16 maggio 2021
APPELLO AI POETI PER UN’ANTOLOGIA SUL TEMA DELLA MORTE
Dopo la realizzazione delle
antologie Nuovi Salmi ed I poeti e la crisi, è in corso un nuovo
progetto culturale che si concretizzerà nella pubblicazione di un'antologia
poetica sul tema della morte. Il progetto vuole essere una singolare operazione
culturale su tale fenomeno, così angosciante, doloroso e misterioso da
coinvolgere religione, spiritualità, medicina, scienza, filosofia, fisica,
fisica quantistica, metafisica, vita esperienziale; un fenomeno su cui – fin
dai tempi più antichi – l’intera umanità si è costantemente interrogata, a
cominciare da persone semplici e comuni fino alle menti più autorevoli e
brillanti in tutti gli ambiti ed ambienti sociali.
La produzione letteraria di tutti i
tempi e di tutte le civiltà annovera una grande quantità di scritti che
affrontano la tematica della morte, sia sotto l'aspetto puramente religioso
(teologico-mistico-spirituale) sia sotto l'aspetto medico, scientifico e
filosofico (vedi Il libro dei morti
egizio, Il libro tibetano dei morti ed altre opere ancora).
Sul finire degli anni ’70 del secolo
scorso, si sono aggiunte nuovi e interessanti indagini sul fenomeno della morte
– sia sui malati terminali sia su quanti sono usciti da esperienze di coma –
i quali hanno aperto nuove prospettive
sull'evento-morte, dando il via ad una serie di studi, nel tentativo di fornire
un carattere di scientificità a fenomeni quali “viaggi astrali” (altrimenti
definiti OBE: Esperienze extracorporee), esperienze di pre-morte,
reincarnazione, ritorno dal tunnel di luce…
Il
mondo del cinema e del teatro è pieno di opere che trattano la morte. Non c’è
pittore o scultore nella storia di tutti i tempi, che non si sia cimentato a
produrre un’opera su di essa. Anche poeti
e scrittori (antichi e moderni) si sono da sempre interrogati sulla morte,
affidando ai loro scritti preziosi contributi (Dante, Foscolo, Lorca, Valéry,
Neruda, per fare appena qualche nome, così come altri poeti della
contemporaneità e non solo).
L’invito a partecipare
a questa singolare antologia, sul tema della morte, è rivolto solo a poeti noti
e affermati, di ogni area geografica italiana e straniera, di qualsiasi credo
religioso, atei e agnostici compresi, che con spirito sereno sappiano confrontarsi
con un argomento così complesso quanto enigmatico e misterioso, affrontandolo da un'angolazione insolita,
intima e personale, portando alla luce, nel proprio componimento,
particolari e straordinari fatti che siano accaduti a se stessi o a altri di cui
si sia stati testimoni oculari.
Cos’è la morte e perché
si muore? Sembrano domande banali e infantili, ma sono interrogativi che ci
siamo posti già quando avevamo pochi anni, mentre, scioccati e sconvolti,
vedevamo morire un parente o un conoscente. Perché si deve morire? Ma è proprio
necessario morire? Perché nessuno sa fermare la morte o almeno ritardarla? Si
muore per sempre? O muore solo il fisico? Cosa c’è dopo la morte e cosa ci
attende? Qualcuno è tornato dalla morte? Quando si muore veramente? E veramente
sappiamo tutto sulla morte? Ci hanno
detto proprio tutto? O ci sono cose che ancora non sappiamo e che vanno
analizzate e studiate (meglio e diversamente) e sotto un’altra luce? I testi
antichi delle civiltà passate cosa dicono della morte? E cosa dicono i testi
sacri di tutte le religioni sulla morte? E cosa hanno detto le persone sagge e
pie sulla morte? Cosa sanno i sacerdoti dalla bocca di chi si accinge a morire
e di cui non dicono mai? E cosa hanno detto profeti, asceti, mistici, eremiti,
santi, Padri e Dottori della Chiesa, papi, sacerdoti e frati e suore? Perché i
‘morituri’ negli ultimi tempi, settimane, giorni o ore che precedono la loro
fine vedono persone defunte che a loro parlano o sentono voci e cose che noi
non percepiamo pur stando a loro accanto? E perché rivelano confidenze,
segreti, messaggi (dell’aldilà) solo quando si trovano in quella via (senza più
ritorno) sull’orlo dei loro giorni o ultimi fiati e mai prima? Cosa succede,
negli ultimi tempi, settimane, giorni o ore a chi si accinge a morire e cosa
avverte, cosa vede e cosa dice e cosa non può dire e perché? E cosa avviene e
cosa accade durante la loro dipartita e cosa subito dopo o nei giorni
successivi? E perché nessun parente o amico che è stato molto vicino al morituro
mai ha saputo prendere in serie considerazioni quello che egli stesso ha visto
e sentito? O che ha avuto rivelato dal morituro stesso se solo dopo la sua
dipartita e solo tempo dopo e col senno del dopo?
