martedì 18 giugno 2024

Rita Fulvia Fazio :" Amore"

                                                                   


  

                                                                 Prefazione

                                           Prof. Franco Donatini – Università di Pisa

Una silloge, questa di Fulvia Rita Fazio, strutturata su tre sezioni, che assomiglia a una tessitura musicale. La sua articolazione ha infatti il senso di una sinfonia intesa come accordo di suoni che caratterizza, per l’intensa musicalità, le liriche della raccolta. C’è in questa opera poetica una forte connessione tra significato e significante, un legame così intenso e pregnante che sembra indissolubile. Le figure retoriche di tipo semantico si intrecciano con quelle di suono e di ordine in una versificazione ritmica, melodiosa, armonica che evoca una partitura musicale. Le tre parti hanno elementi contraddistinti sul piano del significato, a cui si accordano tre diversi stili su quello del significante. Nella prima sezione, congruentemente con il titolo Romanza, le poesie hanno la veste di assoli lirici, in cui la donna esprime con intensità l’essenza e la sacralità del sentimento amoroso, ne caratterizza i contenuti, le forme, le emozioni, la libertà che è il respiro e il profumo dell’amore. C’è in questa parte la condizione sospesa del sogno, l’elemento onirico che costruisce l’incantesimo che vivono gli amanti e, allo stesso tempo il desiderio e la carnalità della passione Avessi il tuo nome, / oh, Amore, / avessi i tuoi occhi cristallini, / le tue labbra rosse e carnose / che baciano le mie, / ansiose, ad ogni respiro di te / di tutti i miei sospiri. / Sì, tu, tu che distingui il sole / che è nel mio cuore! Nella seconda, intitolata Allegro, appare l’elemento tempo, inteso non in senso dinamico, ma piuttosto come momento magico in cui il sentimento si ferma per cogliere il senso dell’infinito. L’infinito è il nuovo connotato dell’amore, il suo tendere filosoficamente verso l’assoluto. È l’attimo, inteso come un granello di tempo che contiene l’eternità, ma anche di spazio in cui è concentrato l’universo. Fermo l'istante e ascolto / il refolo del mare / nel silenzio del cuore: / s'effonde il tuo dono d’Amore, / la tua beltà. L’amore è capace di compiere questa metamorfosi del quotidiano per andare oltre, divenendo così un altrove, un non luogo, in cui il corpo e l’anima si fondono dando un senso compiuto all’esistenza. In un breve spazio di tempo / …e le note di una canzone / accompagnano dolcemente / il dipanarsi del pensiero, / esisto L’altrove è anche il non luogo che indentifica la poesia, così come l’amore esprime la condizione poetica e diviene sentimento universale di cui l’unione amorosa è paradigma. la Poesia sei tu! / Fra tutte, la più bella / è quella d’esser-ci. / Doniamoci, lasciamo intatta / la bellezza dello sguardo / di un'anima innamorata: / la tua nella mia, / la mia nella tua. / Estasi uguale. Infine nell’ultima parte, Minuetto, le liriche, congruentemente al titolo, assumono la leggerezza di passi di danza. È il terzo connotato del amore, in cui i corpi levitano e tendono alla elevazione spirituale. La purezza della natura si lega alla spiritualità trascendente dell’amore, l’anelito verso l’infinito, evocato dalla mirabile visione di una notte stellata. Voglio tutte le stelle / dal sapore di te. / Voglio il sapore dei tuoi baci / senza chiederli / -come Catullo a Lesbia- / perché noi, Amore, / e i nostri continui baci / lo sappiamo, / eterneremo nelle stelle / quando la notte infinita / dormiremo. Non è né fuori luogo, né casuale il riferimento a Catullo, di cui si ritrova in questi versi una raffinatezza formale e una intensa carica passionale. Così come nell’opera del grande poeta latino, che introdusse la passione amorosa nell’ambiente culturale austero dell’antica Roma, aprendo la strada ai poeti elegiaci, anche qui il tema dell’amore assume una centralità esistenziale. L’amore è l’elemento di connessione tra corpo e anima, tra natura e spirito, seppur con una differenza. In queste liriche, la sofferenza del rapporto amoroso tra Catullo e Lesbia viene superata attraverso il coinvolgimento della materia e dello spirito, in cui i due amanti si riconoscono in maniera bilaterale. L’unica strada che, secondo Alberoni, consente la ricerca e il raggiungimento del vero amore, in cui ciascuno si unisce con l’altro, in una condizione di estasi sessuale. L’elemento elegiaco è presente in questi versi, ma non come nostalgica, affettuosa malinconia, che la natura evoca attraverso il ricordo, ma piuttosto come partecipazione simbolica della natura alla elevazione e al coronamento di questo sentimento. In questa interpretazione sta la modernità di questi versi, così come nel linguaggio che si arricchisce di immagini, suoni, musicalità in una sinestesia dei sensi che esprime in maniera compiuta la condizione mirabile e profonda dell’amore.



