Nota
al libro
Il viaggio impossibile
di
Dario Ghezzo
Il viaggio impossibile si articola su un percorso costellato di piccole, grandi cose, sogni, pianti, grida, iperboli, immagini che costantemente vengono rievocate e amplificate dalla memoria. “E andremo tutti insieme / sino a dove incominciano le stoppie / alla fine del campo di trifoglio rosso / sulla strada del Cielo.../ al di là delle tenebre insondabili / oltre il vuoto che inghiotte”. (Il viaggio impossibile) E il Viaggio è impreziosito da luoghi remoti, da crepuscoli di ricordi, da arcobaleni di sogni, da raggi luminosi, da vele toccate dal sole. Ed è proprio attraverso queste luminazioni che l’autore arriva con l’anima a “percorrere la pista / fino alla sua conclusione polverosa / ascoltando dall’altra riva del fiume / le voci della vita portate dal vento /.../” (Prima della notte). Ghezzo rende così possibile il suo viaggio attraverso una poesia limpida, forgiata su costrutti metrici brevi, incisivi, orditi musicalmente su un lirismo di grande spessore emotivo.
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