1 Si tiene a precisare
che questo progetto culturale non vuole andare contro nessuna cultura e
tradizione né contro nessuna religione e nessuna teologia, e nemmeno contro il
giudizio ufficiale della medicina, e della filosofia, ma vuole dare voce ad autori – desti tosti e coraggiosi – di esporre
attraverso un loro componimento poetico confidenze, segreti e cose ‘strane e
non comuni’ che siano accaduti durante la morte di qualcuno (parente, amico o
altri) a cui siamo stati particolarmente vicino.
O si vuole anche dare voce a chi si è trovato
in prima persona molto vicino all’esperienza del morire (ancorché solo per
brevissimo tempo) per malattia, coma, incidente, infortunio, per Covid 19,
infarto, ictus) rivelando cosa, di quei particolari e drastici momenti, abbia
provato, cosa pensato e cosa visto, cosa imparato.
2 Ma si può partecipare
anche al suddetto progetto, scrivendo in
un testo poetico il proprio punto di vista sulla morte laico o religioso, scientifico o filosofico.
O scrivendo un testo che spieghi ai bambini la morte; oppure con un testo che
aiuti a lasciare questa vita chi sta per morire, accompagnandolo al sereno
riposo o con un testo che aiuti a consolare chi è rimasto vittima del dolore
per la scomparsa di un parente. Si può partecipare anche scrivendo un epitaffio
per se stesso (da poter apporre, in un futuro molto lontano, sulla propria
tomba) o un epitaffio dedicato ad altri; o scrivendo una poesia per i defunti
cari e familiari oppure scrivendo tra serio e faceto un fantastico necrologio o
“coccodrillo” su se stesso o descrivendo il proprio rapporto con la morte, la
propria dipartita, il proprio funerale.
Ogni partecipante è libero
di affrontare l’argomento: descrivere la morte, proclamarla, denunciarla,
accarezzarla, perfino di scazzottarla (come accade al protagonista del poema –
o racconto in versi che sia – “Il Campofame” di Robinson Jeffers), comunque
come meglio crede, purché si esprima in maniera originale e osservi il tema da
un’angolatura e da una particolare esperienza molto intima e personale o di cui
mai s’è voluto parlare prima (per prudenza, vergogna, paura, timidezza,
pudore…)
Si può partecipare
all’antologia anche con un testo di prosa poetica che sia un racconto, una
fiaba, una testimonianza, un sogno, aforismi, purché lo scritto abbia a che
fare con le sopra dette peculiari indicazioni (vedi in grassetto) e che abbia
il linguaggio della poesia.
Per ulteriori
chiarimenti e modalità di partecipazione e scrivere a Giovanni Dino:
giovannidino@alice.it
progetto interessante a cui parteciperò volentieri
RispondiEliminaNuova, stimolante provocazione di Giovanni Dino. Proveremo a scavare, anche questa volta, tra le emozioni.
