giovedì 24 agosto 2017

SERENELLA MENICHETTI: "NOI COLLEZIONISTI DI NIENTE"

NOI COLLEZIONISTI DI NIENTE

Serenella Menichetti,
collaboratrice di Lèucade


Aveva pavimenti di mattone consumato, la nostra casa.
Una poltiglia di rosso, sudore e cera, colmava buchi e avallamenti.
-Vedi come brillano?- Mi mostravi asciugandoti la fronte-
Nei tuoi occhi pervinca risplendevano stelle.
Un acquaio di pietra grigia.
La madia di legno scuro.
Il grande desco di marmo.
Il forno invaso da aromi
Una nonna con la testa interamente coperta da una pezzola scura,
quieta spalmava panna di latte su pane fresco.
Un magico gatto tigrato, di giorno, acciambellato
su una sedia impagliata attendeva il tramonto,
per aprire con la grossa zampa il chiavistello,
raggiungere la notte e divorare il buio con il giallo
degli occhi. La morte di nonna l’aveva fatto sparire.
Sono certa che conoscesse la strada per il Paradiso.
Ognuno prende la propria strada.
Ancora si illuminano i tuoi occhi guardando
l’immagine di carta che mi rimpiazza.
Ti sei sempre accontentata di poco, mamma.
La felicità la trovavi in quella piccola
area della tua anima coltivata a fiori di campo.
Noi che amiamo il collezionismo
cerchiamo in altri luoghi, con altri mezzi.
Lasciamo che l’erba cresca alta e i rovi
soffochino il terreno dell’essenza.
Anche gli specchi di ogni foggia e misura
sono innumerevoli.
E se rifletto la mia immagine, io non ti trovo.

Serenella Menichetti


5 commenti:

  1. Ancora grazie al Prof. Nazario Pardini per la sua squisita ospitalità.
    Serenella Menichetti

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  2. "La felicità la trovavi in quella piccola
    area della tua anima coltivata a fiori di campo".
    Basterebbero questi due struggenti versi per dare senso e scopo alla lirica di Serenella, che narra la storia del proprio passato partendo dalla nonna, arrivando alla mamma:
    "Ti sei sempre accontentata di poco, mamma.
    La felicità la trovavi in quella piccola
    area della tua anima coltivata a fiori di campo."
    E,affrescando i territori della memoria, nella loro incontaminata semplicità, arriva a noi, che abbiamo stracciato gli ideali come fogli di giornale, divenendo 'collezionisti' - che termine superbo! -,della pochezza, del materialismo, della povertà di valori. Soffochiamo tra i rovi dei network e fingiamo di accontentarci. Noi, poveri di spirito, diamo spazio ai ricordi solo nei momenti più tristi... Serenella dà una lezione alle nostre coscienze, invita a ricordare come eravamo, come potremmo essere...
    So della magia del suo dire, ma ogni volta mi stupisce e mi incanta di più. Ringrazio lei e il nostro Nazario, che offre spazi così preziosi.
    Maria Rizzi

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  3. Grazie Maria Rizzi, per questo commento che mi commuove e mi rende felice, proprio perché con la tua grande sensibilità sei capace di penetrare nell'essenza dei miei testi. Serenella Menichetti

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  4. Sono immagini , e la poesia dei versi le impreziosisce, che riportano alla memoria con un dolce struggimento l'autenticità di un passato
    E' uno spaccato di vita, che chi lo ha vissuto non dimentica , ma è soprattutto un quadro di grande significato etico, può essere monito per le generazioni del nostro tempo. Brava Serenella, complimenti!
    Edda Conte.

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  5. Grazie di cuore Edda per la tua cortese attenzione.
    Serenella Menichetti

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