mercoledì 21 agosto 2013

LORETTA STEFONI: SUL PREMIO "CITTA' DI ABANO TERME"


Loretta Stefoni

“E' naturale che chi viene premiato non guardi tanto per il sottile...” è facile uscirsene con una simile battuta, ma non credo che sia stato capito il senso del mio intervento... non sono interessata ad ergermi come paladina del concorso oggetto del contendere, ma ad esprimere il mio disappunto nei confronti di chi si arroga il diritto di commentare in anonimato, comunque, sentire parlare di carriera... come se il fare poesia sia una professione, mi fa rabbrividire. Un vero poeta non ha di queste preoccupazioni, come ha detto la figlia dell'indimenticabile Alda Merini, Barbara Canniti: “La Poesia è soprattutto canto dell'anima, passionale, appassionato! Alla Poesia non interessa il podio, né concorsi, né numero di copie vendute. Ridurre la Poesia a questo, appartiene alla categoria dello squallore... e della tristezza!" Ed io aggiungerei un'affermazione della stessa Merini: la poesia è... “un foglio bianco, molta solitudine, qualche strappo al cuore e forse una guerra o due”... sarebbe il caso di non dimenticarlo.

Per quanto riguarda i premi letterari, sicuramente, troppo numerosi, secondo me, non è vincendo concorsi (più o meno pilotati, anche se ritengo sempre valido il vecchio adagio popolare “non fare di tutt'erba un fascio”) che si diventa grandi poeti. E nessuno può pensare che un concorso sia più valido di un altro, solo perché ristretto è il numero dei premiati. Molti concorsi hanno finalità benefiche e di promozione del territorio; altri, distribuendo molti premi, vogliono essere da stimolo per i cosiddetti “poeti emergenti”. Un pseudopoeta avvicinatosi per caso alla poesia, con la partecipazione ad un concorso, potrebbe essere incentivato da una piccola vincita ad appassionarsi a questa nobile arte e, nel tempo, migliorarsi con lo studio e la lettura, diventando, pertanto, un estimatore del bel verso. Non credo che, al giorno d'oggi, questo sia un male!. 

Loretta Stefoni

Per maggior chiarezza sull'intervento di Loretta Stefoni, andare al post Premio "CITTA' DI ABANO TERME" tramite il link di seguito:
Link Premio "Città di Abano Terme"
http://nazariopardini.blogspot.it/2013/05/verbale-di-giuria-dellviii-premio.html

7 commenti:

  1. Salve mi chiamo Antonella (amaremareedamore.blogspot.it)...
    Ho letto con interesse questo post di Loretta e l'ho trovato interessante. Purtroppo però, a parte la frase iniziale a cui fa riferimento, chi non conosce il motivo per cui tale frase sia stata detta e a che proposito, perde il senso del tutto. Forse solo io non ho capito... Chiedo troppo di capirne un po' di più?
    Spero di non recare disturbo con la mia richiesta. Un saluto ad entrambi Antonella (antoequi)

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    1. Carissima Antonella,
      tu hai perfettamente ragione. Per questo ho inserito il link in fondo al commento di Loretta Stefoni. Basta fare copia incolla del link su google e ti si aprirà la pagina del premio di Abano Terme con tutti gli interventi del dibattito.
      Ti ringrazio della partecipazione e se hai bisogno di ulteriori chiarimenti sono qui
      Nazario Pardini

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  2. Purtroppo e per fortuna di chi ha la genialita' di capire l'arte non riesce sempre a trasmetterla come fosse uguale per tutti noi. Ognuno ha un proprio livello di comprensione che varia a seconda dei tanti fattori, anche di natura sensibile, come bene ha descritto Stefoni Loretta,poi ci sono i soliti perditempo che fanno della cultura un vezzo ridicolo come se fosse soltanto una cosetta poco seria, forse un modo popolare di sognare.
    Simona

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  3. Che pena fa l'articolo di Loretta Stefoni!!! si vede lontano un miglio che davvero non ha capito nulla della poesia...ma come si fa a dichiarare che è solo moto del cuore, sì il cuore vi fa parte, anzi origina dal cuore, ma non si deve fermare ad essere "sfogo", non deve essere come l'enigmistica o l'hobby della domenica. La Poesia alta, vera, immortale è studio durissimo, sforzo e tirocinio di ogni giorno, coadiuvato da ferree regole e da volontà durissima, ma non di successo personale in qualche concorso di periferia...come quello di Abano ve ne sono a iosa, bensì un impegno serio di dare al mondo (e quindi a se stessi) qualcosa che passi all'immortalità, altro che baggianate o la vanità di vincere una coppetta o una medaglietta!!!LA POESIA E' ARTE e VA RISPETTATA non martoriata e fustigata con sciocche e presuntuose categorie d'ignorantelli che la fanno diventare un optional, perché non la sanno fare, proprio non vi riescono e quei premiucoli sono esattamente consolatori alla loro mancanza di estro e di talento. Tanto ci tenevo a chiarire, e il populismo non va incrementato, non va sollecitato, ne abbiamo già troppi di nonpoeti che farebbero meglio a tacere, a non esporsi al ridicolo!!!E quei concorsi premia-popoli sarebbe meglio non esistessero perché illudono tanti, troppi pseudopoeti da strapazzo...

