Si aggiungono voci, LietoColle, Faloppio (Co), 2014
Silvia Venuti
Nota
per Sandro Angelucci
Raccolta
Si aggiungono voci
Sandro Angelucci, collaboratore di Lèucade |
La
scrittura di Sandro Angelucci si snoda con una tensione tutta metafisica
nell’annullamento dell’ego: così l’umiltà diventa la luce di questi testi.
L’esperienza
del poeta, che ne porta testimonianza, viene, infatti, riassorbita da una
visione oltre lo spazio e il tempo.
In
dialogo costante con se stesso, con la Natura e con Dio, attraverso un processo che si
muove dal particolare all’universale, l’autore affronta temi di grande
complessità: la libertà, la sintesi dei contrari con il superamento della
dualità, la speranza, l’attesa, il tempo, il valore dell’istante, il sogno,
l’assenza, l’amore divino.
E’ una
poesia che, con un discorrere semplice e familiare, diventa spirituale nell’esaltazione
della bellezza, della sacralità naturale, dell’unione cosmica.
Intuizioni
ed illuminazioni accompagnano nello svelamento di misteri e segreti custoditi
nella Natura come metafore della vita.
E
proprio quando interpella il Sole, la
Natura , Dio, nell’ambiguità di un interscambio linguistico,
il poeta evidenzia il valore dello sguardo: ma è il sogno, che anima il mondo, motore
d’energia vitale, riferimento costante nella dialettica con l’immaginario
lettore.
In Saranno i voli, dopo un incipit
essenziale, dalla misura brevissima, si sviluppa una riflessione nutrita da
osservazioni, da sentimenti, da segni spaziali e musicali che volge alla
speranza, al futuro, in un’armonica fusione tra forma e contenuto.
Tutta
la poesia dell’autore vive di questo connotato: la verità semplice, la verità
umile dell’istante che diventa ciclico per l’Uomo e la Natura insieme: In realtà, / ogni cosa ripete la sua nascita
/ la verità del suo momento (...)E proprio in questa poesia La spada e la ferita la ripetizione è
ripresa formalmente con la parola tutto
che rafforza l’idea portante della riflessione fondata su un’intensa emozione.
Un’emozione che rende sensibile una visione metafisica nell’attimo fuggente:
essa s’eterna nell’anima del poeta con il superamento della dualità. Come in Adesso non si parla e non si tace che
recita Adesso non si vive e non si muore.
/ Adesso non si parla / e non si tace. / Sul fare della sera, / il mondo, qui
sta ritornando nuovo.
In Un giorno in meno conta la tua vita, dopo
un’annotazione di partenza perentoria, il discorso naturalistico si sviluppa
ricco d’immagini: la conclusione filosofica arriva rapida, inaspettata,
illuminante nel momento dell’interiorizzazione: solo la fusione con la Natura diventa ragione di
speranza e salva l’uomo dalla solitudine.
E
tutto può evocare speranza come il piccolo rivolo d’acqua in La vecchia fontana o l’ape che tornerà
in Api, dove la speranza si fa sicura
certezza.
Si
percepisce, inoltre, la presenza occulta e costante di Dio nella Natura e
nell’Uomo, non soltanto nella lirica Fuoco
ma nella maggioranza dei testi, perché la poesia dell’autore nasce dal
silenzio dell’ascolto interiore.
Nella
seconda parte della raccolta, titolata Il
grande respiro, la commozione di fronte alla Natura e il misticismo
diventano più profondi ed evidenti, accompagnati da un ritmo musicale più
sciolto seppur sempre in simbiosi con la riflessione filosofica.
Il
poeta presenta se stesso genuflesso di
fronte al mistero.
Si
susseguono anche poesie di denuncia, come 4
ottobre, dedicata a San Francesco, Calvario,
S’aggiungono altre voci, dalla forza
intensamente drammatica, ma che non negano tuttavia la speranza.
In Non penso a niente è descritta, invece,
l’esperienza meditativa con un linguaggio semplice e fluido che rafforza la
spiritualità dei versi.
La
poesia Feluche vive di una scrittura
alta, connotata dall’armonia e dalla lievità così come Salto d’acqua in cui il poeta sembra rivolgersi a se stesso, oppure
al lettore: Eppure / così lento non è mai
stato / se nel volgere di un giorno / sento / tutta insieme l’eternità / uscire
da se stessa / e riversarsi / come fiume in piena / nella cascata delle
perplessità, / nel salto d’acqua / di cui mi bagno e non conosco altezza.
Questi
versi, d’intensa bellezza, attestano la qualità mistica della ricerca
spirituale dell’autore che approda ad una dichiarazione di Fede in Dio senza
tralasciare tuttavia il sofferto riconoscimento dei limiti umani.
La
parola della Natura, quale essenza di verità, si fa messaggera universale rivelando
così il destino umano come è chiaramente evocato in Per conto mio.
I
testi, di conseguenza, presentano un’originalità espressiva che nasce dall’attenta
analisi del sentire: stupore primigenio nella scoperta del reale.
Il
poeta, in grado di cogliere relazioni e formulare metafore di metafisica forza
concettuale e poetica, afferma, confermando l’alto misticismo della sua visione:
essere qui / completamente immersi nel
miracolo. E la sua parola diventa luce
dissepolta.
Silvia
Venuti, 2017
Mi complimento vivamente con Silvia Venuti, che è riuscita, in questa breve e profonda analisi dedicata alla poesia di Sandro Angelucci, a delineare i tratti salienti della sua poetica e della sua visione del mondo. Si parte dall'"annullamento dell'ego" per giungere al "dialogo con se stesso", un se stesso situato al di là del piano razionale e in grado di immergersi nella "sacralità naturale", nell'"unione cosmica". E quant'è bello quello "stupore primigenio" di cui il critico parla, capace di rigenerare gli animi "completamente immersi nel miracolo"!
RispondiEliminaFranco Campegiani