" Cara Ninnj vorrei interagire con i tuoi quesiti con le
mie limitate argomentazioni, che vanno ad aggiungersi a quelle autorevoli degli
amici Franco Campegiani e Sandro Angelucci. Tu ti chiedi: " L'anima è nata
con la materia e ne ha ereditato essa stessa le sue condizioni primordiali
? " Io la penso come Teilhard de Chardin, scienziato e teologo, che
parlava di santità della materia, di potenza spirituale, intendendo che l'anima
è stata creata direttamente da Dio allo stesso modo di ogni altra
materia, nel suo supremo atto creativo e attraverso la sua sapienza
ordinatrice. Dunque in noi coesistono da sempre materia e Spirito, due
contenitori inseparabili, eppure così distanti da farci dubitare che realmente
possano integrarsi. Ma l'anima a differenza della materia, pur
evolvendosi nei tempi, nella specie umana in particolare, non è mai
apparsa comprensibile in quanto Entità superiore al pari del
divino. Può essere solo avvertita attraverso attimi di
sublimazione verso se stessi, il prossimo, il creato. Ma essa
indubbiamente ha contribuito nel tempo all'evoluzione della nostra specie
attraverso il suo insostituibile contributo di attrazione verso l'alto
( il cielo della bellezza, della perfezione, dell'ascesa alla suprema
fonte della conoscenza).
Noi siamo esseri imperfetti ma tendiamo inesorabilmente alla
perfezione, guidati anche e soprattutto, da un motore sconosciuto che è dentro
di noi e cioè la nostra anima. Perchè allora non pensare, come faceva
Spinoza partendo dall'assunto di avere un'anima, che noi siamo già sulla
terra una parte di Dio, già eterni, a patto però di esserne
filosoficamente coscienti e di operare di conseguenza, vivendo nella tensione
della Grazia. Cadrebbe così il tabù della morte fisica,
il mistero dell'aldilà e sarebbe attuata la trascendenza nel divino
giorno dopo giorno. Non credo che questo potrebbe essere un modo per illudersi
di essere un Dio in terra ma un buon sistema per vivere meglio, questo sì
, e con maggiore dignità. "
Carmelo Consoli
Sono affermazioni perfette, un altro modo d'intendere la Trascendenza che ci permette l'ascesa alla tensione della Grazia, come tu dici. Ma il mondo di oggi ne è privo, e non è per polemizzare che io dico: dov'è l'anima? E' forse smarrita tra le tenebre, resta inerte nella scaturigine di un fango che tutto travolge, offusca, confonde? Spero che quel tuo anelito all'alto, sia conforme al mio sentirmi nell'abbraccio di Dio, confortata dalla Sua presenza-Luce, perché altrimenti è davvero avvilente, sentirsi senz'anima.
RispondiEliminaGrata del tuo intervento, cordialissimi saluti.
Ninnj Di Stefano Busà