PREMIAZIONE |
Franco Campegiani, collaboratore di Lèucade |
Lo
scrittore marinese Franco Campegiani è stato premiato all’interno del Premio
Letterario Internazionale Montefiore, che si è tenuto domenica 24 settembre
nell’incantevole cornice di Montefiore Conca, uno dei borghi storici più belli
di Europa. L’autore di Marino è stato insignito del premio “Special Best” per
la sua ultima opera “Ribaltamenti” edito da David and Matthaus. Il Premio
Letterario Montefiore nasce dall’esigenza di scoprire nuovi talenti in seno alla letteratura italiana ed estera e di consolidare gli autori già affermati, sulla scorta dell’esperienza che l’associazione Pegasus di Cattolica ha maturato con le manifestazioni che l’hanno resa famosa a livello internazionale.
Letterario Montefiore nasce dall’esigenza di scoprire nuovi talenti in seno alla letteratura italiana ed estera e di consolidare gli autori già affermati, sulla scorta dell’esperienza che l’associazione Pegasus di Cattolica ha maturato con le manifestazioni che l’hanno resa famosa a livello internazionale.
Dell’opera
“Ribaltamenti” ha parlato direttamente l’autore Franco Campegiani:
«L'omologazione ci vuole tutti fabbricati con lo stampo: esseri non creativi,
incapaci di pensare in originale, fotocopie l'uno dell'altro. E' la degna
conclusione di una cultura millenaria fondata sulla tirannia e sulla codardia
dell'essere umano. Sulla sua superbia, da un lato, e dall'altro sulla sua falsa
umiltà: l'una in funzione dell'altra.“Ribaltamenti” vuole reagire a questa
spocchia e a questo piagnucolio poco dignitosi, recuperando la saggezza e
l'auto dominio degli avi, maestri di vera fierezza e di vera umiltà. Il loro
motto era “Aiutati che Dio t'aiuta”: una forza d'animo non impostata sulla
querula implorazione del divino, ma sull'impegno a porre direttamente in
pratica il divino nella propria contingenza e precarietà. Al loro confronto,
noi siamo degli zombie. Portiamo la morte sulla terra che loro invece facevano
sorridere con sacrifici eroici ed amorevoli cure. L'uomo, a dispetto della sua
pochezza, non dovrebbe mai sentirsi abbandonato dal divino, perché ha il divino
con sé e non se ne dovrebbe dimenticare. Nei progetti edenici, egli è il
custodedel Giardino, anziché il suo despota, come è voluto diventare.
Fondamentale, allora, ritrovare le vie dell'equilibrio e dell'amore, attraverso
un severo processo autocriticoche possa renderlo padrone di sé».
Luca Priori
Complimenti a Franco C. per il suo premio per l’opera Ribaltamenti . Il lavoro è concettualmente denso è filosoficamente molto intrigante: l’autore affronta la complessità in “un rovesciamento dello sguardo, da un'angolazione esteriore e superficiale, conflittuale, ad una prospettiva interiore profonda, dove universalità e particolarità si fondono in un solo respiro.” Complimenti anche alla giuria del premio che ha saputo individuare nella massa dei concorrenti una voce autentica ed originale.
RispondiEliminaCredo di poter asserire che il ribaltamento più importante e fonte di ogni altro possibile rivolgimento, in Franco Campegiani, sia da ricercare in quel “Aiutati che Dio t'aiuta” di cui qui si parla. Se - come sostiene - l'uomo non si sentisse mai abbandonato dal divino, se non dimenticasse troppo spesso che lo porta con sé, dentro di sé, tutto si riequilibrerebbe nel giro di 24 ore (come, non utopisticamente, usa dire quando ci intratteniamo in simili riflessioni).
RispondiEliminaNon occorre molto tempo all'amore per mettere in atto il suo progetto, a patto che anche noi, come le altre forme viventi, si comprenda di non doversi affrancare dalla natura ma di essere uno dei tanti suoi tasselli che umilmente compongono il mosaico dell'armonia universale. Grazie Franco,
Sandro Angelucci
Carissima Maria Grazia e carissimo Sandro, la vostra vicinanza e comprensione - credetemi - vale molto più di qualunque premio letterario. Non si può che essere grati al destino per avere incontrato spiriti così fraterni ed affini.
RispondiEliminaFranco Campegiani