A colloquio con il padre. Il sogno di N.
Pardini
Che forza evocativa ha la poesia! Che
bellezza la forza pacata e pacificata dell’Autore che sa parlare con chi non
c’è più!
Sogniamo! E tutto sarà vero: tu mi parli ed io ti corrispondo. Manca una magia estrema…
Mi ricorda la capacità unica di
memoria (per lui mai pacificata) del grande V.Sereni.:
“Con non altri che te
è il colloquio.
…E qui t’aspetto”….
Sappi – disse ieri lasciandomi qualcuno –
sappilo che non finisce qui,
di momento in momento credici a quell’altra vita,
di costa in costa aspettala e verrà
come di là dal valico un ritorno d’estate….”
Poesia racconto, sogno pregno di
quotidianità e suggestioni liriche quello di N. Pardini: di relazioni affettive
vive, consolidate nel tempo, incontro colloquiale, emozionante, che apre a vertigini
di sentimenti autentici, di affetti che si stemperano, si nascondono nella
serenità della distanza, nella forza della lontananza.
Un eco si fa strada alla soglia della
mia memoria emozionata, verso un ‘affinità elettiva che viene dal cuore, mi
stupisce, mi cattura: è quella della
voce del grande Virgilio, là nel VI
canto dell’Eneide, dove Enea incontra il vecchio padre, in una dimensione di
semplicità, dolcezza e tenerezza senza
tempo e senza mediazioni, cercata, sognata oltre che vissuta, che pur si
confronta con la realtà: la distanza tra
il vissuto e il ricordo che non muore.
O sogno o realtà che importa, padre,
io ti rivedo, bello, fra quei marmi
così lucidi,…
Un rapporto d’amore rinnovato che si
realizza in modo nuovo in età matura.
A colloquio con il padre emerge la
fedeltà di una vita fedele a se stessa e alle proprie scelte affettive,- questo
ci guadagna il ricordo, la conferma, in
se stessi, della misura del padre.
Si stabilisce nella rievocazione, nel
ricordo un circolo di relazione e comunicazione che è di identificazione. Ricordo intenso, natura trepidante, terra e
cielo, incontro e lavoro, pudore, emozione e quotidianità … :
vegliare una nottata tra i sentori d’erbale umore estivo,… sul piano dei
fulvi girasoli …realtà più di un reale che non arriva a
tanto …
E la tovaglia sui crini di gramigna. Che bel pane! Tu stacchi i pomodori
e li zuppiamo in picchiata nel sale…
Ai bordi del sogno più avvincente:
dove la realtà è più vera. La
voce più dolce e profonda.
… Vienmi vicino, parlami, tenerezza,
- dico voltandomi a
una
vita fino a ieri a me prossima
oggi così lontana - scaccia
da me questo spino molesto,
la memoria:
non si sfama mai…
Non
dubitare - m'investe della sua forza il mare -
parleranno. ……(V.Sereni)
M. Grazia Ferraris
Nota recensiva di grande effetto significante. Complimenti, sinceri complimenti all'autrice. Ho letto la poesia di Pardini, e il commento della Ferraris è veramente poesia su poesia. Acuto ed estremamente appropriato il riferimento a Sereni, ma soprattutto al VI dell'Eneide: al colloquio col padre. Momento di intensa lettura. Esempio di poesia immortale dove la linea di demarcazione fra antico e moderno si fa veramente sottile o nulla. E la Ferraris fa del memoriale una leva d'appoggio, un valore aggiunto per la poesia. Bello e interessante sarebbe discettare sul ruolo della memoria nei poeti della nostra letteratura.
RispondiEliminaF. Roversi (AN)
Condivido. Interessante! Cordiali saluti. Simona
EliminaRingrazio vivamente Simona Strada e F. Roversi per la penetrante puntualizzazione della analisi: davvero il tema della memoria è un tema principe nella nostra letteratura poetica che nel romanzo contemporaneo. M.Grazia Ferraris
RispondiEliminaSi fanno versi per scrollare un peso
e passare al seguente. Ma c’è sempre
qualche peso di troppo, non c’è mai
alcun verso che basti
(V. Sereni, I versi, in Gli strumenti umani)
Articolo ben nutrito: "Si stabilisce nella rievocazione, nel ricordo un circolo di relazione e comunicazione che è di identificazione. Ricordo intenso, natura trepidante, terra e cielo, incontro e lavoro, pudore, emozione e quotidianità …".
RispondiEliminaVeramente esemplificativo. Una pennellata che riesce a dipingere la spiritualità del canto. E non è facile. Complimenti a M. Grazia Ferraris.
Marina P.
D'accordissimo su quello che è stato scritto. Bel commento. Una giusta fusione fra versi e analisi. Si integrano perfettamente. Complimenti. Brava Ferraris.
RispondiEliminaPaolo Giordano