Serenella Menichetti, collaboratrice di Lèucade |
L’animo di Serenella si espande in un realismo lirico di
memoria capassiana; tutto è vero, tutto è franco, tutto scorre accarezzato da
un asolo che viene da una città rimasta dentro: certe sere, certi volti, mille
progetti, gli esami, olezzi di crema, i sogni, Bocca d’Arno, Piazza dei
Miracoli, nonno Libero, nonna Elsa, fughe e ritorni. Una realtà che entra,
riposa, e chiede; che vive, si immischia, e gode; che nasce di nuovo con aria
diversa; che di nuovo si veste per sfiorare la vita e per dirci di quanto sia
breve, di quanti flash sia impressa la sua saudade. Un ensemble di efficace
connessione emotiva, dove i versi, note di un pentagramma, seguono un andamento
oscillatorio, per assecondare il fulgore
patologico dei ritorni; la difficoltà di uno strappo:
Quando sei dimora del tuo luogo.
L’elasticità delle radici non consente lo strappo.
L’elasticità delle radici non consente lo strappo.
Nazario Pardini
LA
CITTA’ DENTRO
La città
ti è rimasta dentro:
Come certe sere sulle spallette
del ponte di mezzo.
Come certi volti, dai mille progetti
appesi alle ciglia.
L’attacco adrenalinico, prima di ogni esame.
Le carezze di un clima benevolo, sulla pelle.
Il vento che da Borgo Stretto: trasporta
olezzi di crema pasticcera.
Dopo l’immane fatica: l’esplosione di gioia
per quel centodieci e lode.
La partenza. Il nuovo lavoro. Il successo.
Il tuo sogno, divenire realtà.
Come certe sere sulle spallette
del ponte di mezzo.
Come certi volti, dai mille progetti
appesi alle ciglia.
L’attacco adrenalinico, prima di ogni esame.
Le carezze di un clima benevolo, sulla pelle.
Il vento che da Borgo Stretto: trasporta
olezzi di crema pasticcera.
Dopo l’immane fatica: l’esplosione di gioia
per quel centodieci e lode.
La partenza. Il nuovo lavoro. Il successo.
Il tuo sogno, divenire realtà.
La città
ti è rimasta dentro.
A diluire il buio di certe notti, colorati frammenti
come in un caleidoscopio prendono forma:
Il fiume che irriga i tuoi sogni, come in Bocca d'Arno
i girasoli dell’orto di nonno Libero.
E Piazza dei miracoli, che nell’onirico tuo mare
fluttua in avvenenti geometrie.
Le guglie argentee della Chiesa della Spina,
che si allungano, fino a penetrare il tuo cielo.
L’abbraccio al profumo di spigo,di nonna Elsa
all’aeroporto Galilei.
Dove aironi giganti, si staccano dal suolo
per librarsi in partenze celesti.
E dolcemente tornare con i piedi a terra.
A diluire il buio di certe notti, colorati frammenti
come in un caleidoscopio prendono forma:
Il fiume che irriga i tuoi sogni, come in Bocca d'Arno
i girasoli dell’orto di nonno Libero.
E Piazza dei miracoli, che nell’onirico tuo mare
fluttua in avvenenti geometrie.
Le guglie argentee della Chiesa della Spina,
che si allungano, fino a penetrare il tuo cielo.
L’abbraccio al profumo di spigo,di nonna Elsa
all’aeroporto Galilei.
Dove aironi giganti, si staccano dal suolo
per librarsi in partenze celesti.
E dolcemente tornare con i piedi a terra.
Quando
sei dimora del tuo luogo.
L’elasticità delle radici non consente lo strappo.
L’elasticità delle radici non consente lo strappo.
Serenella
Menichetti
Caro Nazario è gratificante ricevere da un grande poeta e critico quale tu sei, una lettura così dettagliata dei miei semplici testi. Che dire? Sono felice! Ti ringrazio veramente di cuore. Serenella Menichetti.
RispondiEliminaDolce, intensa, di universale spessore.
RispondiEliminaLa bellezza tenera del ricordo, la pacatezza del sentire nostalgico, l'armonia dei versi....poesia! Poesia.
Ammirazione per Serenella.
Edda
Edda Conte.
Grazie Edda felice che ti sia piaciuta.
RispondiEliminaSerenella Menichetti.
Poesia favolosa, sentita, elegiaca per la propria terra natia, la propria città natale; il tutto catalizzato dagli ultimi due versi i quali danno solidità, compattezza al sentire dell'autrice verso la sua Pisa. Bella poesia e bella Pisa che ricordo con piacere averla visitarla in occasione di un premio a Ponsacco. Pasqualino Cinnirella
RispondiEliminaRingrazio l'amico Cinnirella per l'attenzione e il gradimento.
EliminaSerenella Menichetti