara Maria, per quella "donna delle meraviglie", mi è molto piaciuto! Credo veramente, al di là delle tue splendide riflessioni, che in questo momento sia urgente vivere la nostra vita nella bellezza della natura e approfondire il colloquio con il creato in cui possiamo ritrovare orme di presenze care come quella di mia madre che io ritrovo nell'Erba Luigia, la pianta da lei più amata, che odora di limoncello e che ha quei fiori esili e forti, metafora della nostra vita. E così la memoria diviene luogo in cui ritrovare altro nutrimento per resistere al delirio di questo tempo. E ti riporto dei versi tratti da "Sottovoce a te madre" con prefazione, pensati, del nostro amato Nazario:
    "... e l'Erba Luisa diafana nuvola
    nel turgido verde-emozionale essenza
    tra le mani anche dell'aria
    a tronco in vigoroso slancio
    misura del tempo ormai bruciato
    in un anomalo lampo."
    E diviene l'immagine e la memoria della madre stessa
    "... assente presente accanto a noi
    brezza essenza foglie fiori."
    E così, concludendo, e ringraziandoti ancora per il tuo viaggio attraverso la mia poesia, ribadisco che la nostra resistenza a questo tempo difficile può avvenire per tutti noi proprio nel conforto-colloquio con la bellezza del creato e con la memoria come rinascita interiore.
    Un abbraccio affettuosissimo con tutto il mio cuore,
    Maria Luisa

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