sabato 22 maggio 2021

MAURIZIO DONTE: "NON E' COSI' DIFFICILE DA DIRE"

Maurizio Donte,
collaboratore di Lèucade

Lo confesso, la dipartita da questo mondo di un artista, un poeta, un immenso compositore come Franco Battiato mi ha veramente scosso. Ne avevo e ne ho una ammirazione sconfinata. Era un uomo di profondissima cultura, tale a volte da non essere compreso. I suoi testi lirici che a volte a noi possono essere sembrati incomprensibili,  sono in realtà costituiti o intessuti di citazioni di altri poeti, di personaggi storici del calibro del Gesuita padre Matteo Ricci, primo missionario cattolico in Cina: "Gesuiti euclidei, /vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori/ della dinastia dei Ming", del misticismo Sufi cui si era avvicinato " Voglio vederti danzare, come i dervisci Tourneur che girano sulle spine dorsali... ". Battiato era di una apertura mentale, di una vastità intellettuale che persino sconcerta, un uomo perennemente teso alla scoperta del divino nell'umano, della collocazione cosmica dell'umanità nel destino universale. I suoi testi del periodo più recente ne rendono piena testimonianza: dalla meditazione sulla caducità delle umane cose "credimi, siamo niente, dei miseri ruscelli senza fonte", all'aprirsi speranzoso e fiducioso al divino:

" E ti vengo a cercare perché ho bisogno della tua presenza, per capire meglio la mia essenza... ", passa al tema dell'amore fraterno ne " La Cura", probabilmente uno dei testi poetici più belli che siano mai stati scritti. Battiato, siciliano, e quindi originario della Magna Grecia, come un novello aedo accompagnava i suoi testi con una musica che si poteva definire ( cito Sgarbi ) moderna e classica insieme, e per tal motivo eterna, universale. Non voglio soffermarmi su alcune prese di posizione contro di lui dell'ultimo periodo, mentre era sofferente, da parte di persone la cui cultura poteva forse coprire a malapena l'alluce di Franco, perché veramente disgustose. " Non ti curar di loro" avrebbe detto l'Alighieri, giustamente, e quindi più non mi soffermo sulla cosa. 

Ciò detto, in questi giorni mi sono chiesto più volte come omaggiare degnamente quest'uomo che ha fatto parte, e tanta parte nella mia vita per condurmi all'amore per il bello nella musica, nella poesia, nella cultura, nella ricerca del divino. 

E allora, da piccolo poeta a grande poeta, gli dedico questo sonetto che ho scritto ascoltando la sua "Prospettiva Nevskij".

 

Non è così difficile da dire

 

ABAB BABA CDC DCC

 

Non è così difficile capire

che si vive soltanto per un poco, 

che il giorno nasce solo per finire

e la vita di sicuro non è un gioco. 

 

Nell'alba di lontano un suono fioco

vien lento a diradarsi per morire, 

mentre d'ogni sperar si spegne il fuoco

e nulla sarò degno di sentire:

 

né l'ombra che cancella il mio passato

nei laghi in cui riflette il cielo azzurro;

né l'eco di un ricordo appena nato

 

che passa con il vento nel sussurro

del tempo che silenzia quel ch'è stato, 

nel sogno che svanisce come un fiato.

Maurizio Donte

 

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5 commenti:

  1. grazie Professore, gentilissimo. Un saluto a tutti gli amici della nostra isola.

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  2. Complimenti Maurizio, amico carissimo.
    Profondo nel fluire il tuo commento, denso di emotive sensazioni che aprono il cuore nel ricordo di un grande poeta e poliedrico compositore che ha segnato traccia indelebile nella storia della musica nel ruolo di primo attore dall'indiscusso talento. Elogi per il tuo sonetto, eccezionale nella musicalità del verso e coinvolgente nei riferimenti a quel lampo di luce, il nostro “Esistere”, breve o lungo che sia, e che ci è concesso quale domo prezioso.
    Nel ricordo di colui che ha ora superato ogni “piano gravitazionale nella ricerca di un centro di gravità permanente”, il mio pensiero è che a tutti è dato il libero arbitrio di scegliere la meta della propria “Itaca” e di lasciare orme indelebili su una battigia ideale che mai riflusso di onda potrà cancellare. Cosi è stato e sarà per Franco Battiato e le sue composizioni.
    Un caro abbraccio a te, Maurizio, e un particolare saluto al nostro Nocchiere Nazario.
    Lino D’Amico

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  3. Un plauso sincero al tuo omaggio a Franco Battiato, autentico Poeta della musica. Sei stato esaustivo sia nell'introduzione -recensione, che presenta l'Artista nelle sue sfaccettature salienti, che nella lirica ... I tuoi versi lasciano che a parlare sia il cantautore ed è un espediente stilistico di grande presa. In realtà anime come la sua, capaci di concepire capolavori come "La cura", "Le stagioni dell'amore", "Centro di gravità permanente" e tanti altri non vedrà spegnersi l'eco del suo passaggio terreno. Il sogno per Battiato "Non svanisce con un fiato"... resterà con noi, come tutti coloro che lasciano impronte così profonde. Grazie per la Poesia ispiratissima e per questa pagina, Maurizio. Un arrivederci e un Bentornato a Franco Battiato...

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  4. Grazie Maria, sei gentilissima. Ho dimenticato però un pezzo importante, e me ne assumo la responsabilità. Purtroppo la commozione del momento mi ha fatto scordare che molte canzoni di Franco Battiato, nel periodo che va, mi sembra, dal 1995 al 2012, sono frutto della sua collaborazione col filosofo Manlio Sgalambro, che andava assolutamente citato come autore e co- autore di alcuni testi, fra cui "la cura" e "le stagioni dell'amore" e altre. Scusatemi per l'imprecisione.

    Maurizio

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