DUE STELLE
Se
lancio la rete dentro il cielo
-
la notte - e due stelle soltanto-
mi
torna vuota.
La
coltre scura e silenzio.
Si
mortifica la siepe di ligustro
e
il gatto bianco getta le sue zampe
sul
prato inaridito.
Se
lancio la rete dentro il cielo
-
la notte - è perché in terra
non
trovo risposte - effimere soltanto.
Segnano
un zigzagare di ricerche
inconcludenti.
E
tutto è niente - e l’oggi è già finito
stremato
di violenze- e desideri.
LUCI DI NOTTE
Il lago s’ingioiella di luci la notte
la valle gli fa eco e indora la finestra:
la stanza è buia- tutti alle spalle
eventi visi parole , folla che si aggruma
lasciata sulla porta…
Luci di notte, valle scura,
richiamo prepotente
- e conforto.
“
Verrà la neve?”, chiedevi.
Come
questi che vivo erano i giorni
e i cieli coltre senza spiragli,
ore uguali nei desideri spenti.
Come
reclina quell’albero la cima
e
rigida la siepe erge le foglie!
Come
allora, quando la domanda
confermava
del tempo il moto ciclico.
S’appiattisce
la tenda contro il vetro
ogni
oggetto è in attesa.
“Verrà
la neve?”.
Indifferente
e candida coprirà ogni
grido
perduto nei secoli e negli anni.
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