Claudia Messelodi
I COLORI DELL’ARCOBALENO
Recensione di Francesca Luzzio
Il titolo, I colori dell’arcobaleno, ben si addice ad evidenziare il carattere
antologico della silloge, infatti essa contiene poesie estrapolate dalle
numerose raccolte pubblicate in precedenza, ma non solo, il titolo coglie anche
il variegare di stati d’animo, emozioni che come un arcobaleno, in cui non
manca però anche il grigio e il nero, hanno colorato la vita e l’animo di Claudia
Messelodi, che trova nella parola poetica lo strumento della loro
esplicazione, infatti essa, come sostenne Montale a Stoccolma nel 1975, in occasione
della consegna del premio Nobel, pur non avendo nel panorama culturale la
centralità di una volta, essa esisterà sempre, essendo fondata sul bisogno antropologico
degli esseri umani di dare un senso a certe condizioni esistenziali.
Così la poetessa, rispondendo
al suddetto bisogno, ora esalta l’amicizia che conforta ed aiuta nei momenti
tristi, ora si abbandona alla solitudine e chiede alla natura di consolarla, di
alleviare i fardelli del suo nulla (Liberatemi,
pag.16, da Intrecci, 2014), infatti l’incanto tutt’intorno…\... \ …\ tra sfumati azzurri acquamarina \...\...\
le sembra una variegata tela
impressionista \ il mutevole
paesaggio \ delle sue attese speranze
(Speranze, pag.17, da Nonostante
il vento, 2018). E tra le speranze che spesso palpitano nel suo
cuore, è il ritorno del suo amato che da tempo ormai riempie i suoi ricordi: E ti desidero \ e t’aspetto oltre il filo
del far del giorno,\ scintilla ad infiammare l’oscurità \ nell’anima mia \ pur
sempre aggrappata a cortine \ di stelle e fantasia (Stelle
e fantasia, pag.22, da idem).
Anche la natura la riporta a
lui e le suscita frequenti ricordi: Ti
sento vicino \ ti porto dentro,\ ti respiro in ogni angolo \...\ La brezza
leggera \ le fragranze dell’estate \ raccontano di te \ e si fanno messaggere,
\ a me tanto care…\ … (Presenza,
pag.35, da Glicini azzurri. Un viaggio poetico,
2012) e talvolta diviene complice termine di paragone nell’esplicazione di una
vera, profonda passione: Cingimi \
Stringimi \ come il mare la terra \.... (Cingimi,
pag.44, da Blue moon, 2016) o,
addirittura, una sorta di paradiso terrestre da vivere attimo per attimo, da
godere nel momento in cui si offre tale possibilità, infatti l’immersione nella
natura le dà la sensazione di avere il
mondo racchiuso tra le mani (Vita,
pag.76, da Porte socchiuse, 2018) e l’oraziano
“carpe diem” diviene quindi principio etico-morale, al quale attenersi nel
percorso della nostra vita.
Varia è la versificazione: ora libera ora affidata alla poesia tanka o haiku, ma sempre idonea a cogliere l’arcobaleno del sentire della poetessa.
Francesca Luzzio
Claudia Messelodi, I colori
dell’arcobaleno, prefazioni di Enzo Concardi, Nazario Pardini, Floriano
Romboli, Guido Miano Editore, Milano 2021, pp. 100, isbn 978-88-31497-41-1,
mianoposta@gmail.com.
Nessun commento:
Posta un commento