Età canuta
L’attimo scorre nel guizzo di
questa età canuta
e crea diafane geometrie senza
spazio
in un caleidoscopio di occulte
utopie
che cancellano le orme del mio
andare
nel frusciare evanescente di
miraggi.
Raccontano di aguzze amarezze,
di abbracci gioiosi, perduti
amori,
furtive carezze, meditate
rinunce,
emozioni annotate su un
calendario ingiallito
appeso alla parete fatua
dell’oblio.
Bisbigliano, senza dire, quasi
con pudore,
nel morbido crepuscolo che mi accarezza,
tra luci ed ombre di mute apparenze,
che prendono forma, poi
svaniscono,
improvvise, nel vuoto di
irreali fantasie.
Lino si cimenta in una lirica che tende a staccarsi dai suoi canoni e a dare alla saudade un timbro nuovo, vivace, ricco di immagini e di spiragli. La quartina che chiude la lirica è poesia in se stessa. Evoca Prèvert:
RispondiElimina"Bisbigliano, senza dire, quasi con pudore,
nel morbido crepuscolo che mi accarezza",
ed è un tributo all'immaginario. Non esistono solo i ricordi, ma anche e soprattutto 'le virtù' delle isole della memoria, che danno senso all'oggi e al domani!
Poesia originale e intellettualmente superba e incisiva.
Grazie, Amico mio, e grazie, come sempre, al nostro Nazario.
Maria Rizzi