RispondiEliminaGrazie Giovanni dell'invito a partecipare a questo interessante e "delicato" progetto
RispondiEliminaGiovanni Dino un saluto poetico da parte mia e gratitudine per quello che fai per la parola scritta
RispondiEliminaGrazie. È inconoscibile la realtà in sé. Possiamo offrire solo delle interpretazioni, facendo molta attenzione a non trasformarle in verità e dogmi. Bisognerebbe possedere una non-mente (o essere posseduti da una non-mente, o essersi sciolti in una non-mente) per osservare la realtà autentica, senza condizionamenti. Ma chi si trova a quel livello?
RispondiEliminail mistero della morte sarà sempre una vertigine che corrode le meningi e lascia illusioni. Se gradito parteciperò volentieri. Cortesemente una data di termine per partecipare. Grazie !
RispondiEliminaIl tema qui affrontato mi è sempre stato molto vicino, in particolare dopo la morte dei miei genitori. Per l'Associazione Maria Bianchi si Suzzara, che si occupa di aiuto alla elaborazione del lutto, ho raccolto una antologia di poesie di autori famosi e meno famosi di tutti i tempi sui temi della morte e del morire perchè ritengo che la poesia sia una grande possibilità di rispecchiamento e sostegno per coloro che stanno attraversando i territori dell'invisibile...Questa iniziativa di Giovanni Dino è quindi, secondo me, una intuizione davvero importante e significativa!
RispondiEliminaLa morte, una presenza costante nella mia vita, un mistero infinito con cui cerco di trovare un compromesso o qualche risposta plausibile. Caro Giovanni Dino, accolgo con gratitudine il tuo invito, un abbraccio
RispondiEliminaCi proverò, grazie:-)
RispondiEliminaCon vero piacere. Grazie di cuore.
RispondiEliminaTi ringrazio carissimo Giovanni Dino, una proposta veramente interessante!
RispondiEliminaE' una proposta interessante. Proverò... grazie per l'invito! Un abbraccio
RispondiEliminaTi ringrazio Giovanni per l'invito.Spero di partecipare.Un termine per l'invio?
RispondiEliminaGrazie, mi interessa molto, mi ha coinvolta Angela Donna. Con lei ho collaborato per un antologia da lei curata. Credo sia molto importante affrontare questo tema, la poesia apre strade che permettono di guardare la morte come una parte inevitabile della nostra vita. E forse ad averne meno paura. Aspetto maggiori informazioni ,grazie ,Marcella, marcellasaggese17@gmail.com
RispondiEliminaAnna Santoliquido 27 maggio 2021
RispondiEliminaCaro Giovanni, ti ringrazio dell’invito. È un tema complesso che ‘fa tremar le vene e i polsi’, però è anche un modo per esorcizzare la morte. Ci proverò. La scadenza?
Caro Giovanni, aderisco volentieri a questa tua nuova iniziativa, significativa come sempre.
RispondiEliminaUn amicale saluto.
Guido Oldani
Caro Giovanni, ti ho inviato la mia adesione per email. Ciao.
RispondiEliminaCaro Giovanni, aderisco al tuo nuovo progetto e ti chiedo di informarmi in dettaglio sulle modalità di partecipazione.
RispondiEliminaUn saluto cordiale con auguri di buon lavoro.
Marco
Parteciperei volentieri, con uno o più testi di mia madre,Maria Grazia Lenisa, se è permesso dall'iniziativa. Faccio intanto i miei più vivi complimenti.Marzia Alunni
RispondiEliminaPosso inviare un testo poetico recente se mi dite come fare
RispondiEliminaUna belle nuova iniziativa su un tema in genere rimosso. Bravi
RispondiEliminaBuongiorno. Bellissima iniziativa! Parteciperò.
RispondiEliminaHo inviato la mia adesione all’amico Giovanni Dino
RispondiEliminaGrazie per l’invito . Ho chiesto alcuni chiarimenti via mail. AP
RispondiEliminaGrazie dell'invito, parteciperò con piacere. Basterebbe una mia poesia tradotta in italiano?