    LOREDANA CASTELLANI

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    1. Che pena fa l'articolo di Loredana Castellani che non ha davvero capito che la poesia, oltre a studio durissimo, è anche e soprattutto un moto del cuore. Fulvia Marconi

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    2. Gentile signora Castellani, solo ora, purtroppo, leggo il suo contributo alla discussione apertasi in riguardo al mio precedente intervento e non posso tacere, lei, deliberatamente mi offende, felice di farlo, ma lei non ha capito il senso del mio dire. Il caso ha voluto che leggessi il commento denigrante il Premio “Voci” Città di Abano Terme e, siccome , frequentando gli ambienti letterari, avevo avuto modo di conoscere la signora Maria Rizzi e il presidente del Circolo Iplac, il signor Roberto Mestrone, già da me stimato come poeta, ho voluto lasciare un commento, tanto più che anch'io avevo partecipato al suddetto concorso, irritata dal fatto che, in completo anonimato, si possa gratuitamente denigrare chicchessia. Ora, il mio intervento doveva essere esaustivo pur nella brevità ma, lungi da me il pensare che potesse divenire oggetto di scherno. Sicuramente non mi sono spiegata bene. Nella vita bisogna essere capaci di rimanere sempre umili, in quanto, non si finisce mai d'imparare e non mi piacciono le divisioni classiste. Gli “ignorantelli” (come lei li definisce) possono amare la bella poesia, anche se, magari, non sono capaci di farne ma, non è detto che sia per sempre così, con buone letture, studio e costante applicazione, si può cambiare e questo è sottinteso, non c'era bisogno di alzare tanto la voce e mettersi a sentenziare con sprezzanti aggettivi, come piace fare a lei. Una poesia, pur perfetta nella forma, può essere senz'anima e non arrivare al cuore, del resto, questa capacità, purtroppo, non tutti possono averla e non c'è alcun libro che la possa insegnare. Sono solo tre anni e poco più che mi diletto a comporre poesie... rifuggo la banalità e sono sicura, senza paura di essere smentita, che non metto in verticale i cosiddetti “pensierini della sera”. Ho diverse presenze sul podio in concorsi sia nazionali che internazionali e non credo di aver sempre incontrato commissioni giudicatrici incompetenti. Comunque, non sarà certo la vittoria ad uno dei tanti (forse, troppi) concorsi in giro a far sì che un poeta emergente sia un grande, di questo ne sono ben consapevole... sto studiando, conosco perfettamente le basi della metrica, pur continuando a prediligere il verso libero e dedico gran parte del mio tempo a questa nobile arte. Ho affermato che la poesia è soprattutto sfogo dell'anima, facendo riferimento alla mia esperienza personale, in quanto, mi sono avvicinata ad essa durante la metabolizione di un grave lutto e devo dire che, per me, è stata molto teraupetica. Una definizione della poesia che io amo molto è quella espessa dalla grande Alda Merini... la poesia è: “Un foglio bianco, molta solitudine, qualche strappo al cuore e forse una guerra o due” ma, sicuramente lei troverà da ridire anche su questa affermazione. Pertanto, siccome non sa niente di me, rispetti i sentimenti degli altri e metta un freno alla sua lingua rivelatrice della sua pochezza.
      Loretta Stefoni

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  4. Mi permetto di rispondere alla signora Loredana Castellani,
    in qualità di co - organizzatrice del Premio "Voci" Città di Abano Terme. Definirlo un 'concorso di periferia' e asserire che premia con 'coppette e medagliette' è a dir poco offensivo. Occorrerebbe conoscere lo spirito che anima da dieci anni sodalizi come il nostro, ovvero il Circolo Iplac - Insieme per la Cultura - e soprattutto sapere quanta fatica, quanto impegno e quanto desiderio di dedicare un giorno ricco di Cultura, intesa nell'accezione più profonda del termine, vi è dietro l'organizzazione di un Premio come il nostro. E, soprattutto, è anti -culturale schierarsi contro Loretta Stefoni, che esprime in modo sentito e concettualmente ricco i propri assunti.
    Mi sento di poter garantire che siamo nati con il proposito di assicurare trasparenza, serietà e impegno severo al sodalizio e all'organizzazione del Premio e che le critiche
    hanno senso quando non cadono nella povertà di contenuti.
    Il populismo io l'ho riscontrato proprio nella sua disamina, signora Castellani e sento l'esigenza di dirglielo. Ovviamente è libera di pensarla come vuola, ma dietro Abano c'erano 10 persone appassionate e molti soci fondatori, tra cui mio padre, che si è spento nel 2007 e che era un Uomo di solidissimi principi morali! Maria Rizzi

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