   

                                                                       Nota critica Prof. Nazario Pardin

In "Amore" vi si ritrova l'amore vissuto appieno;

poesia fresca, calda, istantanea, apodittica come vuole la

poetica contemporanea.

Poesia snella, veloce, armoniosa zeppa di fascino.

Anche la forma è scattante e si addice al contenuto,

dove pathos e logos si completano in un messaggio forte

e armonioso.

La silloge è veramente bella, sentita, completa, è

proprio un trabocco d'anima e cuore, in un foglio dove

tutto è possibile.

Amore, nostalgia, fremiti, cuore, fascino, e armonia

di sensi.

Le poesie sono commoventi e attraggono per la

loro spontaneità e freschezza di immagini.

Tutto è caldo come il sole di giugno, tutto è chiaro

come una giornata di sole.

Mi ha particolarmente colpito questa:

"Riluce di noi Amore

E ti Amo

con lo sguardo lucente

dei sogni della luna.

Ti Amo

rosasmeraldo riflesso

ai sogni sognati inconsci,

segreti, arditi e belli.

Davvero ti Amo stretta

tra le tue braccia infinite

avvolgenti ogni mio pensiero

e desiderio di sospiri e baci.

Oltre tutti gli attimi,

i sensi senza confini

ti Amo,

nell'istante atteso

dei sogni della luna."


 

 

2 commenti:

  1. Ringrazio i professori F. Donatini e N. Pardini per i loro preziosi interventi alla mia silloge poetica intitolata "Amore". Grata per l'ospitalità sul Blog, Nazario, La saluto cordialmente. Mi emoziana vedere il post del sole del mio acquerello.

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  2. Saluto gli isolani e chiedo scusa se nel commento precedente
    ho dimenticato di apporre il mio nome: Rita Fulvia Fazio. Colgo l'occasione e trascrivo qui di seguito la quarta di copertina che tanta passione mi aveva ispirato: 《Qua si parla di Amore. Di quell'amore forte e sereno che, se abbiamo coraggio, sappiamo trovare in ognuno di noi e che ci permette di amare, come diceva Elizabeth Barrett Browning, per l'eternità. Lasciamo ad altri narratori quel che qualcuno chiama anch'esso amore, ma che null'altro è che passione, attrazione guidata da istinti, ricerca di un effimero godimento, tendenza al prendere piuttosto che al dare, perseguire una vita gaudente piuttosto che di valore. Questo fa parte della realtà, è vero, ma non riguarda il nostro narrare. Questo è come la meteorologia e come essa, tutto sommato, non prevedibile e narrabile. Sulla terra il freddo è in alto e il caldo in basso, e ciò è la massima espressione di instabilità e, in analogia, l'animo umano che non si affida ad una morale forte, è "naturalmente" instabile e scriteriato. Ed allora pioggia e vento e mari agitati. Ma come dicevamo lasciamo ai meteorologi dell'animo umano avventurarsi in questa narrazione. Il nostro amore è sempre un cielo azzurro con un bel sole al centro... e da ciò la copertina del nostro quaderno di poesie.》Grazie e un cordiale saluto a chi vorrà avere il mio testo tra i suoi libri e al blogger N. Pardini. Rita Fulvia Fazio

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