RispondiEliminaRingrazio dell’invito ad un tema così profondo e importante . Parteciperò volentieri. Nadia Chiaverini
RispondiEliminaRingrazio dell’invito ad un tema così profondo e importante . Parteciperò volentieri. Nadia Chiaverini
RispondiEliminaRingrazio dell’invito ad un tema così profondo e importante . Parteciperò volentieri. Nadia Chiaverini
RispondiEliminaAderisco volentieri e ringrazio
RispondiEliminaGrazie per l'invito. Parteciperò con piacere.
RispondiEliminaA prestissimo.
Grazie per l'invito, sarà un piacere prendere parte a questo progetto.
RispondiEliminaGrazie, ricontatto in privato, A.
RispondiEliminaGrazie per l'invito e complimenti per un progetto così vasto e antico, dalle infinite varianti....
RispondiEliminaGrazie per l'invito. Interessante iniziativa. Aderisco volentieri.
RispondiEliminaNiente testi da preparare, perchè sono già pronti in seguito al ricorrente pensiero di morte che saltuariamente ci prende...
RispondiEliminagrazie dell'invito aderisco e chiedo di trasmetterlo ad alcuni della mia associazione
RispondiEliminaun abbraccio
antonio
La morte tragica e crudele è stata nella mia vita una presenza costante, un enigma incommensurabile che ho affrontato con dolore lasciando dentro di me delle profonde ed insanabili ferite. Visto la frequente familiarità, non ho nessun problema a parlare di Lei. Caro Giovanni, accolgo con partecipata curiosità il tuo invito, un caro saluto.
RispondiEliminaMolto ho pensato alla morte e spesso ho scritto.
RispondiEliminaNon credo di aver trovato parole nuove, ma manderò qualche rima.
Sì, proprio perchè non resta un'idea convenzionale e cerca la qualità del testo . Sicuro apprezzamento. Giorgio Bolla
RispondiEliminaSi è molto interessante che ci sia un'antologia in cui si parli della morte da molti punti di vista, perché l'essere umano appena viene a contatto con essa, si interroga sul suo significato. Quando raggiunge un'età matura comincia a percepire il mistero della morte e cerca di capire cosa porterà la stessa nella sua vita e dove andrà quando la morte lo coglierà. Grazie per dare l'opportunità a chi desidera scrivere della morte di potersi esprimere.
RispondiEliminaGrazia Tonello
Grazie per l'invito. Parteciperò.
RispondiEliminaMolto interessante e profonda questa iniziativa! Grazie per l'invito, parteciperò.
RispondiEliminaLoredana D'Alfonso
Grazie, ricontatto in privato, Viviana Fiorentino
RispondiEliminaGrazie, iniziativa interessante. Ricontatto in privato, Viviana.
RispondiEliminaMolto lieta di partecipare a un progetto molto sentito. Grazie.
RispondiEliminaMirella Crapanzano
Molto lieta di partecipare ad un progetto molto sentito. Grazie.
RispondiEliminaMirella Crapanzano
il testo dev'essere inedito? dev'essere una sola poesia o più d'una in base a un numero di pagine? in ogni caso, parteciperò
RispondiEliminaIl tema della morte è sempre più rimosso, soprattutto nella cultura occidentale. Non partecipando all'antologia, lascio comunque qui un mio minuscolo contributo indicando due libri: Osho, "Morte. La grande finzione", Sogyal Rinpoche, "Il libro tibetano del vivere e del morire" (è un testo che attualizza "Il libro tibetano dei morti").
RispondiEliminaGrazie e un caro saluto,
Subhaga Gaetano Failla
Un argomento che mi tocca nel profondo. Parteciperò e ringrazio per l'invito.
RispondiEliminaHo ricevuto in questi giorni l'invito a partecipare. Lo farò con piacere. Buon lavoro.
RispondiElimina